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Albano – Rifiuti, la gente si sta svegliando dal coma indotto. A Roncigliano una collina di veleni

assemblea albano

assemblea albanodi Maria Lanciotti

Ospiti paganti, i comitati cittadini si sono ritrovati sabato scorso nel pomeriggio nella sala giunta del comune di Albano Laziale per ridare una smossa alla questione rifiuti che si tende a rimuovere o a seppellire sotto palate di bluff e menzogne. Buona affluenza, sala piena e gente in piedi sulla porta, forse un centinaio di presenze. Nemmeno l’ombra – o la puzza, che dir si voglia – di un qualsiasi rappresentante amministrativo, come da prassi consolidata.

Una bella sgrullata per chi era lì per capirci qualcosa e una ulteriore mazzata per chi qualcosa ci ha capito e ha capito pure che non si arriverà mai a toccare il fondo del sistema “monnezza”, così come concepito e propinato dagli spacciatori di professione d’inquinamento ambientale e distorcimento mentale.

L’aspetto evidente di questa lunga maratona contro la delinquenziale gestione dei rifiuti è che in tutti questi anni la gente si è data da fare per informarsi e informare, tecnici ed esperti vari non si sono risparmiati, tanti giovani ne hanno fatto materia di studio e di formazione universitaria. Insomma il Movimento dei cittadini cresce e prospera, aumentano le sigle dei Comitati riuniti nel Coordinamento nato come No Inc e ora più che mai impegnato contro ogni devastazione ambientale e umana, ma è una corsa contro il tempo e contro il malaffare che attanaglia l’intero Paese e si espande oltre i confini nazionali con le sue allucinanti propaggini.

Eppure la guerra è vinta, anche se non si contano le battaglie fatte e quelle da farsi, le sconfitte e le perdite ma anche i momenti che ridanno vigore e fiducia. Perché la gente si sta svegliando dal coma indotto, non siamo più la società dell’usa e getta ma velocemente sta sorgendo – o risorgendo – la società del Risparmio, Riuso e Riciclo, e solo questa sarà la via che ci porterà fuori dai fanghi velenosi delle lobby e di una politica compiacente o comunque ricattabile.

Tornando a noi e andando al sodo: sulla gestione criminale dei rifiuti ai Castelli Romani tutto è palese a tutti, resta da prendere provvedimenti che però non si prendono e anzi si continua a giocare con la presunta dabbenaggine della cittadinanza. Non svetterà più il maxi inceneritore che sarebbe stato l’orgoglio della Pontina Ambiente di Cerroni e un introito di 500 milioni di euro illegalmente sottratti dalle saccocce dei contribuenti, ma nel nostro territorio si sta consumando la più abietta delle operazioni, giocando sporco con i rimasugli della iniziale sprovvedutezza del cittadino comune rispetto alla natura dolosa delle varie profferte. Inizierà a giorni il secondo processo che vedrà alla sbarra Manlio Cerroni e lo stuolo di complici, tutto ormai risaputo e in via di appuramento definitivo, ma il “processo” innescato dal sistema Cerroni sembra procedere ancora a tutto gas, evidentemente radicato in ogni possibile sede e relativi responsabili. Da rilevare che nulla fa più notizia parlando di monnezza, argomento esaurito – o forse interdetto – per troppe testate, silenzio omertoso – o cautelare – da parte dei sindaci di bacino, rigettato in toto dal sindaco del comune capofila Albano Laziale, fanalino di coda nella raccolta differenziata.

In tutto il drammatico quadro spicca la discarica di Roncigliano, una collina che sbotta di veleni, con ristagno di percolato e prolificare di bestie immonde nella puzza feroce che attacca alla gola.

Questo scempio va tombato, senza possibilità di bonifica l’intero sito più che trentennale, sorto e gestito tuttora illegalmente, nonostante le innumerevoli violazioni riscontrate e assodate e sotto inchiesta.

Basta così, ce n’è ben donde per interessarsi al problema, da parte di tutti: cittadinanza, istituzioni e organi d’informazione.

Per saperne di più: sabato 20 febbraio alle 16,30 Assemblea Pubblica a Velletri, Dopolavoro ferroviario.

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