“Dopo quattro anni di battaglie, siamo arrivati all’epilogo di questa storia”. Utilizzano un preambolo dai toni quasi epici, Fabio Taddei e Vincenzo Bagaglini, i due ex consiglieri comunali del Pd, poi fondatori e leader del movimento ‘Velletri Libera’, per presentare il tanto atteso consiglio comunale sui rifiuti, che ad ormai 3 mesi dalla conclusione dei lavori della speciale Commissione, dovrà tracciare una linea definitiva sul futuro del settore, con particolare riguardo alla Centrale Biogas nell’ex contrada Lazzaria. E’ una chiamata alle ‘armi’, quelle di una mobilitazione che sia comunque pacifica e massiccia, quella che arriva dai vertici del movimento ‘Velletri Libera’, che a meno di 10 giorni dal consiglio comunale sui rifiuti (previsto per il 17-18 dicembre) torna a snocciolare un po’ di dati sul perchè “il no all’impianto di digestione anaerobica dei rifiuti – dichiarano coralmente Fabio Taddei e Vincenzo Bagaglini – sia l’unica soluzione orientata a tutelare la salute di centinaia di migliaia di cittadini e la tenuta ambientale di un’area già sottoposta a tante violenze, perpetrate negli anni. Un impianto industriale anaerobico di tali dimensioni – fanno sapere i due -, che ammonta a circa 33.000 tonnellate annue, è assolutamente inutile ed ingiustificabile, viste le sole 7.000 tonnellate di rifiuti umidi annui prodotte dai cittadini di Velletri. Questi numeri – rimarcano i due ex piddini – farebbero diventare Velletri il ricettacolo dell’immondizia dei Comuni vicini, con ulteriore aumento del traffico e dell’inquinamento acustico ed atmosferico che sia avrà dal transito di automezzi pesanti”. Proprio Taddei ha seguito in maniera certosina quanto ‘partorito’ dai lavori commissariali, avendovi partecipato in qualità di delegato del Comitato ‘No Biogas No Discarica’. Non può suonare come una novità che al momento di arrivare al dunque torni a pigiare sullo stesso tasto, ribadendo quanto più volte ripetuto. “Vicino al sito scelto per la costruzione dell’impianto – dichiara all’unisono insieme a Vincenzo Bagaglini, presidente del movimento – c’è un’area agricola ed un impianto di tal genere renderebbe inevitabile la perdita delle certificazioni di qualità di marchi IGP, DOC, DOP e BIO, con gravi perdite economiche e d’immagine per i produttori agricoli, gli allevamenti e gli agriturismi della zona”.
“Un altro danno irreparabile – ha aggiunto Taddei, laureato in scienze geologiche – si provocherebbe alle falde acquifere, sotto i terreni permeabili della zona, facilmente attaccabili dal percolato di questa centrale. Questo renderebbe inevitabile il danneggiamento della sorgente di Carano che fornisce acqua potabile ad una popolazione di circa 300mila abitanti dei Comuni , comprendendo, tra le altre, anche le città di Anzio e Nettuno”. “Senza parlare – ha reiterato il concetto Bagaglini – dei danni ai residenti in zona, ai quali si aggiungono circa un migliaio di persone del vicino carcere, tra detenuti e personale”.
“Tutto ciò è inaccettabile! Questo – si chiedono i due – è l’amore dell’Amministrazione comunale di Velletri per il suo territorio ed i suoi abitanti?! Il Movimento Velletri Libera, che invece ama Velletri e la trasparenza, ribadisce il suo fermo ‘no’ alla centrale biogas ed il suo ‘si’ alla proposta condivisa di una raccolta differenziata vera e diffusa con tre o quattro mini impianti di compostaggio di comunità aerobici da 700-1.000 tonnellate annue per l’umido che rispettano in nostro ambiente”.
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