CRONACA

Genzano – Ladri in azione nella Zona Artigianale: nella notte messe a ferro e fuoco due ditte

buco muro

gekco di Daniel Lestini

 A poco più di un anno di distanza dall’escalation di reati predatori che crearono turbamento nella  comunità, mettendo a ferro e fuoco un’intera zona, falcidiata da furti e rapine, Genzano ripiomba nuovamente nell’incubo dei ladri. Nella notte una banda di malviventi ha fatto ancora  irruzione nella Zona Artigianale, portando a compimento un doppio furto con destrezza che ha fatto subito pensare a gente ben organizzata per questo tipo di reati. 

A finire nel mirino dei balordi nuovamente la ditta di infissi della famiglia De Negri (la Geco Infissi), che già fu ‘visitata’ dai ladri lo scorso anno, che si accanirono poi anche con l’adiacente vetreria (la ‘Center Glass’), sempre di proprietà della nota famiglia genzanese, che subì due furti in meno di un mese, coi balordi che si limitarono dapprima a far fuori abiti da lavoro, macchine del caffè e persino patatine, per poi ritornare sul ‘campo’  con un’azione certosina, durante la quale facero razzia del materiale, smontando pezzo per pezzo un furgone di appena 1 anno e mezzo di vita. 

Oggi come allora affranto e sbigottito il titolare, Maurizio De Negri, che opera nelle due ditte insieme ai suoi due figli.   Sconforto nelle sue parole, per quello che, sommata anche l’altra sua ditta, la Geco Infissi, è il terzo ‘colpo’ perpetrato ai suoi danni. 

I ladri che hanno fatto un taglio alla recinzione, sono scesi con tutta probabilità dalla zona verde che costeggia l’area archeologica della Villa degli Antonini, fuggendo poi lungo via del Lavoro. Con brutalità sono riusciti ad entrare nella struttura, dove non paghi di aver fatto razzia nella ditta d’infissi hanno poi squarciato il muro e sfatto irruzione nella Carrozzeria, dove solo perchè qualcosa deve ad un certo punto essere andato storto non hanno portato via una Mercedes in lavorazione.

Diversa la reazione di chi vi lavora. Se Ivan De Negri, con lo sguardo amareggiato ma una rabbia incanalata nella voglia di reagire giura che non la darà vinta a quei balordi, contro i quali evita di pronunciare qualsiasi impropero che possa in qualche  modo costituire una valvola di sfogo, i due carrozzieri (di 54 e 52 anni) si dichiarano in procinto di smettere. “Non ne possiamo più” dichiarano all’unisono Angelo e Demetrio. “Con tanto impegno e determinazione stiamo andando avanti con l’intento di assicurare un futuro ai nostri due figli, che lavorano qui con noi (entrambe 25enni). Ma che futuro gli diamo se le cose vanno così?  Li stiamo solo mettendo in mezzo agli ‘impicci’. Purtroppo non ci permettono di lavorare e così non ha più senso andare avanti ed è per questo che non escludiamo affatto di chiudere, ed è anzi questa, al momento, l’ipotesi più probabile”.

Nella conta dei danni, per una stima intorno ai 25mila euro, rientra anche il furto di 3 biciclette professionali, che si sommano alle 2 già trafugate nel precedente colpo. I ladri hanno fatto fuori di tutto, dalle pistole per verniciare ai carica batterie, passando per le macchinette digitali con le quali far le foto alle vetture, per arrivare ad altri macchinari specializzati. 

A rendere ancor più incredibile quanto avvenuto il fatto che i malviventi, una volta entrati nella struttura, siano  riusciti a manomettere il sistema d’allarme, collegato ad una nota ditta di videosorveglianza, distruggendolo all’istante. “Li abbiamo contattati e ci hanno detto che non hanno avuto più segnale dalle 23 di ieri sera. Pazzesco, davvero pazzesco che siano riusciti a farla franca in questo modo”. 

Nella carrozzeria i malviventi si sono introdotti sfondando il muro che la separa dalla ditta di infissi, dove invece i danni, a detta del titolare, ammonterebbero intorno ai 50mila euro, ‘frutto’ della sparizione di macchinari di prim’ordine. Trafugati materiali specializzati, oltre a trapani, rulli, avvitatori, seghe e motoseghe.

“Andremo avanti – dichiara con orgoglio Ivan -, non gliela daremo mai vinta. Certo, ancora una volta dovremo ricomprare tutto e ricominciare da zero. Ma arrendersi mai. C’è da augurarsi soltanto che ci possa presto essere un inasprimento delle pene perchè così è inconcepibile andare avanti”.

E pensare che nei mesi scorsi i consorziati avevano persino indetto una riunione per dar vita ad un circuito di vigilanza corale, che assicurasse una ‘copertura’ h24 per l’intera zona. “Una prospettiva che si è infranta nelle scarse adesioni”. Pare che infatti appena 8 su 40 aderirono. Chissà se dopo questi ennesimi ‘colpi’ i soliti ignoti non siano riusciti a convincere qualcun altro sull’esigenza di difendersi con l’unica ‘arma’ al momento possibile, quella di una sorveglianza ancor più ferrea. Sperando, ovviamente, che basti…  

Nel frattempo è toccato agli agenti di Polizia del Commissariato di Genzano, unitamente agli esperti della Scientifica provenienti da Velletri, procedere ai rilievi, nel tentativo di dare un’identità a quelli che, al momento, restano i soliti ignoti di turno. 

 

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