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Velletri-Roma – Dilemma trasporti: raddoppio binario (M5S) o metropolitana di superficie leggera (Cerini)?

esempio metropolitana leggera
Un esempio di metropolitana leggera

Un esempio di metropolitana leggera di superficie

di Daniel Lestini

Mentre lo spettro della bretella Cisterna-Valmontone torna a turbare il sonno degli ambientalisti, che subito hanno alzato lo scudo, chiedendo a gran voce un potenziamento dei trasporti su ferro, proprio gli spostamenti su rotaia tornano a rappresentare per molti la panacea in grado di risolvere, di colpo, tanti dei problemi che attanagliano il territorio. Difficile pensare che l’attuale linea ferroviaria, la Velletri – Roma, possa però tornare utile alla causa fintantoché resterà una tratta in grado di guadagnarsi più di una volta nomination e premi nel poco blasonato ‘Trofeo Caronte’.

Sul raddoppio della vetusta linea ferroviaria, chi prima chi dopo, si sono pronunciati già diversi consigli comunali dei Castelli, ma la proposta in grado di sparigliare il mazzo è arrivata proprio da Velletri, dove il capogruppo del riesumato Popolo della Libertà, Gianni Cerini, ha spento i sorrisi sui volti di chi credeva fosse facile predisporre un raddoppio che in alcune zone appare proibitivo per la vicinanza delle case, e in altre, come sul Ponte di Ferro a Velletri, presupporrebbe interventi di non immediata realizzazione.

Più facile, per l’esponente di centrodestra, la soluzione della ‘Metropolitana leggera di superficie’*, che proprio l’ingegnere veliterno sta caldeggiando anche in Regione, sperando che la sua proposta faccia proseliti.

Il binario unico, croce di tante corse ferroviarie

Il binario unico, croce di tante corse ferroviarie

Il tema è stato discusso in consiglio grazie alla mozione del capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Paolo Trenta,  con lo scopo di rivedere compiutamente l’intero sistema di un’infrastruttura strategica che attraversa parte dei Castelli Romani, “spesso – avevano dichiarato in tempi non sospetti gli Amici di Beppe Grillo ariccini – nel totale disinteresse della politica locale”. Il primo a manifestare la sua perplessità, sul finire di luglio, era stato l’ex sindaco di Lanuvio, Umberto Leoni, che avendo ben in mente la realtà di Santa Maria delle Mole – ovvero una dei centri urbani interessati dal passaggio delle locomotive – ritenne il raddoppio di non così facile realizzazione, proprio per la concomitanza delle case a ridosso del binario.

“Noi – aveva dichiarato Trenta – chiediamo alle istituzioni di ottemperare a quanto il nostro Stato si è impegnato a fare presso la Comunità Europea, fornendo un servizio ferroviario che risponda al meglio alle esigenze di cittadini.  Vogliamo che, come realizzato dalla politica per quasi tutte le altre linee che collegano Roma alla sua provincia, sia realizzato il raddoppio del semplice binario che oggi collega, tra mille ritardi e difficoltà, Ciampino con Velletri”. Trenta ha focalizzato l’attenzione sul Piano di mobilità in scrittura in ambito regionale, ribadendo ai suoi colleghi quanto il ‘count-down’ “verso la sua stesura volga al termine, e come tutti noi – ha concluso – abbiamo il dovere di risolvere un problema che condiziona la qualità della vita dei cittadini”.  

“Proprio la Regione – ha però ribadito Cerini, in questi giorni, a distanza di qualche settimana dalla mozione approvata in consiglio comunale – dovrà mettere mano al Piano Regolatore, prima di bussare all’Unione Europea per ricevere gli opportuni finanziamenti. Con un progetto adeguato – ha dichiarato l’ex leader di ‘Rinascita Veliterna’ – è difficile che l’Europa si dimostri sorda alle nostre richieste, visto e considerato che sulle tematiche dei trasporti e dell’inquinamento l’Unione si è sempre mostrata sensibile e pronta a finanziare opere che vadano a ridurre le emissioni e migliorino la qualità della vita dei cittadini”.

La ricetta di Cerini è chiara, essendo per lui “il raddoppio tecnicamente impossibile, essendoci case a 50 centimetri dai binari. Cosa facciamo – ha dichiarato in aula -, le espropriamo? E sul Ponte di ferro, a Velletri, cosa faremo? Lo allarghiamo?”. “In pensione – ha ribadito – gli attuali convogli e spazio alle locomotive dismesse della metropolitana di Roma. Non più gradini per salire e scendere, quindi, ma porte che si aprono e chiudono in pochi secondi. Le fermate nelle stazioni andranno ridotte e si dovranno predisporre delle linee che serviranno determinate categorie, come quella degli studenti, ad esempio, col treno che avrà in Ciampino il suo capolinea. Da lì a Termini, infine, si dovrà arrivare con la metropolitana vera e propria”, secondo un progetto che darebbe davvero l’idea di una Città Metropolitana in cui i trasporti non siano più una meteora e in cui “anche le strade sarebbero alleggerite di tanto traffico, con un’aria più respirabile”.

 

FOCUS *:

metropolitana supericie leggera 2Si definisce metropolitana leggera un mezzo di trasporto veloce di massa dalle caratteristiche simili alla metropolitana, ma con una portata oraria inferiore ad essa.

La norma UNI 8379-2000 definisce la metropolitana leggera come sistema di trasporto rapido di massa che mantiene le caratteristiche della metropolitana classica, ad eccezione della portata oraria, che risulta ridotta a causa della limitata capacità dei convogli. La norma (in Allegato B) fornisce alcuni parametri caratteristici per le metropolitane leggere:

  • Portata potenziale minima per senso di marcia: 8000 passeggeri/ora
  • cadenza potenziale minima: 3 minuti
  • capacità di ogni convoglio: 400 persone
  • distanza media stazioni/fermate: 500 – 800 m
  • velocità commerciale minima: 25 km/h
  • lunghezza massima del convoglio: 80 m

La “capacità” dei convogli può scendere a 200 passeggeri nei sistemi con distanziamento di 90 secondi, per esempio metropolitana automatica integrale.

Tra le caratteristiche contemplate nel medesimo allegato, per le metropolitane è previsto l’incarrozzamento a raso.

La stessa norma considera questi parametri puramente indicativi e quindi possono essere intesi come un utile strumento di riferimento per un linguaggio comune fra gli operatori del settore. 

Si tratta in definitiva di un trasporto rapido di elevata capacità molto simile alla classica metropolitana, di cui conserva le caratteristiche di totale separazione o assenza di interferenza con altri sistemi di trasporto, la cui circolazione è regolata da segnali e sistemi di sicurezza, che tuttavia utilizza rotabili di dimensioni minori e di minore capacità oraria di trasporto di persone.

Caratteristiche dei tratti di metropolitana leggera sono anche il passaggio in galleria in aree fortemente urbanizzate e tratti sopraelevati per l’eliminazione di incroci sullo stesso livello.

I rotabili ricevono l’energia motrice tramite trolley da linea elettrica o specie nei tratti in galleria da rotaie percorse da corrente.

  • (fonte: wikipedia)

 

CERINI:

Una linea ferroviaria che è un ramo secco, con brutte ripercussioni per lavoratori e studenti.

SOno andato in Regione ma il progetto non era nel PRG e così non potrebber essere finanziato.

Ciampino dovrà diventare l’ultima stazione della metropolitana. Si arriverà a Ciampino in massimo 25 minuti…

Sistema antiquato, a volte 3-4 minuti per attendere le sbarre. Ritengo che il sistema di metropolitana di suerpficie leggera, che non prevede il raddoppio. Sul ponte di ferro come potremmo farlo? Ci sono case a 50 centimetri dalla ferrovia. Dovremmo spallarle? Espropriare. Raddoppio tecnimcamente impossibile. Utilizzare stessi sistemi e stessi binari. Mandare in pensione i treni che ci sono e prendere le metropolitane. Componiamo i treni secondo le esigenze e le necessità, magari tre corse l’ora, ogni venti minuti.

Quella dedicata ai lavoratori fa Velletri, Cecchina, Ciampino, Roma, in mezzora. Altre da 40′ per gli studenti.

Toglieremo tantissimo traffico sulle strade che vanno verso Roma, con un’aria più respirabile.

Occorre che la città si impegna

Propongo consiglio straordinario sull’argometo. Chiedere alla Regione di mettere nel Prg le esigenze e poi chiedere alla Comunità Europea i finanziamenti, essendo loro molto sensibili alle tematiche di inquinamento ambientali.

Se aspettiamo che Ferrovia della Stato venga ad investire asptteremo a lungo.

Ritirare tutte e due le mozioni e proporre un ordine del giorno per un consiglio comunale straordinario.

FIOCCO: CHi non è contrario ad un rafforzamento della linea. Le difficoltà sono oggettive, In alcuni tratti già fatti i binari di parcheggio, per far passare il treno.

 

TRENTA: non possiamo noi dare una soluzione tecnica. C’è un piano di mobilità in scrittura. Il problema è che nessuno ha chiesto di interessarsi di questa tratta. Noi vogliamo che la Regione si interessi di questa tratta.

Mozione ritirate e presentato odg sottoscritto dai gruppi presenti.

richiesta inserimento nel piano di mobilità entro il 31 dicembre.

METROPOLITANA LEGGERA DI SUPERFICIE.

Approvato ordine del giorno congiunto.

Trovata una quadra nella sottoscrizione di un ordine del giorno che ha in oggetto un problema annoso, che se dovesse trovare.

 

Non è stato un via libera privo di spunti di approfondimento, che mettessero anche in discussione una mozione che altrove sta facendo proseliti, trovando l’unanime entusiasmo di chi è stato chiamato a commentarla ed approvarla. Quasi un paradosso che l’intero circondario, da Lanuvio passando per Ariccia, arrivando a Genzano e, per ultima, Lariano, sia stato se possibile più compatto il fronte del ‘si’  sulla proposta partorita dal Movimento 5 Stelle, inerente il raddoppio della vetusta e lentissima linea ferroviaria Roma – Velletri. Il tentativo dei pentastellati, che ha fatto proseliti persino in quei Comuni dove non hanno alcun rappresentante consiliare, è stato mirato a rivedere compiutamente l’intero sistema di un’infrastruttura strategica che attraversa parte dei Castelli Romani, “spesso – avevano dichiarato in tempi non sospetti gli Amici di Beppe Grillo ariccini – nel totale disinteresse della politica locale”. Il primo a manifestare la sua perplessità, sul finire di luglio, era stato l’ex sindaco di Lanuvio, Umberto Leoni, che avendo ben in mente la realtà di Santa Maria delle Mole – ovvero una dei centri urbani interessati dal passaggio delle locomotive – manifestò la sua perplessità, ritenendo il raddoppio di non così facile realizzazione, proprio per la concomitanza di case proprio a ridosso del binario”.

Anche a Velletri c’è stata qualche voce fuori dal coro, concretizzatasi negli interventi del capogruppo del Popolo della Libertà, l’ingegnere Gianni Cerini, che su certi temi non ha mai mancato di sviscerare le questioni in discussione. Precedentemente era toccato a Paolo Trenta, capogruppo dei 5 Stelle, l’onere di presentare la mozione: “Noi – ha dichiarato -chiediamo alle istituzioni di ottemperare a quanto il nostro Stato si è impegnato a fare presso la Comunità Europea, fornendo un servizio ferroviario che risponda al meglio, come deciso in tale sede, alle esigenze di cittadini che vanno ascoltati.  Vogliamo che, come realizzato dalla politica per quasi tutte le altre linee che collegano Roma alla sua provincia, sia realizzato il raddoppio del semplice binario che oggi collega, tra mille ritardi e difficoltà, Ciampino con Velletri”. Trenta ha focalizzato l’attenzione sul Piano di mobilità in scrittura in ambito regionale, ribadendo ai suoi colleghi quanto il ‘count-down’ verso la sua stesura volga al termine, e “come tutti noi – ha concluso – abbiamo il dovere di risolvere un problema che condiziona la qualità della vita dei cittadini”.

Proprio la linea di Cerini ha indotto l’assise a ritirare la mozione, in favore di un ordine del giorno congiunto che impone alla Regione di far qualcosa per una tratta che, per dirla come lo stesso Cerini, “è ramo secco che penalizza studenti e lavoratori”. La linea, del tutto originale di Cerini, è stata quella di affiancare a quanto contenuto nella mozione pentastellata la pressione da fare ai vertici regionali per mettere in piedi un’autentica rivoluzione, facendo di Ciampino l’ultima stazione della Metropolitana, e riversando sulla tratta fino a Velletri i convogli del metrò che verranno nel tempo sostituiti in favore di una metropolitana di superficie leggera, che, più realisticamente, non prevede alcun raddoppio, che per Cerini resta “tecnicamente impossibile”. ”Se aspettiamo che le Ferrovie dello Stato vengano ad investire lo faremo a lungo. In sostanza – ha concluso – chiederemo alla Regione di mettere mano al Prg, per poi chiedere  poi chiedere alla Comunità Europea, molto sensibile alle tematiche dell’inquinamento ambientale, gli opportuni finanziamenti”.

Se aspettiamo che Ferrovia della Stato venga ad investire asptteremo a lungo.

Propongo consiglio straordinario sull’argometo. Chiedere alla Regione di mettere nel Prg le esigenze e poi chiedere alla Comunità Europea i finanziamenti, essendo loro molto sensibili alle tematiche di inquinamento ambientali.

Se aspettiamo che Ferrovia della Stato venga ad investire asptteremo a lungo.

Sistema antiquato, a volte 3-4 minuti per attendere le sbarre. Ritengo che il sistema di metropolitana di suerpficie leggera, che non prevede il raddoppio. Sul ponte di ferro come potremmo farlo? Ci sono case a 50 centimetri dalla ferrovia. Dovremmo spallarle? Espropriare. Raddoppio tecnimcamente impossibile. Utilizzare stessi sistemi e stessi binari. Mandare in pensione i treni che ci sono e prendere le metropolitane. Componiamo i treni secondo le esigenze e le necessità, magari tre corse l’ora, ogni venti minuti.

Quella dedicata ai lavoratori fa Velletri, Cecchina, Ciampino, Roma, in mezzora. Altre da 40′ per gli studenti.

Toglieremo tantissimo traffico sulle strade che vanno verso Roma, con un’aria più respirabile.

Occorre che la città si impegna

Propongo consiglio straordinario sull’argometo. Chiedere alla Regione di mettere nel Prg le esigenze e poi chiedere alla Comunità Europea i finanziamenti, essendo loro molto sensibili alle tematiche di inquinamento ambientali.

Se aspettiamo che Ferrovia della Stato venga ad investire asptteremo a lungo.

Ritirare tutte e due le mozioni e proporre un ordine del giorno per un consiglio comunale straordinario.

 

 

    

 

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