POLITICA

Genzano – Lo sfogo della Piazzoni: ‘Il rinnovamento non può essere fondato sull’odio e sulla calunnia’

Ileana Piazzoni-

Ileana Piazzoni-Ospitiamo la lettera inviataci dalla deputata del Partito democratico Ileana Piazzoni sul clima di questo ultimo scorcio di campagna elettorale, condito da accuse di malaffare rivolte al sindaco uscente e candidato al ballottaggio Flavio Gabbarini.

 

“Gentile Direttore,

quanto sta emergendo in questi giorni di campagna elettorale mi spinge a scrivere questa riflessione che vorrei sottoporre a tutti i cittadini di Genzano.

Genzano è una città amministrata dalla sinistra o dal centrosinistra da molti decenni.

Sulla qualità dell’amministrazione, i giudizi – come è naturale – si dividono, anche se pochi sono coloro che non riconoscono l’eccellenza dell’operato del compianto Gino Cesaroni. I suoi successori hanno inevitabilmente scontato sia il paragone con una figura di tanto spessore, sia la fine della fase espansiva della spesa pubblica. Va però sottolineato che i dati oggettivi, come le voci di bilancio e gli indicatori di qualità dei servizi,  testimoniano la tenuta di un modello amministrativo decisamente di buon livello, sicuramente tra i migliori nell’ambito territoriale.

Quello però che non può essere messo in discussione è il fatto che in tanti decenni non si sia mai incappati in episodi di malaffare, né tantomeno di infiltrazione della criminalità organizzata. Chi sostiene il contrario non solo calunnia decine di persone che hanno dedicato tempo e sacrificio all’amministrazione pubblica, ma offende anche i cittadini e le cittadine di Genzano a cui va riconosciuto di rappresentare da sempre una comunità vivace e attenta, molto attiva nella vita pubblica sia sotto forma di partecipazione politica sia sotto forma di attività di volontariato, e che di certo nella sua maggioranza non sarebbe mai stata omertosa rispetto ad episodi di illegalità.

Da una stabilità di governo di così lungo periodo è inevitabilmente scaturita una difficoltà nel produrre rinnovamento, e sicuramente il Partito Democratico e il centrosinistra tutto scontano lo scarso coinvolgimento delle generazioni più giovani nella costruzione di una nuova classe dirigente.  Io per prima auspico che il periodo che si andrà ad aprire dopo il 19 giugno abbia al centro la cura e la formazione di nuove leve di amministratori (fortunatamente presenti in buon numero nelle liste elettorali e nei possibili eletti al consiglio comunale) indispensabili per portare entusiasmo e innovazione nella politica e nel governo della città.

Resto tuttavia profondamente convinta della necessità che il rinnovamento non sia improvvisato: il coraggio è una caratteristica fondamentale per un giovane, ma andrebbe sempre unito all’umiltà, alla consapevolezza e al desiderio di migliorare il proprio livello di preparazione.

Quello che più mi preoccupa, però, è l’avanzare di una proposta di rinnovamento che sembra basarsi su un odio viscerale per tutto ciò che è altro da sé: una visione da popolo eletto costretto ad affrontare il Male, con cui sono identificati tutti coloro che non sono affiliati al proprio modo di pensare. Le confesso di avere molta paura di questa impostazione che vorrebbe definirsi politica. Ne rimango turbata ogni volta che in aula alla Camera sono costretta ad ascoltare l’infinita sequela di insulti indirizzata quotidianamente a me e ai miei colleghi da parte dei parlamentari del Movimento Cinque Stelle: le contumelie non sono rivolte a ciascuno di noi in quanto individui responsabili di specifici atti, ma a noi in quanto appartenenti a una presunta categoria “altra” e come tali disonesti, corrotti, in malafede, a prescindere dalle storie e dalle responsabilità personali. E che dirle dei messaggi, pubblici e privati, pieni di disprezzo e di minacce, di auguri di morte, che affiorano dai social network ogni qualvolta proviamo a contestare nel merito le tantissime affermazioni false con cui il Movimento Cinque Stelle porta avanti la sua propaganda contro tutte le nostre iniziative (arrivando al paradosso di votare contro una legge a favore dei disabili gravi attesa da anni e riconosciuta molto utile anche da chi la giudica insufficiente)? Mi sgomenta e mi addolora che tanti giovani abbiano scelto la strada della partecipazione democratica declinandola in questo modo, perché penso che la diffusione di odio, cattiveria e ignoranza non potrà che far regredire il nostro paese.

Per queste ragioni ormai un paio d’anni fa, ho fatto una scelta di campo, aderendo al Partito Democratico. Non perché non ne veda più i limiti, ma perché trovo che l’alternativa che si è costruita (anche a causa di quei limiti) vada in direzione opposta a quella che ho auspicato per anni. Perché non basta qualche slogan tratto dal repertorio della tradizione della sinistra per cancellare la violenza e la totale antidemocraticità su cui è costruita un’organizzazione opaca nei suoi vertici e richiedente obbedienza ai suoi terminali territoriali e parlamentari, dove osare un distinguo significa essere espulsi; non basta per coprire il feeling con forze xenofobe e reazionarie, come la Lega in Italia, Farage e Orban in Europa, Trump negli Usa; non basta per essere sicuri che con l’acqua sporca di quanto di sbagliato esiste nel nostro paese non si butti via anche l’inestimabile valore di quello che abbiamo costruito fondandoci sui valori emersi come irrinunciabili dalla tragedia del nazifascismo e della seconda guerra mondiale.

E’ su questo che invito a riflettere chiunque si reputi di sinistra, ma si sente anche spaesato in mezzo alle urla di chi utilizza in modo becero i timori e le angosce emergenti in un mondo che sta rapidamente cambiando sotto l’avvento della più grande rivoluzione tecnologica di tutti i tempi.

Aggiungo, come elemento di riflessione, che queste elezioni hanno visto anche nascere il protagonismo di alcune liste civiche, composte da giovani di vario orientamento politico che si sono ritrovati nella candidatura a sindaco di Michele Savini. Per quanto non condivida l’idea di un civismo disancorato da una chiara visione politica, credo che la loro campagna elettorale sia stata emblematica nel dimostrare come si possa stare in campo sfidando l’avversario sui contenuti concreti, sui programmi, anche sul profilo delle persone che si propongono, ma senza mai scadere nel dileggio e nell’insulto. Credo che il Partito Democratico dovrà interrogarsi a fondo sul perché non sia riuscito a raccogliere presso di sé tante energie giovanili. Chi mi conosce sa che lo penso da ben prima che fossero noti i risultati elettorali e non sono così ingenua da pensare di poter “tirare per la giacchetta” chi ha dimostrato forza e autonomia di pensiero. Ma chiedo a quei giovani di riflettere su come si possa costruire il rinnovamento a Genzano da domenica sera in poi: se dentro una cornice di rispetto reciproco e di comune orgoglio per la storia della nostra città o sulle macerie causate da un metodo che utilizza in modo sistematico la calunnia e il dileggio personale. Perché è un metodo che prima o poi travolgerebbe tutti.

Ringraziandola per l’ospitalità, le porgo cordiali saluti”.

 Ileana Piazzoni

Deputata Partito Democratico”

 

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