POLITICA

Albano – Silvestroni e Nobilio sui musulmani in preghiera presso il Museo Civico: ‘Le salme degli italiani uccisi sono ancora calde…’

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13624574_10209795567756148_490027901_nSta avendo un’eco clamorosa il post diffuso poco fa dal consigliere comunale di Albano, nonché coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Marco Silvestroni, che sul suo profilo Facebook, poi ripreso anche dalla collega consigliera di ‘Terra Nostra’, Federica Nobilio, ha postato una foto che ritrae alcuni fedeli, di religione musulmana, raccolti in preghiera per la fine del Ramadan nei pressi del Museo Civico di Albano. “Questa è la risposta di Albano ai nostri connazionali uccisi in Bangladesh” premette Silvestroni, prima di aggiungere: “Ringraziamo, Alfano, Renzi e ora anche il nostro Sindaco con la sua amministrazione e tutti i suoi amici che sono tanto intelligenti e buoni. Io, invece, che sono solo ignorante, razzista, omofobo non ci sto e voglio stare con la nostra gente che viene sempre per ultima, vessata, tartassata di tasse, controllata mentre gli extracomunitari no, le case vengono date a loro, i nostri figli pagano le mense, i loro figli hanno diritto a tutto gratis. Basta!”. Il post, che susciterà sicuramente polemiche, ha avuto tanti ‘mi piace’, oltre ad una serie di commenti in appoggio alla tesi di Silvestroni. In attesa di eventuali repliche ufficiali da parte dell’Amministrazione Marini non è mancata comunque qualche voce fuori dal coro, di chi ha lodato la liberà di culto e ha messo in guardia dal rischio di associare i musulmani col terrorismo islamico. 

Federica Nobilio

Federica Nobilio e il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Marco Silvestroni

“E’ inaccettabile – ha comunque rincarato la dose Federica Nobilio – che Albano oggi si sia svegliata al grio di ‘Allah Akbar’. Le salme dei nostri connazionali sono ancora calde – ha aggiunto – ed è per questo che sabato 9 luglio, alle 18.30, a piazza San Pietro, daremo vita ad un flashmob per chiedere conto di quanto successo oggi. L’integrazione deve passare per il rispetto delle regole e del paese che ti ospita. Vogliamo risposte, vogliamo garanzie!”.

Duro il commento di Roberto Cuccioletta, portavoce del circolo FdI-AN “Territorio e Partecipazione” di Albano: “Trovo allucinante che solamente a poche ore dal rientro delle salme dei nove italiani trucidati da barbari islamici, il comune di Albano e la prefettura di Roma abbiano acconsentito una adunanza di questo tipo. Mi chiedo se le autorità si siano preoccupate di censire ed identificare ogni singolo partecipante e si siano preoccupati di obbligare all’utilizzo della lingua italiana. Questo episodio lo ritengo di una gravità inaudita e ci faremo carico di verificare che in futuro non accada più. È l’ennesimo esempio di quanto l’amministrazione di sinistra non abbia alcun rispetto e cura degli italiani”.

In tal senso proprio Federica Nobilio, referente nazionale Terra Nostra, e Marco Silvestroni coordinatore provinciale FdI-AN, hanno rincarato la dose: “L’autorizzazione è stata data dalla questura di Roma, ma il Comune non ha voce in capitolo? Era opportuna questa iniziativa all’alba delle 9 salme appena rientrate in Italia? Il luogo era il più adatto? Perché non chiedere una sala pagando l’affitto come fanno tutti? Cosa sappiamo di queste persone? Quante sono regolari sul territorio italiano? In che modo la nostra sicurezza è stata garantita? Scopriamo dunque la presenza ad Albano di una comunità islamica nutrita. Chiediamo dunque e avvieremo tutte le azioni necessarie in tal senso un immediato censimento di questi soggetti; vogliamo sapere dove si riuniscono normalmente e se esistono ad Albano moschee abusive; che la preghiera si svolga in lingua italiana. Riteniamo quanto accaduto non solo profondamente offensivo per i recenti fatti già menzionati anche dal segretario Cuccioletta ma anche, come al solito, l’ennesima umiliazione di noi italiani a fronte di interessi particolari di chi è ospite e invece viene legittimato a comportarsi da padrone”.

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