POLITICA

Velletri – La Fondazione ‘passa’ in Consiglio. ‘No’ di ‘Spv’, astenuti i 5 Stelle. Il centrodestra esce, ‘si’ di Ladaga

VELLETRI AULA CONSILIARE (1)
La Casa della Cultura, uno dei contenitori che sarà gestito dalla Fondazione

La Casa della Cultura, uno dei contenitori che sarà gestito dalla Fondazione

Era nell’aria ed ora è ufficiale: la delibera di Giunta comunale, approvata sul finire del mese di gennaio, che aveva a sorpresa ‘costituito’ la Fondazione chiamata a gestire il settore della cultura, dietro la denominazione di “Onlus Arte e Cultura Città di Velletri” è stata rivisitata attraverso una modifica, passata nuovamente al vaglio della Giunta. Un modo, da parte dei vertici comunali, per fare qualche passo indietro rispetto a un progetto che aveva scatenato le piccate reazioni di svariati movimenti politici, facendo storcere la bocca anche al variegato panorama delle associazioni locali. Preso atto anche dell’opposizione in seno al partito di maggioranza, si è quindi optato per una rivisitazione, che non fa però venire meno l’idea di costituire una Fondazione chiamata a gestire l’offerta culturale di contenitori di pregio, quale la ‘Casa della Cultura e della Musica‘ e il ‘Teatro Artemisio Gian Maria Volontè’. Ci si è arrivati attraverso specifiche modifiche allo schema di statuto, che sono andate ad incidere soprattutto in seno alle ripartizione delle quote tra soci. Sostanziali, pertanto, i cambi fatti rispetto al documento iniziale, nel quale la maggioranza della Fondazione veniva riservata ai privati (rappresentati dalla Banca Popolare del Lazio e dalla Clinica Madonna delle Grazie), con la compartecipazione in quota minoritaria del Comune, al quale ora, con la rivisitazione del documento, spetterebbe invece la maggioranza nel Cda, coi soggetti privati coinvolti, da iscrivere come Fondatori Promotori, che non verrebbero più individuati a priori, come si era stabilito originariamente, ma col tramite di un Avviso pubblico. Nella modifica di delibera si è inoltre stabilito che il nuovo schema di statuto dovrà essere sottoposto e licenziato dalla Prima commissione permanente, mossa propedeutica al passaggio in consiglio comunale, che è avvenuto pochi giorni dopo, nella seduta consiliare del 23 marzo.

Dopo la delibera di modifica e il passaggio nell’apposita commissione consiliare per la  Fondazione, l’organo che dovrà gestire parte del versante culturale veliterno, è quindi arrivato il definitivo via libera da parte del consiglio comunale, che ha approvato definitivamente il documento, recependo parte degli emendamenti proposti dall’opposizione.

Dopo le prime polemiche, scaturite ad inizio gennaio, non appena resa pubblica la prima delibera, poi modificata, è arrivato quindi a compimento l’iter che ha costituito la Fondazione “Onlus Arte e Cultura Città di Velletri”. 14 i ‘si’, tra cui quello a sorpresa, ma non troppo, del capogruppo di Forza Italia, Salvatore Ladaga, che si è accodato ai 13 di maggioranza. 

Astenuto il capogruppo del Movimento 5 Stelle Paolo Trenta, che pure si è visto approvare 3 dei 5 emendamenti presentati, partendo dall’inserimento tra gli obiettivi della territorialità, delle assunzioni ad evidenza pubblica e dei revisori dei conti nominati dal consiglio comunale e non dal cda della Fondazione, i cui consiglieri non saranno individuati dal consiglio comunale, come era stato invece suggerito dall’esponente pentastellato.

Se il resto dell’opposizione è uscita dall’aula, non votando il documento, voto contrario è stato espresso dal capogruppo di Sinistra per Velletri, Stefano Pennacchi, che ha provato, invano, a ripresentare la ‘carta’ dell’Istituzione comunale, che a suo dire tanti vantaggi avrebbe portato alla città. Bocciata la richiesta delle opposizioni di ritornare in consiglio prendendo atto della nuova proposta, con la maggioranza che ha bocciato il maxiemendamento proposto dalle minoranze.

Non è mancata da parte dei consiglieri di centrodestra una dura reprimenda sulla nuova assenza di Ilaria Usai, che nei mesi scorsi ha preso il posto della Treggiari in qualità di assessore alla cultura. Prima il capogruppo di Fratelli d’Italia, Dario Di Luzio, e poi la neo consigliera del partito di Giorgia Meloni, Antonietta Dal Borgo, hanno contestato l’assenza dell’assessore di riferimento, assente anche in tutte le Commissioni in cui si è sviscerato il tema, che ha invece avuto il placet del Sindaco, che ha lodato le finalità del progetto, spalleggiato da tutti i capigruppo di maggioranza.

Tra le finalità della neocostituita Fondazione l’esercizio e la gestione dei servizi culturali ed artistici, con lo scopo di valorizzare, promuovere, gestire e finanziare attività ed iniziative culturali oltre ad attività collaterali, atte a favorire la crescita culturale della collettività.