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La ricorrenza – 25 anni dal rapimento di Davide Cervia. Sua figlia Erika: ‘Non ci fermeremo’

davide cervia collage

davide cervia collageC’è poco da festeggiare sulla nuova candelina, la 25ma, che si accende anche quest’anno sul tunnel di una speranza la cui luce si è fatta sempre più flebile. Un quarto di secolo da quel 12 settembre 1990, giorno in cui la vita di Davide Cervia venne inghiottita nel buco nero del mistero, dove neppure le candeline tenute accese dai suoi cari sono riuscite a fare luce nella coltre di penombra da qualcuno volutamente calata su quello che a ben ragione va archiviato come un mistero di Stato. 

Davide scomparve, ex ufficiale di Marina, scomparve nel nulla, a due passi dalla sua casa di Colle dei Marmi, nelle colline veliterne, a non molti chilometri da Genzano e a pochi centimetri dal baratro in cui poco è piombato, per sempre. Aveva poco più di 30 anni alle spalle, prima che la sua vita prendesse pieghe a tante fosche, come solo nei film di spionaggio. Depistaggi, piste tardive, copioni già scritti, hanno fatto da trait d’union ad una storia dai contorni opachi, che di certo rappresenta uno dei punti più bassi della vita repubblicana del Paese.

Ed è contro quel finale già scritto che i suoi familiari, con in testa sua moglie Marisa Gentile, si sono battuti e si battono ancora, affinchè venga scritta una storia che rispecchi quanto accaduto.  

 25 anni dopo l’unica verità resta che qualcuno ha mentito spudoratamente, e fin dall’inizio; sapere chi lo ha fatto sarà ogni giorno più difficile. Ma la speranza, quella no, ai familiari del povero Davide nessuno riuscirà a strapparla mai…

E nel venticinquennale dalla scomparsa sua figlia Erika ha riservato all’apposito gruppo Facebook il suo ricordo per quel papà tanto a lungo sognato.   

Erika Cervia insieme a suo fratello

Erika Cervia insieme a suo fratello

“Per molti – ha scritto Erika appena dopo la mezzanotte – oggi, il 12 settembre, potrebbe essere un giorno come un altro in cui le ore e i minuti vengono scanditi dalla routine quotidiana.  Per me e la mia famiglia il 12 settembre di ogni anno rappresenta il ricordo di un giorno in cui anche i più insignificanti secondi ebbero un peso enorme. Come dimenticare, infatti, il tempo passato ad aspettare che LUI tornasse o che chiamasse per dirci che stava rientrando a casa.… Purtroppo così non fu e non certo per sua scelta, ma per volontà di uno sporco potere deviato che da quel giorno decise di lasciare sospese le vite di tutti noi.
Quest’anno, in occasione del 25° anniversario del rapimento di mio padre, Davide Cervia, stavamo preparando un evento che un intoppo organizzativo emerso pochi giorni fa e non dipeso da noi, ci ha impedito di mandare a buon fine. Noi, comunque, non demordiamo e per questo vi chiediamo di continuarci a seguire su questo gruppo poiché a breve vi comunicheremo i dettagli della prossima iniziativa”.

Daniel Lestini

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