In un silenzioso corteo, interrotto solo dalle canzoni di Baglioni, la comunità di Ariccia si è stretta oggi attorno ai familiari di Anna Di Cesare, la donna 48enne che lo scorso 1 luglio ha perso la vita in un incidente stradale sulla A1 insieme ai suoi due figli: Matteo e Samuele Travaglini, di 20 e 13 anni.
Il lungo serpentone di cittadini si è ritrovato nel piazzale del liceo Joyce, frequentato dal più grande dei due fratelli, per poi dirigersi verso la piazza principale della città, passando sotto l’abitazione delle tre vittime.Un applauso si è levato quando le lanterne cinesi hanno preso il volo, e gli sguardi di tutti si sono protesi verso l’alto.
Nessuna preghiera, nessun canto, solo commosso silenzio e lacrime ha guidato i primi passi del corteo. C’erano davvero tante persone a ricordare Anna, Matteo e Samuele, e ad abbracciare Stedano, un marito e un padre devastato dal dolore.
Tanti giovani, compagni di studi, di giochi, tutta la città ha voluto in qualche modo far sentire la sua vicinanza in questa improvvisa tragedia che ha completamente distrutto una famiglia ariccina.
Tra i presenti, scortati dalla Polizia locale, dalla protezione civile, dalla croce rossa, con in testa una volante della Polizia, c’erano anche il parroco e il sindaco di Ariccia, Roberto Di Felice, che ha proclamato il lutto cittadino nel giorno delle esequie.
Anche gli allievi della scuola di karate Nagashi si Roma Cinecittà, che Anna frequentava allenandosi fino a diventare una campionessa, si sono uniti ai presenti.
Il corteo ha avanzato lentamente, con candele e lumini in mano, e poi gli striscioni. Come quello che è stato affisso alla rete nei pressi della casa della famiglia Travaglini, in un tripudio di fiori. La folla si è assiepata per qualche minuto davanti al piccolo ritrovo, e quel cappello lasciato lì, sulla rete da un ragazzo, a simboleggiare un legame che ora travalica la materia.
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