Simone Carabella si è tuffato ancora. Riflettori sugli italiani abbandonati dallo Stato
Gen 03, 2016Albano, ATTUALITA', PRIMO PIANO, TERRITORIOCommenti disabilitati su Simone Carabella si è tuffato ancora. Riflettori sugli italiani abbandonati dallo Stato
Come ormai da qualche anno a questa parte anche il 1° gennaio del 2016 Simone Carabella si è tuffato da Ponte Cavour verso il fiume Tevere. Mentre magari qualcuno, dopo una nottata di bagordi, stava per chiudere gli occhi per un sonno ristoratore, lui ha scelto di tornare li, seminudo, per buttarsi giù, verso le fauci del fiume.
Lo ha fatto per una nuova causa, dopo quelle che lo smossero negli anni passati, quando cercò di sensibilizzare l’opinione pubblica contro lo scempio del possibile Inceneritore di Roncigliano, prima di accendere i riflettori sul metodo Stamina .
Il volo verso l’acqua da Ponte Cavour quest’anno è stato proteso a sensibilizzare tutti nei confronti dei tanti italiani abbandonati dallo Stato. Proprio l’Inno di Mameli, intonato dalle migliaia di cittadini presenti (una stima di 5mila a detta degli organizzatori), ha preceduto il fatidico tuffo verso le fredde acque del Tevere.
“Sul Tevere più di 2000 anni fa nasceva l’Impero Romano – ha dichiarato l’ex candidato a Sindaco nelle Comunali del 2015 – e dal Tevere, nel 2016, risorgeremo”.
Nel suo cuore, incisi sulla sua pelle, disabili ed anziani, oltre a tutti coloro di cui lo Stato ha perso memoria, da Chiara Insidioso, per passare ai Marò, ricordando il caso di David Tobini, il parà morto in Afghanistan, e quello di Angela Dimastro, malata di una rara sindrome neurodegenerativa.
Per loro e per tutti quelli che ormai hanno persino smesso di lottare lui era li, facendo da cassa di risonanza a tante storie che non devono finire nel dimenticatoio.