Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso della Assoservizi contro il Comune di Genzano, che aveva preventivamente rescisso il contratto per la riscossione dei tributi con la srl con sede in via Sardegna, rea, sul finire dello scorso anno, di aver spedito accertamenti Tarsu per la prima volta su garage e pertinenze considerando morosi tutti gli utenti che non avevano mai versato queste somme. Il braccio di ferro tra l’Ente locale e la società era scaturito dalla sommossa popolare che le esose bollette giunte a casa dei contribuenti avevano provocato, mettendo sulla graticola il sindaco e l’intera amministrazione comunale.
“E’ una vittoria di tutti – ha commentato la sentenza del Tar l’assessore all’Istruzione, Patrizia Mancini -.I cittadini e l’Amministrazione comunale hanno vinto contro i “poteri forti” e i metodi che ben si deducono dalle cronache politico-giudiziarie. Indietro non si torna, e torneremo a chiedere il sostegno ai cittadini per impedire che, anche a Genzano, si infiltri la criminalità organizzata, il malaffare, la trasversalità degli interessi, il sistema “mafia capitale” e la devastazione del territorio. Genzano non è un’isola felice, ed è nel mirino di questi “capibastone” e di una politica “alla romana” che si commenta da sola. Ma Genzano resiste e resisterà, oggi come ieri, ne potete star certi”.
Circa otto milioni di euro era la somma complessiva accertata dalla Assoservizi, riferita al periodo 2008-2013, senza preventiva comunicazione all’Amministrazione comunale, che già nei mesi scorsi si era attivata per restituire i soldi indebitamente versati dagli utenti prima di dichiarare nullo il contratto.
L’attesa della sentenza del Tar, che poi si è risolta positivamente per la comunità di Genzano, aveva spinto i consiglieri di minoranza Fabio Papalia e Arnaldo Melaranci a considerare prematura la restituzione delle somme versate dai contribuenti e a sollecitare l’Amministrazione ad interrompere qualsiasi altro rapporto con la Assoservizi, titolare a Genzano anche del servizio affissioni. Rimane, inoltre, la delicata questione dei dipendenti che la società non paga da oltre un anno e per i quali si erano sollevate più voci in Consiglio comunale.
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