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Velletri – Don Gaetano non ci sta: ‘Quella Porta Santa non è da cambiare. La mia offerta non l’avranno’

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Don Gaetano sull'altare di San Michele Arcangelo

Don Gaetano sull’altare di San Michele Arcangelo

Anche a Velletri nel pomeriggio di domenica 13 dicembre, in contemporanea con altre Cattedrali italiane, si è proceduto all’apertura della Porta Santa, avvenuta per mano del Vescovo della Diocesi Velletri-Segni, Vincenzo Apicella, nella Cattedrale di San Clemente, rito che ha fatto seguito all’apertura dell’altra Porta Santa veliterna, quella che si è schiusa all’interno dell’istituto penitenziario. 

La portata storica dell’evento, non ha tuttavia mancato di portare con se strascichi polemici, rinvigoriti dalla decisione di sostituire con materiale bronzeo la porta di legno della Cattedrale, ritenuta ormai “decrepita”. A farsene portavoce, su tutti, don Gaetano Zaralli, ex parroco di San Michele Arcangelo, senza dubbio tra i prelati più amati del clero veliterno. “E’ necessario anche il tuo contributo perché il progetto possa diventare realtà” si legge nella locandina affissa sulla bacheca della basilica, con tanto di codice Iban per poter ottemperare alla richiesta di offerte, con causale “Porta Santa Giubileo”.

porta“Si pensa di realizzare l’opera con le offerte dei fedeli – ha premesso Don Gaetano -, ma dico subito che da me non avranno offerta alcuna. Intanto non è affatto vero che l’attuale portone è decrepito, anzi, il tempo ha stagionato il legno in modo tale da garantirgli ancora tanti anni di vita, e poi vedo la spesa, anche se ridotta, in contraddizione con lo spirito di semplicità e povertà che Papa Francesco va disseminando nel mondo. Sono andato a trovare la porta che si vuole cambiare e gode di ottima salute, è interna, perciò al riparo dalle intemperie. Poi, cosa che per me è fondamentale, non conosco il bozzetto (l’opera sarà realizzata dal maestro veliterno Giancarlo Soprano, ndr) e non mi va di ritrovare su quella porta bronzea, io offerente, l’effige di qualche personaggio che al presente non mi aggrada. In ultimo trovo poco opportuno, anche se in realtà non è così, abbinare i vantaggi spirituali di cui i fedeli godono in tale circostanza, al dover sborsare un obolo in isconto delle proprie pene”.  

Il bozzetto della nuova portaTornato di nuovo al cospetto della Porta Santa dopo la sua apertura Don Gaetano ha rincarato la dose: “E’ bella, bellissima la porta in legno che ieri sera cigolando si è aperta all’Anno Santo… E se qualcuno dice che è decrepita dice il falso. Strano che i cultori del bronzo non abbiano argomenti più veri per portare i fedeli a tirar fuori i soldi. Certo, una volta informati debitamente sull’opera che si ha in mente di realizzare, i fedeli sono liberi di fare quel che vogliono con i loro quattrini.  Sarebbe opportuno, però, a vantaggio dell’informazione, mostrare un bozzetto dell’opera.  Sarebbe cosa gradita conoscere quale è la spesa da affrontare e del vecchio portone cosa si pensa di fare. Si metterà all’asta? Si potrebbe bruciare in occasione della Veglia Pasquale, ne verrebbe davvero un bel Fuoco Santo…O qualche benevolo cultore di mobili antichi se l’è già accaparrato? Questa mattina sono andato a rivederla quella porta, ornata ancora come una sposa: era triste, si apriva ad una chiesa deserta, dove perfino i preti risultano assenti”.

da.le.

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