E fu così che il pallone pressostatico abusivo del campo sportivo “Raniero Colucci” ha iniziato a sgonfiarsi, in ottemperanza dell’ordinanza di rimozione del responsabile dell’ufficio tecnico di Monte Porzio.
A fare seguito alla diatriba della concessione degli spazi sportivi, rientrati nella disponibilità del Comune dopo la risoluzione dell’assegnazione all’inadempiente Asd Monteporzio, che vanta al contrario la realizzazione di migliorie strutturali agli impianti, ora ad infiammare il panorama sportivo monticiano è il futuro ancora poco chiaro che attende l’ormai ex pallone.
Da risolvere, infatti, è la spinosa questione della nuova destinazione di tutti quegli sport che venivano praticati all’interno della struttura al coperto, nonché la salvaguardia della pavimentazione e degli arredi posti al suo interno, che mal sopporterebbero l’esposizione all’aria aperta.
A riguardo il Movimento 5 Stelle di Monte Porzio ha rivolto alcune domande all’Amministrazione comunale:
“Come mai visti i tempi così ristretti nella giornata odierna nulla si muove (l’ordinanza, firmata ad inizio luglio impone alla Asd Monteporzio la rimozione entro 90 giorni)? Ci saremmo aspettati una fervida attività per rispettare la scadenza. Perché si sono fermati?
Non ci risulta che le famiglie delle persone iscritte ai corsi del centro sportivo siano state ancora messe a conoscenza del piano di gestione degli spazi che il Comune avrà (ci auguriamo vivamente) già studiato, in funzione del sostanziale cambiamento che porterà la rimozione del pallone. Come mai a pochi giorni dalla scadenza nessuno sa cosa accadrà in quell’area?
Come mai chi svolge attività nel centro e vive lo sport a Monte Porzio Catone non è stato per niente coinvolto nelle scelte che in futuro lo riguarderanno?
Rimaniamo in attesa di conoscere quale sarà il futuro degli atleti che fino a poco tempo fa praticavano lì attività sportive, considerando che siamo a fine settembre, che ovunque in altri centri sportivi i corsi sono iniziati da un bel po’ e qui siamo ancora in attesa di conoscere il piano di rilancio e riqualificazione che il Comune prevede”.
