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Velletri – Giorgio Greci: ‘Ancora una beffa ai danni delle persone con disabilità e le loro famiglie’

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Il consigliere comunale Giorgio Greci

Il consigliere comunale Giorgio Greci

E’ una vera e propria beffa quella che è stata portata alla luce dal consigliere veliterno Giorgio Greci ai danni delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Mentre, infatti, si attende ancora dai Servizi Sociali una comunicazione sui mancati rimborsi dell’assistenza ai parenti disabili (le somme anticipate superano ormai i 2500 euro),  a detta del capogruppo della Lista Live un’altra decisione dell’Amministrazione comunale sembrerebbe andare letteralmente dalla parte inversa all’attività di sostegno e alla particolare attenzione che tali frange della popolazione meritano.

“Come succede da un po’ di anni – spiega Greci – , il Comune organizza attività estive per persone con disabilità dai 17 ai 45 anni. Lodevole iniziativa, che ci dicono fortemente voluta dall’assessore Modio, alla quale, con la cortesia che le è propria, chiediamo ufficialmente di uscire dal silenzio in cui si è volutamente rinchiusa e commentare quanto sta succedendo. Guardando il modulo di iscrizione pubblicato sul sito del Comune verrebbe da chiedersi se è tutto come gli altri anni e la risposta, purtroppo, è no! C’è infatti una novità: bisogna presentare la ricevuta del versamento di 10 euro alla tesoreria comunale. Una prospettiva, questa, che mi lascia basito e mi spinge a chiedermi se chi prende queste decisioni conosca minimamente la vita di chi ha un figlio disabile grave tra i 17 e i 45 anni, tenuto conto che ormai fuori dalla scuola, ed esclusi dal mondo del lavoro, il carico di questi figli, che hanno bisogno di assistenza continua, grava sui genitori, spesso sulle madri”.

“Chi ha la ‘fortuna’ di usufruire dell’assistenza domiciliare, ha mediamente 6, e ripeto solo 6, ore alla settimana (meno di un’ora al giorno), e 20 ore (meno di tre al giorno) se sceglie l’assistenza indiretta. Un pò pochine se si considera – aggiunge sarcasticamente Greci – che queste persone vivono 24 ore al giorno. Ebbene, per una compartecipazione alla spesa di 10 euro, che moltiplicati per 18 partecipanti fa 180 euro, somma irrisoria in un bilancio comunale, si costringono queste famiglie a recarsi alla posta o alla tesoreria comunale. Per 180 euro complessive, si potevano lasciare in pace queste mamme. Speriamo che all’amministrazione non venga in mente di far compartecipare anche alla spesa dell’assistenza domiciliare; perché, cari addetti ai lavori, le ore concesse sono così poche che tutte le famiglie partecipano alla spesa, pagandone altre per loro conto”.

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