di Gianni Sidoti
E’ ormai nella fisiologia politica inveterata nel tempo che nell’approssimarsi delle consultazioni amministrative, ogni Amministrazione in carica amplifichi la sua presenza con qualche vistosa opera innovativa mirata a stupire il proprio “popolazzo”con un’opera di pubblico interesse, per indurre (o meglio sedurre), l’elettore al riconoscimento di una buona gestione del mandato, anche se a dircela “apertis verbis”, una sorta di certificato di buona condotta dell’intera gestione, mentre si tratta di una distorta, ingannevole e strumentale iniziativa poiché il giudizio popolare sul mandato quinquennale guarda più alle promesse non mantenute, fatte in campagna elettorale, che non alle frettolose e speciose opere di fine mandato. Ed in questo, associandomi al comune giudizio, rilevo che Lariano non è da meno dopo la decisione di realizzare la vistosa, ma non funzionale, rotatoria di piazza Santa Eurosia che non poche critiche ha suscitato in un sentore generale, dopo una serie di disattese promesse della corrente Amministrazione, quali la sbandierata “casa di vetro” che mai ha visto luce dopo le reiterate segnalazioni della stampa locale, per non dire del divieto dell’attraversamento del centro di Lariano da parte del traffico pesante solennemente promesso nel memorabile comizio del 2012.
Non sarà di certo la rotatoria realizzata in tutta sollecitudine, peraltro dannosa alle attività commerciali ivi esistenti (come da dichiarazione degli interessati) che potrà decidere il giudizio degli accorti elettori larianesi, tenuto conto soprattutto che, alla prova dei fatti, la sua realizzazione ha mostrato di aver favorito un eccesso d’imprudenza degli automobilisti, forti del diritto di precedenza. Altro che snellimento. Ero presente lo scorso lunedì al difficile transito di un articolato pesante che, proveniente da Artena, stentava ad ultimare la manovra all’altezza della tettoia della fermata del servizio di trasporto pubblico. Si dirà, per mettersi in pace la coscienza, che l’autista del mezzo non eccelleva alla guida del pesante bisonte motorizzato. Un’opera che – unitamente a quella certamente ben più utile ed urgente presso via Napoli in Contrada Cerreta- è costata ben oltre 300 mila euro, stando a quanto è dato sapere.
Si evince, dunque, che, allo stato dei fatti, non è azzardato dire che il risultato derivante da un’opera mirata allo snellimento ed alla razionalizzazione della viabilità locale già tanto precaria da decenni, ha dato ai cittadini soltanto una più ambiziosa immagine per i provenienti da Artena ad un costo che sarebbe stato meglio destinare ad opere di soccorso di residenti bisognosi o richiedenti la messa a norma di irregolarità più volte segnalate per situazioni più critiche inerenti la sicurezza stradale e la viabilità. E tanto per esaltare maggiormente l’evento, l’inutile opera è stata terminata in fretta e furia prima dei festeggiamenti religiosi e civili della Santa Patrona. Festeggianti civili , a guardar bene, poco riusciti a fronte dell’impegno e dei costi sostenuti..Segnali premonitori?? Non è dato sapere Ma di certo: sic transit gloria rei pubblicae larianensis.