POLITICA

Primarie sul banco di prova: divisioni e sgomitate nei Comuni in rotta verso le amministrative 2016

pd albano

pd albanoIl Pd sul banco di prova si gioca il tutto e per tutto in vista di quello che appare sempre più concreto, il Primarie Day, voluto dal governatore Renzi il 20 marzo. Qualche giorno in più dunque, rispetto agli iniziali programmi, per posizionare tutte le pedine su uno scacchiere che scotta e non poco, in cui saranno i cittadini, poi, a effettuare l’ultima mossa scegliendo il candidato democratico per le prossime amministrative. 

Ai Castelli romani quattro sono i Comuni (Genzano, Rocca di Papa, Ariccia e Marino) in cui le operazioni per la composizione dell’Albo degli elettori – una delle sostanziali novità in seno al regolamento nuovo di zecca per le Primarie -, si stanno svolgendo sullo sfondo di un imminente scontro elettorale che tinge tutto dei colori della trepidazione. Un esperimento tutto nuovo in seno al Pd, quello di definire a priori, tramite iscrizione (che non equivale al tesseramento), i cittadini che potranno scegliere quale candidato votare, che nelle intenzioni dovrebbe rinchiudere in un cassetto le vecchie esperienze disfattiste delle consultazioni Primarie. Ma sarà realmente così?

A ben guardare la situazione in seno ai circoli locali è tutt’altro che rosea, e i regolamenti irrompono su scenari intrisi di diatribe e polemiche mai sopite. Se a Rocca di Papa e Ariccia è già scoppiata da tempo la corsa, con sgomitate e sgambetti, dei successori dei due sindaci uscenti, rispettivamente Pasquale Boccia e Emilio Cianfanelli, entrambi giunti alla fine del secondo mandato, a Genzano e Marino il Partito Democratico deve ancora riprendersi da spaccature interne che hanno determinato il brutto esito delle passate amministrative.

MARINO – Ancora brucia, ma il passato non sembra aver insegnato molto, la pesante sconfitta con tanto di disfatta avvenuta solo l’anno scorso a Marino, quando al vincitore delle Primarie, Emanuele Ciamberlano, si oppose la seconda arrivata Eleonora di Giulio, vantando la nullità delle consultazioni per pesante contaminazione di esponenti di centrodestra. Insomma, fronte spaccato e dispersione di voti, che hanno steso il tappeto rosso al già fortissimo Fabio Silvagni, fino ai fatti di settembre (arresto del sindaco) e al commissariamento di oggi. Il Partito Democratico temporeggia, impegnato nel promuovere le iscrizioni al nuovo Albo, e scruta una situazione che per molti versi gli è favorevole, senza però scoprire le carte. Se non altro con l’Albo degli elettori non si incapperà nuovamente nella “scusa” della contaminazione del centrodestra. Poi chissà.

GENZANO – A Genzano il fronte del Partito democratico è quanto mai diviso. Checchè se ne dica, nonostante gli sforzi profusi dal commissario Luca Masi, giunto dopo che il direttivo ha dimissionato il segretario Tonino d’Annibale, per risanare il gap e riunificare animi e intenti, lo schieramento vede due anime nettamente contrapposte, che faticano pure a parlarsi: quella intorno al sindaco Flavio Gabbarini (il dissidente leader del movimento civico Città Futura, poi rientrato tra le fila del Pd), che ha già confermato da tempo la sua partecipazione alle Primarie, e l’altra frangia, quella che si chiude sostanzialmente attorno all’ex sindaco Enzo Ercolani e a quel Fabio Costantini, ex vicesindaco, che sarebbe lo sfidante dell’attuale primo cittadino. Difficile pensare che la contrapposizione odierna si trasformi in leali strette di mano nel post Primarie. 

ROCCA DI PAPA  – Il recente colpo di coda della segretaria Raffaella Taggi, che aveva reso noto l’appoggio di gran parte del direttivo all’assessore Mauro Fei sul collega Roberto Sellati, ha di fatto scoperchiato un vaso di Pandora che sembrava fremere da tempo e reso più frizzante la competizione tra chi aspira alla poltrona di primo cittadino, e di certo non sono in pochi. Se la posizione di Mauro Fei, che dopo il qui pro quo poi smentito dalla segreteria provinciale aveva dichiarato di ritirare la candidatura, ancora non è chiara, si è intanto aggiunto il vicesindaco Maurizio Querini, e scalpitante sarebbe anche l’altro assessore, Marika Sciamplicotti. Se a questi nomi noti si aggiungeranno altri, sarà solo il tempo a dirlo. 

ARICCIA – Trapela poco dal fronte ariccino, dove i possibili rovesci delle consultazioni primarie sono forse più temuti che altrove. Tra i possibili nomi il lizza sono da ascriversi forse gli esponenti amministrativi ad oggi più in vista, tra cui l’assessore Fabrizio Profico, referente di una raccolta differenziata porta a porta che riceve riconoscimenti su riconoscimenti, il vicesindaco Cora Fontana Arnaldi e la stessa presidente del Consiglio, Lucia Sallustio.

I giochi sono comunque aperti. Se a ben guardare l’Albo degli elettori non mette al riparo da “rotture” in grande stile – quelle sono sempre dietro l’angolo -, ad oggi sono un motivo per il Partito Democratico di scendere in pizza e analizzare il proprio elettorato, fotografando una situazione attualissima e per certi versi anticipando punti di forza e debolezza da parte dei candidati, che, con raziocinio, potrebbero aprire a nuove e più proficue convergenze.