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GENZANO – Marta Bevilacqua: ‘Noi di ‘Sinistra per Genzano – Uniti per Gabbarini’ per un partito che dia risposte ai più deboli’

marta bevilacqua

marta bevilacquaAlle elezioni amministrative di Genzano del 5 Giugno, capolista di “sinistra per Genzano – Uniti per Gabbarini” è la giovane consigliera Marta Elisa Bevilacqua, attuale vicepresidente del Consiglio comunale. 35 anni, insegnante di Lettere classiche e Filosofia, due Lauree col massimo dei voti, eletta alle scorse comunali nella lista “Federazione della Sinistra”; dalla prima ora, nel 2011, schierata a sostegno di Gabbarini Sindaco, oggi artefice e promotrice del nuovo progetto politico “Sinistra per Genzano – Uniti per Gabbarini”.

Dottoressa Bevilacqua,  in un momento storico che ha visto la politica vivere un periodo di trasformazione profonda a livello nazionale e locale, qual è il suo bilancio consuntivo?

“La mia candidatura, cinque anni fa, è arrivata dopo quindici anni di militanza e dirigenza in Rifondazione Comunista. L’elezione, in seno alla lista “Federazione della Sinistra”, nel 2011, mi ha permesso di essere in Consiglio Comunale portatrice delle istanze su cui, negli anni precedenti, avevo lavorato all’interno del partito. Cinque anni di presenza sui banchi del Consiglio sono stati politicamente molto formativi e soprattutto mi hanno permesso di capire, atto dopo atto, come si coniugano teoria e pratica politica. Dopo l’esperienza nella Sinistra arcobaleno, nel 2008, e la mia elezione, nel 2011, ho avuto modo di capire come la presenza in Consiglio permetta di mettere in pratica, con atti concreti e con scelte responsabili, gli ideali e le proposte politiche elaborate tra le persone, in piazza, nei comitati e nei movimenti”.

L'intervento di Marta Elisa Bevilacqua. Al suo fianco il sindaco Flavio Gabbarini

L’intervento di Marta Elisa Bevilacqua. Al suo fianco il sindaco Flavio Gabbarini

Quindi, la sua idea di costruire “Sinistra per Genzano” è conseguenza diretta di questa esperienza in Consiglio?

“Esattamente. Proprio per creare uno spazio politico di elaborazione e poi messa in atto di proposte fattibili e che siano in grado di coinvolgere le persone e dare loro una risposta concreta. Se non si fa politica così si ottiene solo il risultato di allontanare le persone dalla cosa pubblica, producendo un danno per la democrazia e le istituzioni. Sinistra per Genzano è una lista più ampia, aperta al contributo di chi condivide questa accezione della politica: nel porre un problema, nel denunciarlo, si elaborano contestualmente strategie di soluzione, mettendo in conto che le campagne politiche sono fatte di tappe, di percorsi, di proposte e poi di vigilanza nell’attuazione e nel mantenimento dei risultati, tutto il resto è propaganda, utile per consensi a breve termine, ma in definitiva dannosa, se il fine della politica è davvero essere protagonisti di un’azione politica che sappia davvero incidere sulla vita delle persone”.

Le cronache cittadine in questi anni l’hanno vista protagonista di molte battaglie, insieme all’attuale compagine amministrativa. Quali sono quelle di cui va più fiera e orgogliosa?

“Vado fiera della campagna per aver riconosciuto nello Statuto comunale l’acqua come bene comune, avendo attuato, dal basso, quanto era emerso dal referendum del 2011. Oggi quel risultato va ancora difeso, pretendendo la ripubblicizzazione del ramo idrico di Acea e, nelle more, un maggior controllo di gestione del servizio. Altra vittoria è stato il portare il Consiglio comunale a opporsi alla realizzazione dell’inceneritore di Albano, mostrando che l’unica vera arma conto l’inceneritore era l’attuazione della differenziata. La scuola di democrazia, che anzi va rilanciata, la ricorrenza del 2 Giugno, la campagna per lo “ius soli” che a due anni di distanza è diventata legge dello Stato. Sulle politiche a tutela della donna mi preme ricordare come siano state possibili soprattutto grazie alla rete solidale costruita di concerto con l’associazionismo e i consultori, a conferma di come la battaglia per il mantenimento del welfare sia la battaglia fondamentale che dobbiamo combattere in questi anni di crisi: non si danno diritti individuali se prima non si garantiscono i diritti sociali, l’investimento nella garanzia dei servizi non è mai spesa, ma è il solo presidio a una democrazia che voglia garantire realmente l’equità”.

Quali sono i suoi proponimenti per la prossima consiliatura? 

“In un momento in cui si confonde la politica con lo sciorinamento di slogan e proposte tra il fantasioso e lo scontato, in cui si scambia il valore della parola detta in Consiglio comunale con post, spesso mendace, su un social network, sento l’esigenza di specificare, con molta chiarezza, quali temi e quale metodo saranno il faro dell’agire di “Sinistra per Genzano – Uniti per Gabbarini”. Innanzitutto, come già fatto in questi cinque anni, sosterremo il programma amministrativo della coalizione e del Sindaco, con un’attenzione particolare al settore culturale, in cui abbiamo già valorizzato le tradizioni, a partire dall’Infiorata, di cui abbiamo iniziato le pratiche per il riconoscimento di questa arte effimera come patrimonio dell’Unesco. Genzano ha, emergenti a tratti, tre momenti storico-artistici: l’arte e la cultura pre-latina, l’arte Romana e il Barocco, una valorizzazione di questi tre momenti, anche in concerto con le scuole della città, permetterebbe a chi vive questo territorio di conoscerne le radici, la storia, la mitologia e farebbe diventare tutta la città una sorta di “eterotropia”, un museo a cielo aperto, di cui siano consapevoli per primi gli abitanti,  e così Genzano sarà, anche per questo, attrattiva del turismo romano. Da ultimo, cultura è anche cittadinanza: spesso i ragazzi, parlo anche in virtù della mia professione, hanno sete di politica, ma scontano una sorta di “analfabetismo” istituzionale. Insieme con le scuole organizzeremo una nuova stagione della “scuola di democrazia”, che mantenga la divisione tra parte teorica e parte pratica, ma che sia inserita nel PTOF, così da permettere una sinergia ulteriore tra le Istituzioni. In questa lunga fase di crisi che da economica si è fatta esistenziale, dobbiamo studiare ulteriori modalità, oltre al mantenimento dei servizi, per fronteggiare precarietà e disoccupazione, anche in concerto con gli Enti superiori. Realizzeremo a Genzano il co-working, permettendo a chi voglia intraprendere un’attività professionale di avere nell’Ente un alleato e un fautore, promuoveremo anche qui l’esperienza del “torno subito” che appare ai nostri occhi una forma di reddito di cittadinanza che permette la formazioni di chi vi accede e mette fine alla fuga di cervelli a cui costringe una politica incapace di dare risposte ai propri giovani che vogliono mettere fine alla precarietà. Ma la città deve essere sempre più vivibile, deve dotarsi della fibra ottica, deve far tornare a splendere l’Olmata, deve mettere mano alla questione parcheggi nel centro storico, in una parola deve trovare nella rivoluzione green, così come ha saputo trasformarsi nei decenni, la chiava per restare un modello in cui progresso e solidarietà sociale hanno saputo viaggiare di pari passo.

Dalla nostra conversazione emerge una storia personale ricca e tante buone idee per il futuro, qual è il progetto politico su cui vorrà impegnarsi?

“Senza alcuna esitazione: la ricostruzione di un solo e includente partito di sinistra che rimanga saldo nei valori fondanti, che ponga al centro la questione del lavoro come dignità della persona e del cittadino, che si riappropri dell’ambizione di governo, superando l’autolesionistica emarginazione a cui si sono votate tante sigle che in vario modo si richiamano a un’esperienza comune, ma che non riuscendo a superare gli steccati ideologici, si condannano alla residualità. Un partito che abbia il coraggio e l’ambizione di tornare a rappresentare le esigenze dei più deboli e a dare loro una risposta politica e non demagogica”.

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