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Genzano – La riapertura di via Annarumi si complica: i residenti preoccupati. Papalia e Melaranci all’attacco

via annarumi genzano

via annarumi genzano Delle transenne, una buca che alcuni non hanno esitato a definire “gigantesca”, e il cartello, che rischia di ingiallire, sui proverbiali ‘lavori in corso’. Comincia ad avere del grottesco quanto sta accadendo da 3  mesi nel cuore di Genzano, in un’arteria che costeggia la celebre via Italo Belardi, che sul finire della primavera, da tre secoli, si trasforma nel tappeto floreale per la celebre Infiorata.

A stupire è il protrarsi della chiusura di via Bruno Annarumi e, conseguentemente, di via Guidobaldi, che tanti disagi sta provocando alla circolazione viaria, coi residenti costretti a ‘lavorare’ di fantasia pur di tornare nelle proprie case senza farsi centinaia di metri a piedi, o di ritrovarsi imbottigliati lungo il corso.

Dopo l’interrogazione consiliare del capogruppo di Fratelli d’Italia, Fabio Papalia, l’opposizione ha rincarato la dose con un altro sollecito ai vertici comunali, che è arrivato questa volta dall’avvocato Arnaldo Melaranci, capogruppo della Lista Civica.

Calzanti i quesiti rivolti da Melaranci all’Amministrazione comunale: “Quali interventi ha intenzione di fare il Comune nei confronti dell’Enel che sembra essere la titolare dei lavori? Quanto ancora si presume debbano attendere i cittadini e i residenti della zona ormai affogati dall’inerzia di chi avrebbe dovuto ‘liberarli’?”. Un terzo interrogativo di Melaranci va poi a scuotere un sistema nel quale, a suo dire, non ci sarebbe nessun tecnico comunale che rappresenti l’istituzione in casi come questi: “Visto che si tratta comunque di lavori che occupano le nostre strade, inibendo una corretta circolazione e creando disagi inenarrabili, c’è qualcuno che per conto nostro sta monitorando la situazione?”. 

via annarumi genzano A pesare, a distanza di tante settimane dalla fulminea chiusura, continua ad essere la voragine che si è formata sotto al selciato dopo che una perdurante perdita d’acqua, nel sottosuolo, ha causato l’allagamento di una grotta privata in via Cesare Battisti. Proprio quella è stata la goccia, è il caso di dirlo, che ha fatto traboccare il vaso, fino a rendere eloquente quanto sottoterra andava avanti già da tempo, ma che pure era reso invisibile dal massetto in cemento posto sotto ai sampietrini, che ha ritardato la presa d’atto di un’emergenza che ancora cerca una definitiva risoluzione. 

La complessità della situazione, al momento, non consente una rapida risoluzione della problematica. Svariati sopralluoghi sono stati effettuati dall’Acea, ma al momento la tempistica per la riparazione e la chiusura della voragine è ignota. Uno degli interlocutori dei cittadini in subbuglio, il più accreditato, tra l’altro, è venuto meno a seguito delle dimissioni dell’assessore ai Lavori Pubblici, Giorgio Ercolani, la cui delega è rimasta in capo al Primo cittadino. Ipotizzare una data di riapertura della strada, al momento, appare un azzardo…

Da.Le.