CRONACA

Velletri – Il dramma di una 47enne sotto sfratto: ‘Chi bussa alla mia porta esploderà con me’

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   sfratti“Questa é la lettera che mi è giunta oggi perchè   non ho pagato 23.000 euro…Il primo che bussa alla mia porta esplode insieme a me….suicidio annunciato….a 47 anni in strada non ci vado”.

Arriva dai social l’ultimo allarmante grido, per i tanti che rimangono sotto traccia, chiusi nella disperazione personale, di una famiglia a rischio di sfratto. Dopo aver ricevuto da parte dell’Ater un insoluto di circa 70mila euro, poi corretto a 23, è iniziato il vortice della disperazione anche per una veliterna  di 47 anni, sola con due figli, di cui uno minore, che è sfociata anche in atti di autolesionismo e minacce di suicidio che certamente hanno scosso, e non poco, coloro che si sono ritrovati a dovervi far fronte, cercando di acquietare la donna.

La famiglia potrebbe essere costretta a lasciare l’appartamento di edilizia popolare e finire in strada, al termine di una vita di stenti e sacrifici mai realmente risolutivi di una situazione che sembra essere giunta alle battute finali. Per questo ennesimo caso di disagio sociale subito è scattata la gara di solidarietà su Facebook, dove la donna ha voluto denunciare la sua situazione, dopo aver invano fatto da spola con gli uffici comunali, dove però non avrebbe trovato alcuna soluzione ai suoi problemi. Con un lavoro di due mesi che avrà termine il prossimo 30 novembre, per la famiglia sostenere una spesa mensile di circa 300 euro per saldare il debito accumulato è impossibile. Il caso, che ha trovato sfogo sulla piazza telematica, è emblematico di una situazione di difficoltà e disumanità in cui vengono a trovarsi tante famiglie veliterne, la cui unica forma di stabilità è legata ad un tetto precario sulla propria testa. L’impiego attuale che assicura uno stipendio di soli 400 euro e per soli due mesi, sono nulla a fronte delle incombenze. Le difficoltà accumulatesi negli anni non permettono ora di tenere fede alla domanda di regolarizzazione inoltrata, che prevede il pagamento mensile di 285 euro, cui si aggiunge l’affitto mensile per un totale di 310 euro.

In un gesto disperato della donna, solo qualche mese fa, si è scongiurato il peggio. “In quell’occasione mi era arrivata una lettera dall’Ater in cui si evinceva che il debito era diventato di 70 mila euro – spiega la donna, che si è sempre arrangiata con piccoli lavori di pulizia -. Era uno sbaglio, ma anche gli attuali 23 mila non sono pochi. Sono stanca, e di certo a 47 anni non uscirò da questa casa per fare la barbona”. Ora quest’ennesimo appello, con una drammatica richiesta di aiuto che di certo non può essere ignorata.

La questione degli appartamenti di edilizia residenziale pubblica ha tenuto banco negli ultimi giorni a Velletri, sulla scia dello sfratto di via Menotti Garibaldi e delle occupazioni che si susseguono per ovviare ad uno stallo che non giova a chi non sa dove dormire la notte. Negli ultimi giorni i militanti di Casapound, attivi sulla questione, erano intervenuti in soccorso di un cittadino veliterno che da due anni dormiva nella sua auto, peraltro ferma.

“Se mollo – ha concluso la donna uno dei suoi ultimi post – sarà colpa loro….di uno Stato corrotto e clandestino che butta e istiga i suoi cittadini al suicidio”.

Michela Emili

 

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