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Lariano – Il Comitato Scuola si scaglia anche contro il Consiglio d’Istituto. Negato il pranzo fatto in casa

manifestazione mensa 4

manifestazione mensa 4“Dopo la montagna, la collina del Consiglio d’Istituto ha partorito un topolino ancor più insignificante del Comune: il divieto del pasto da casa. Un atto insensibile e irrispettoso senza alcun presupposto di qualsivoglia natura”. Duro il Comitato Scuola Lariano sull’esito della votazione sul ripristino o meno della possibilità per le mamme di preparare il pranzo per i loro figli, onde evitare di pagare una mensa troppo esosa. 

“Per giusta informazione, lo scorso anno, dopo un piccolo referendum che ha coinvolto noi genitori, la maggioranza della famiglie si è espressa a favore del pasto da casa. Tutto è andato bene.
Quest’anno, con un atto unilaterale, senza confronto e partecipazione, è stato votato contro, dalla maggioranza del consiglio, sebbene alcuni dei membri si fossero espressi a favore! Perchè?Impossibile dirlo! Una sola cosa è certa… è stato leso un diritto democratico sancito dalla Costituzione: la libertà”.

I genitori avevano richiesto il ripristino del pasto da casa, come avveniva gli anni scorsi, in attesa che l’Amministrazione comunale applicasse delle maggiori riduzioni al costo del pasto, invece dei soli 20 centesimi per le tre fasce più alte, già deliberati.

“Siamo per il rispetto delle regole e delle norme, ma la disobbedienza civile ad una decisione ingiusta ed anticostituzionale, rappresenta un grande valore educativo per non rimanere zitti e non subire soprusi, anche per il futuro dei nostri figli.

Non vogliamo accusare nessuno, ma tantomeno essere presi in giro in questo modo. Abbiamo chiesto risposte sia al Comune sia al Consiglio di Istituto, ma abbiamo ricevute porte chiuse da entrambi: al Comune abbiamo solamente chiesto tariffe congrue alla realtà economica del nostro paese in linea con quella dei paesi limitrofi e che rispecchi le soglie di povertà stabilite dall’ente ISTAT, ma abbiamo ricevuto come risposta solo 20 centesimi di sgravio, ossia circa 4 euro al mese….; al Consiglio di Istituto abbiamo chiesto di venirci incontro temporaneamente ripristinando in modo temporaneo il pasto da casa, in attesa di una soluzione decente da parte del Comune. Ma anche in questo caso abbiamo ricevuto risposta negativa, avendo votato 11 su 4 contro il ripristino stesso, seppur temporaneo.

Siamo francamente delusi e soprattutto sorpresi da questa indifferenza da parte degli organi competenti, chi per un verso chi per un altro. Ma non abbiamo perso la speranza, tantomeno la grinta e la determinazione”.