Lettera al direttore

POLITICA

Genzano – Il P.C.I. analizza il risultato elettorale: ‘Da folli alcune scelte del Pd. Ma più che di vittoria dei grillini si tratta…’

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 Riceviamo e pubblichiamo una lettera giuntaci in redazione da parte della sezione ‘Luigi Longo’ di Genzano, del Partito Comunista Italiano, che si produce in una disamina dell’ultima tornata elettorale, ad un mese esatto dal primo turno delle Amministrative di inizio giugno. Buona lettura!

Uno dei manifesti col quale il P.C.I. si è presentato alle Comunali dello scorso mese

Uno dei manifesti col quale il P.C.I. si è presentato alle Comunali dello scorso mese

“Abbiamo aspettato alcuni giorni per esprimere la nostra analisi relativamente ai risultati delle elezioni comunali che hanno determinato, per la prima volta dalla nascita della Repubblica, la sconfitta delle forze di sinistra e democratiche a Genzano. Ed insieme alla sconfitta, per la prima volta, i Comunisti non saranno rappresentati nel Consiglio comunale. Questo, nonostante il ragguardevole risultato che il nostro Partito ha ottenuto. Siamo il quarto Partito a Genzano con il 6,45%; superiore al risultato (5,89%) ottenuto insieme a Rifondazione, come Federazione della Sinistra, nel 2011. Abbiamo aspettato perché impegnati nell’Assemblea nazionale di ricostruzione del Partito Comunista Italiano a Bologna. Ma, soprattutto, perché volevamo ascoltare le dichiarazioni delle altre formazioni di sinistra e centrosinistra che hanno partecipato alle elezioni amministrative e che hanno, complessivamente, ottenuto oltre il 50% dei voti espressi dagli elettori. E’ da dire che si rimane allibiti di fronte a tali dichiarazioni e di fronte a ciò che è avvenuto. Non solo per la sconfitta in quanto tale ma per come è venuta a determinarsi e per come la si analizza.  E’ fin troppo evidente il fatto che ci troviamo di fronte ad una sorta di follia politica che ha colpito, soprattutto, il gruppo dirigente del Partito Democratico ma anche chi, in precedenza, ne ha fatto parte. Come è stato possibile che un elettorato di sinistra, maggioritario nella nostra città, non abbia saputo esprimere una rappresentanza di governo?
Noi comunisti eravamo convinti che, prima o poi, la guerra ultraventennale, interna al PD, e di provenienza DS, avrebbe determinato dei danni alla nostra città. Ma speravamo che ciò non si verificasse; alla fine, però, è avvenuto. Per una serie di concatenazioni, che qui esprimiamo in termini schematici, che hanno reso possibile la vittoria di un partito che al primo turno ha ottenuto il 21% contro un coalizione che ha, invece, ottenuto oltre il 44%.

In queste elezioni si è evidenziato il fatto che quella che fino a ieri era una guerra interna è diventata esterna, con l’evidente voto contro, espresso soprattutto al ballottaggio. Riteniamo che una delle cause principali sia stata la scelta incosciente, da parte del PD, di fare le primarie per la scelta del candidato a sindaco. Addirittura, si può essere certi del fatto che la schiacciante vittoria di Gabbarini alle primarie ha accentuato una crisi interna già gravissima, aumentata negli ultimi anni; da quando, cioè, lo stesso sindaco decise di rientrare nel PD e di dare battaglia per la conquista di quel partito. La lunga serie di scomposizioni e ricomposizioni, di amici che diventavano nemici, e viceversa, ha completato un quadro devastante che ha, infine, portato il Partito Democratico ad un tracollo elettorale, trascinando l’intera coalizione alla sconfitta.

Sempre da ambienti interni al PD nasce Genzano Possibile, di ispirazione civatiana, che si allontana da un sostegno a Gabbarini a pochi giorni dalle primarie, dopo aver chiesto, con estrema decisione, alle altre formazioni di sinistra di partecipare alle primarie per sostenere il sindaco uscente. All’improvviso, ci si è trovati di fronte ad un cambio di rotta con l’incomprensibile candidatura a sindaco della Mancini. Candidatura che nasce dall’interno della Giunta Comunale, come un fulmine a ciel sereno, dopo quasi cinque anni di stretta collaborazione con il sindaco Gabbarini. 

Sulla lista che comprendeva Rifondazione, Sel, Sinistra Italiana e Verdi, solo alcune brevi riflessioni. Vogliamo solo ribadire il fatto che non è stato possibile fare una lista unitaria, anche con noi, solo perché loro non hanno voluto. All’ultimo, hanno ritenuto di andare da soli al voto, pensando di farcela ad ottenere un buon successo elettorale. Risultato: la lista Uniti a Sinistra ha ottenuto circa un terzo dei voti del Partito Comunista. Probabilmente, se si fosse fatta una lista unica, anche con la sconfitta, la sinistra avrebbe ottenuto un consigliere per rappresentare le istanze del nostro popolo. Se ne assumano le proprie responsabilità.

Quindi, di vera e propria sconfitta dei gruppi dirigenti di gran parte delle formazioni di centrosinistra e sinistra si tratta, più che di una vittoria grillina! Certo, è da dire che ciò è avvenuto all’interno di una fase che vede il PD inviso a gran parte della popolazione a causa dell’abbraccio mortale agli interessi del grande capitale e dell’alta finanza, passando per il governo Renzi, l’attacco ai diritti dei lavoratori, la controriforma della Costituzione, l’alleanza con Verdini, ecc.. Ma se non ci fossero stati gli errori locali, difficilmente si sarebbe perso.
E’ per questo che oggi ci rivolgiamo direttamente al popolo genzanese, alla testa ed al cuore della nostra comunità. I Comunisti, anche se alternativi alle politiche portate avanti dal Partito Democratico a livello nazionale, hanno deciso di impegnarsi per unire tutte le formazioni di sinistra e del centrosinistra di Genzano perché ritengono che, prima degli interessi del proprio partito o, peggio, dei propri interessi personali, occorre partire dagli interessi della propria comunità; in modo particolare del mondo del lavoro e del ceto medio che pagano duramente una crisi voluta dai capitalisti. Le Amministrazioni Comunali di sinistra che si sono succedute nel nostro Comune hanno, storicamente, rappresentato una vera e propria difesa dei più deboli, attraverso interventi di carattere sociale e di capacità di direzione politico amministrativa tale da indirizzare le politiche di rilancio dell’economia. E’stato garantito, da sempre, un elevato livello di qualità della vita, sotto tutti i punti di vista. Oggi, però, occorre prendere atto di una nuova situazione e della necessità di un profondo rinnovamento. Così come si deve prendere atto che è necessario portare avanti una azione più forte, sia per le battaglie in campo nazionale che in campo locale.
E’ ora di farla finita con l’idea di politiche moderate e di formazioni di sinistra sempre più indefinibili. Ha fallito un progetto neo moderato come il P.D., che ha abbracciato gli interessi dei capitalisti dimenticando quelli dei lavoratori, così come ha fallito l’idea di una nuova sinistra pseudo moderna, inconsistente, parolaia ed autoreferenziale. Nei giorni scorsi, a Bologna abbiamo dato vita al nuovo Partito Comunista Italiano. Perché riteniamo che possa essere lo strumento più idoneo, anche nel nuovo millennio, per ridare identità e rappresentanza al mondo del lavoro e speranza per il futuro alle giovani generazioni. Partire dalla storia del vecchio P.C.I. per recuperarne l’esperienza, la cultura politica, l’idealità e l’impostazione programmatica, all’interno di un percorso di analisi, di proposta e di azione che faccia i conti con le realtà del nuovo millennio. Facciamo appello al popolo genzanese, al nostro popolo, affinché sia al nostro fianco in questa battaglia per la difesa dei diritti dei lavoratori e per la riconquista della guida di Genzano, così come nella lunga tradizione del nostro Comune, al fine di dare risposta alle esigenze di avanzamento sociale e culturale della città e per un miglioramento della qualità della vita di tutti, soprattutto dei ceti più deboli.

E’ evidente il fatto che il popolo genzanese, con il voto, ha voluto esprimere un profondo dissenso nei confronti di chi li ha guidati negli ultimi anni. Noi, al contrario di altri, non ci nascondiamo di fronte alle nostre responsabilità. Come Partito abbiamo lavorato per l’unità ed il rinnovamento delle forze di sinistra e del centrosinistra. Non ci siamo riusciti. Ed è altrettanto vero il fatto che gli impegni presi di fare “ripartire Genzano”, sono stati mantenuti solo in parte. Senza un reale coinvolgimento del proprio popolo non si va da nessuna parte. Da oggi i Comunisti di Genzano si riorganizzano per una fase nuova che li vede fuori dalla rappresentanza istituzionale, determinata da una delle tante leggi truffa che annullano la rappresentanza, ma più forti nella presenza tra i cittadini. Ed è partendo da questo ruolo, riconosciuto da tanti, che vogliamo proseguire quel percorso unitario che ha, da sempre, contraddistinto i Comunisti Italiani. Ma questa volta cercando e costruendo l’unità con il popolo della sinistra e non con i gruppi dirigenti delle altre formazioni politiche. E’ una sfida che lanciamo a noi stessi ed agli altri. Per il bene della nostra comunità e per riportare Genzano dentro il solco della sua storia.

PARTITO COMUNISTA ITALIANO

Sezione Luigi Longo

Genzano di Roma

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