POLITICA

Genzano – Gabbarini ce l’ha fatta: sarà lui il candidato sindaco del Centrosinistra

GAbbarini al voto

GAbbarini al votoIl giorno tanto atteso è arrivato e con esso anche il sospirato responso, che ha decretato chi sarà il candidato sindaco ufficiale del Centrosinistra genzanese. Al termine della giornata di voto, predisposta nell’atrio del PalaCesaroni, con le urne aperte dalle 8 alle 21, gli iscritti all’Albo degli Elettori, che hanno deciso che a rappresentare la coalizione di centrosinistra sarà ancora una volta l’attuale sindaco, Flavio Gabbarini, che ha primeggiato in maniera indiscutibile, prendendo più voti di quanti non ne abbiano presi tutti gli altri insieme. 

I dati ufficiali sono tardati ad arrivare, ma sino dalle 22 inoltrate, con lo spoglio in atto ormai da un paio d’ore, e giunto poco più alla metà delle cartelle scrutinate, il vantaggio dell’attuale Sindaco era già piuttosto cospicuo, tale da non ritenere più possibile alcuna rimonta dei suoi avversari, distaccati in maniera siderale. 

Alla fine Gabbarini ha trionfato con 1267 voti (il 54,2%), staccando in maniera considerevole gli sfidanti: piazza d’onore per Enzo Ercolani, che ha ottenuto 398 voti (17,2%), ed ha preceduto Giorgio Ercolani, che ha chiuso a 360 (15,4%), e Fabio Costantini, fanalino di coda, ma neppure troppo distante dagli altri due, con 311 voti (13,4%).

Proprio il Primo cittadino, lo scorso anno, con un’intervista esclusiva al nostro quotidiano telematico, svelò la sua intenzione di ‘passare’ per le Primarie, auspicando così di trovarvi quella legittimazione che potesse ricucire definitivamente lo strappo interno al Partito democratico, nato con la diaspora che precedette le elezioni del 2011, che proprio Gabbarini vinse con una coalizione esterna al Pd. Forse neppure lui poteva immaginare quello che sarebbe stato, con una ‘discesa in campo’ di tutta l’argenteria delle ultime due amministrazioni, dal suo predecessore (Enzo Ercolani), al suo ex vicesindaco (Giorgio Ercolani), per finire con chi, Fabio Costantini, aveva già amministrato nel quinquennio 2008-2013, agendo nelle vesti di vicesindaco. 

Ciononostante la vittoria è stata netta e proprio chi ne è uscito vittorioso si augura che possa rafforzare ancor di più la sua leadership. Resta da capire, ora, quali strascichi lascerà la contesa, sebbene i giorni che hanno preceduto il voto siano filati via senza particolari tensioni, coi candidati che hanno preferito lavorare ai ‘fianchi’ dei propri estimatori, confidando  in un’opera di convincimento che potesse far proseliti, contagiando il resto del partito. Il fatto che i candidati fossero tutti d’estrazione piddina ha quasi fatto pensare che le Primarie fossero un derby interno, chiuso al resto della coalizione. Ipotesi inizialmente corroborata dal fatto che altri movimenti o partiti cittadini che facevano potenzialmente parte della coalizione di centrosinistra avevano già palesato il proprio sostegno al sindaco uscente, dichiarando la propria contrarietà al ricorso alle Primarie. Ciononostante molti di loro si sono comunque iscritti e hanno regolarmente esercitato il proprio diritto al voto, che si è svolto regolarmente sotto gli occhi vigili del Commissario Straordinario del Pd, il vicesegretario provinciale, Luca Masi. 

 

 

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