E’ un Marco De Carolis a tutto campo quello che, a colpi di comunicati stampa, riserva risposte al vetriolo per tutti, dal ‘solito’ Pd, per arrivare al Movimento 5 Stelle monticiano.
Dapprima attacca il Pd in una nota scritta a quattro mani con l’assessore al turismo Claudio Gara: “Teatro, musica dal vivo, sfilate, sagre, manifestazioni religiose: ecco – vi si legge – tutti gli eventi che hanno riempito il cartellone dell’estate monticiana. Tanti appuntamenti che hanno portato sul territorio cittadini di diversi Comuni: un modo per rilanciare la nostra economia, investendo sul turismo. Totale della spesa: poco più di 50mila euro. Non 120mila come affermato dai dem locali. Forse nei loro calcoli sono finiti tutti gli eventi di un anno. In quel caso poco più di 70mila euro: una variazione tra il 25 e il 50% in meno rispetto a quanto raccontato dal Pd. O peggio, forse dopo 3 anni tra i banchi del consiglio comunale non hanno ancora imparato a far di conto. O, ancora più imbarazzante, per i membri di un partito che si candida a governare Monte Compatri, non sanno distinguere tra proposta e delibera: sommando così i due atti. Scivolando, ancora una volta, sul terreno amministrativo”.
Poi riprende in mano la penna e rispolvera la questione della chiesa di Molara; la nota di replica ai pentastellati giunge di concerto con l’assessore all’Urbanistica, Fabio D’Acuti. “Buona prassi – premettono il sindaco De Carolis e l’assesore monticiano – è quella di informarsi, il rischio è quello di fare falsa informazione. La regola vale anche per il MoVimento 5 stelle che sulla chiesa di Molara, a Monte Compatri, ha alzato il solito polverone per confondere i cittadini che si vantano di rappresentare”. “Il programma integrato, richiamato nel loro comunicato di disinformazione, – prosegue la nota – prevede la realizzazione di un complesso commerciale. Il ‘no’ all’opera del Parco regionale dei Castelli Romani ha stoppato anche le cosiddette opere compensative: tra queste la realizzazione di un complesso ecclesiastico. Tutte le cubature realizzate, inoltre, sono previste dal vigente piano regolatore, in conformità con le leggi vigenti”. “I tutori della legalità e della trasparenza – aggiungono De Carolis e D’Acuti – dovrebbero comprendere gli atti che leggono e fare approfondite verifiche. Perché, dopo l’approvazione della delibera consiliare del 2012, l’amministrazione di Monte Compatri ha aspettato per oltre un anno il parere della Regione Lazio. Mentre il costruttore che avrebbe dovuto avviare i lavori ha promosso un ricorso al Tar contro la bocciatura arrivata dal Parco dei Castelli”. “Il Tribunale amministrativo– concludono il Primo cittadino e l’assessore – ha respinto il procedimento della ditta che si era aggiudicata l’appalto. La richiesta di sospensiva, invece, è stata rigettata dal Consiglio di Stato nel novembre 2014. Adesso siamo in attesa del merito davanti ai giudici. Infine, capitolo fogne: si ricorda che sono di competenza dell’ente guidato da Nicola Zingaretti, che ha evitato accuratamente di stanziare i fondi promessi”.