Cultura

Velletri – Il mondo della magia nell’antichità al centro del convegno del ‘Museo delle Religioni Raffaele Petazzoni’

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Fotodi Mario Lozzi

Un Convegno internazionale davvero ben gestito quello ospitato a Velletri dal Museo delle Religioni “Raffaele Pettazzoni“, con la presenza attiva di studiosi universitari provenienti non solo dall’Italia ma anche da diverse altre nazioni. Per quasi una settimana, dal 14 al 18 luglio a Palazzo Romani, un evento scientifico, un percorso culturale di grande attualità derivante da radici antichissime allargate nell’intuito dell’uomo che forgiava pietre scagliate e tuttavia ancora inserite profondamente nella coscienza di una grandissima parte di coloro che usano i telefonini più sofisticati. L’evento di studio ha presentato, approfondito, dato un concatenamento simbolico e pratico al fenomeno della magia. Una forma di angoscia del cuore umano, sconvolto dal terrificante spettacolo della natura. Terrificante nel neolitico per l’implacabile svolgersi dei fenomeni naturali, altrettanto sconvolgente oggi per la consapevolezza di trovarsi come un chicco di grano in un universo infinito e del fatto che da un microscopico elemento possano esplodere energie immense, capaci di sconvolgere ogni aspetto della vita. Cercare il perché. La mente umana ha lavorato in molte direzioni sul perché dell’esistenza e, soprattutto sulla più angosciosa delle consapevolezze. Morire, sparire, aver vissuto un lampo di tempo, forse inutilmente, forse senza lasciare traccia.

Foto 3 (1)Molte sono le risposte che l’umanità ha cercato di darsi. Una di queste l’ ha proposta il fenomeno magico, la possibilità di superare i limiti del tempo e della spazio con riti, formule, oggetti, droghe per proporre allucinazioni e superare così, forse più nell’apparenza che nella realtà, il limite oppressivo dell’essere fatto di sangue, respiro, cibo, pelle, dolore, morte. Gli studiosi hanno presentato l’evolversi del concetto di magia dall’antichissimo mondo dei Sumeri fino a questa nostra età, nella quale le angosce primordiali esistono ancora e l’ansia di potervi dare una risposta è altrettanto urgente, come nei primi affannosi passi dell’homo sapiens. Parole magiche, canti, danze, amuleti, pentacoli e tutto quanto si è potuto inventare per costruire almeno l’illusione di poteri, anche inverosimili, di passaggi attraverso rivelazioni profondamente misteriche. Tutto si è svolto attraverso la presentazione di studi dei linguaggi magici, le lotte della società religiosa e di potere per comprimere quella definita come pazzia o come eresia, o come commistione con il respiro diabolico. E il perdurare fino ai nostri giorni del segreto impulso a dominare gli elementi e l’ uomo vicino, altro da noi, attraverso un tentativo di sollevarsi al di sopra … Di che cosa? Forse la risposta vera non c’è.

Ma c’è una storia documentata di ogni tentativo verso l’affascinazione della mente. Dall’antico Egitto , all’Età Classica. Dal Medioevo all’ Età Moderna, fino all’Età Contemporanea. Un lungo, attento, documentato percorso che ha mostrato l’affanno, forse illusorio ma coltivato con pertinacia, di oltrepassare la cortina del limite, in perpetuo soffocante il piccolo uomo nel suo ancora più piccolo limite. Ogni relatore ha approfondito una sua particolare tematica di studio e ne è scaturito un paesaggio culturale ricco, variato, affascinante. Un evento estremamente interessante il cui merito va in gran parte all’organizzazione attenta gestita dal Dott. Igor Baglioni che ha saputo gestire una insolita, interessantissima, forma di cultura nella nostra città.

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