POLITICA

Genzano – Giorgio Ercolani vuota il ‘sacco’: ‘Gabbarini accentratore. Non se ne poteva più. Ora mi candido io’

Gabbarini, Ercolani e Romagnoli ai bei tempi
giorgio ercolani genzano

Giorgio Ercolani con quella fascia da Sindaco che ora è diventata il suo obiettivo e che cercherà di avvicinare vincendo le Primarie del 20 marzo

di Daniel Lestini

C’è ancora fermento, a Genzano, per il ‘terremoto’ che ha scosso la Giunta Gabbarini all’alba di questo 2016. Un anno, quello da poco iniziato, che già un lustro fa – nel 2011, ai primordi della nuova esperienza amministrativa –  venne messo nel mirino come quello in cui si sarebbe ritornati al voto, per misurare quanto fatto attraverso gli eventuali consensi ottenuti dai cittadini. Chissà in quanti, a suo tempo, avrebbero pensato che ci si sarebbe arrivati così, fatto sta che questo rush finale per la Giunta Gabbarini si annuncia più tribolato che mai. Dicono che dopo la clamorosa spaccatura del 2010/2011 ‘passare’ per le Primarie fosse il modo più opportuno per ‘purificarsi’ e ripartire. Eppure la consultazione che il 20 marzo deciderà il nuovo candidato sindaco del centrosinistra ha finito per svuotare di senso gli ultimi mesi di questa consiliatura, che saranno giocoforza monopolizzati da una campagna elettorale infinita. Se quella data, quest’anno, coinciderà col primo giorno di primavera, per gli sconfitti l’inverno potrebbe protrarsi, ed essere molto lungo, perchè, nonostante i proclami, far finta di nulla, il giorno dopo, sarà molto difficile, per vincitori e vinti. 

giorgio ercolani CANDIDATURA PRIMARIE – Della contesa farà clamorosamente parte anche lui, Giorgio Ercolani, che pure fino a un paio di settimane fa era il vicesindaco dell’attuale Primo cittadino. Le sue dimissioni non sono state proprio un fulmine a ciel sereno per chi era avvezzo a quanto accadeva nei meandri del palazzo comunale. Neppure una decisione presa di pancia, a cuor leggero, visto che nel passo indietro si è ravvisato tutto il travaglio di mesi e mesi di riflessioni, al termine dei quali Giorgio Ercolani ha ponderato la sua scelta e ha staccato la spina. “Perchè mi candido? – svela -: perchè sento di poter fare ancora molto per Genzano ed è per questo che mi misurerò ancora col consenso dei miei concittadini”. 

LE DIMISSIONI – Lui, vicesindaco ed assessore all’Urbanistica, Lavori Pubblici, Tutela Ambientale e Viabilità della Giunta Gabbarini, s’è defilato al tramonto della stessa. Molteplici le ragioni, ma quel che emerge nelle sue parole è quasi il sollievo di chi non ne poteva più. Un uomo che non ha deciso di dire ‘basta’ con la politica, ma che anzi cerca nell’immediato futuro il riscatto di tutto quello che, stando alle sue parole, ha dovuto mandare giù, ingoiando bocconi amari. A sorprendere e a dare l’idea di una frattura resa insanabile dagli ultimi accadimenti è anche la sua ricostruzione sulla ‘grande fuga’, che 5 anni fa portò alla guerra intestina nel centrosinistra. “Più volte – ammette Ercolani – ho fatto delle riflessioni in merito e facendo autocritica mi sono chiesto: ‘Ne è valsa la pena?‘ Ha sortito davvero gli effetti auspicati?‘. Al di là dei primi tempi, infatti, non c’è stato purtroppo quel salto di qualità che ci si poteva aspettare”. 

GLI OBIETTIVI – Intanto il suo passo indietro ne ha provocato uno in avanti: sarà infatti proprio il noto medico genzanese uno degli sfidanti dell’attuale Primo cittadino nelle Primarie del 20 marzo, che designeranno il candidato sindaco del centrosinistra (appare certa anche la candidatura di Fabio Costantini, mentre quella di Enzo Ercolani, data per certa, potrebbe ancora rientrare, e viene data al momento in stand-by, ndr). “Il mio intento – svela – è quello di cercare di ricompattare tutta la sinistra del Pd, cementificando l’unità del partito. In tal senso mi preme innanzitutto appellarmi a tutte i simpatizzanti del centrosinistra, affinchè si iscrivano alle Primarie per scegliere autonomamente chi dovrà guidare la coalizione”.  

IL PERCHE’ DEL PASSO INDIETRO – La decisione di farsi da parte, lo dice lui stesso, “è maturata nel tempo, ma nell’ultimo periodo si è resa inevitabile, e a fronte di una frattura insanabile davvero non ne potevo più”. Eppure l’ormai ex vicesindaco non rinnega le ragioni che un lustro fa garantirono la scintilla all’esperienza appena tramontata. “C’era una voglia generalizzata di fare di più rispetto alla giunta precedente, che era partita da oltre un 70% di consensi ma ne aveva persi molti per strada, pur se con l’handicap di una congiuntura esterna negativa. Allora – ricorda Ercolani volgendo lo sguardo al passato – fu la negazione delle Primarie a portarci ad una scelta che fu comunque sofferta, ma che si rivelò vincente. Il nostro obiettivo era proteso a fare del nostro meglio e l’inizio fu incoraggiante, come dimostrato dai tanti risultati incamerati, non ultimo quello che ha portato Genzano ad essere un esempio in tema di Raccolta Differenziata Porta a Porta, aspetto di cui vado davvero fiero ed orgoglioso, nonostante, come nel caso della ‘Casetta dell’Acqua’, altro progetto al quale ho lavorato in prima persona, ci sia qualcuno che se ne ha arrogato i meriti”.  

ZINGARETTI GABBARINI ERCOLANI

Gabbarini ed Ercolani con Zingaretti nel giorno della inaugurazione dell’Isola Ecologica, risultato di cui Ercolani si è detto molto fiero, ascrivendosene gran parte della paternità

LE CRITICHE A GABBARINI – Qualcosa si è però via via incrinato e Giorgio Ercolani non nega che vi abbia contribuito la scelta, da parte del Sindaco, “di accentrare su di se troppe deleghe, non ultime quelle al bilancio, vigili e personale, che hanno creato squilibri, depotenziando ulteriormente il ruolo del Consiglio e della Giunta”. A pesare ulteriormente, a detta di Ercolani, almeno nell’ultimo anno e mezzo, alcune scelte che il Primo cittadino avrebbe preso ad insaputa del suo vice: “Anche per quanto riguarda le mie deleghe è capitato che nonostante confutassi alcune decisioni le stesse sono state comunque prese senza il mio consenso, incrinando ulteriormente una fiducia che stava già venendo meno”.

Non un caso, e non lo nega, che già precedentemente era stato tentato di gettare la spugna: “già nel novembre del 2014 avevo pensato ad un passo indietro, avendo notato situazioni strane, difficili da accettare, come alcuni incarichi affidati nell’ufficio tecnico o qualche delibera di giunta che non ho poi  votato e che mi è stata portata con singolari modalità”. 

Gabbarini, Ercolani e Romagnoli ai bei tempi

Gabbarini, Ercolani e Romagnoli ai tempi in cui ancora era facile riuscire a ridere tutti insieme

L’INGERENZA – A dar fastidio, e non poco ad Ercolani, è stata anche l’ingerenza da parte del senatore Bruno Astorre, che ha criticato aspramente le Primarie, lodando l’operato del Sindaco Gabbarini. “Quando Astorre si è scagliato contro la mia figura – dichiara Giorgio Ercolani –  tutte quelle ipotesi sulle quali stavo rimuginando  sono diventate molto più chiare e mi è stato facile pensare che tutti quei giri di incarichi e quelle decisioni prese in precedenze, e che avevo faticato a capire, erano probabilmente già state concordate dall’alto”.

Quanto alla ‘reunion’ del Pd, “che avrebbe dovuto dissolvere ogni nebbia, ha finito invece per alterare gli equilibri di maggioranza, col Sindaco che ha preferito farsi forte di una nuova maggioranza, dimenticando il ruolo di Genzano Democratica, che fu determinante per la vittoria alle elezioni”. 

In finale, volendo sintetizzare allo stremo, un pò come dire che…“forse si, c’eravamo tanto amati, ma anche gli amori più grandi sono spesso destinati a finire”…E pazienza, direbbero alcuni, se con qualche rancore o sassolino di troppo nella scarpa. L’importante è toglierselo ed Ercolani l’ha fatto! 

SEGUITECI, NEOI PROSSIMI GIORNI LE NUOVE DICHIARAZIONI DI GIORGIO ERCOLANI SUL LAVORO FATTO PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA   

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