POLITICA

Genzano – La Margherita scarica Lusi: ‘Inequivocabili le colpe d’un accordo criminoso’

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La pagina di Castelli Notizie cartaceo, nella quale si è parlato di 'Villa Lusi'

La pagina di Castelli Notizie cartaceo, nella quale si è parlato di ‘Villa Lusi’

Tornano in primo piano le vicende giudiziarie di Luigi Lusi, del quale si è tanto parlato, a Genzano, dopo la confisca della Villa Cedro, su via Mazzini, della quale il Comune di Genzano ha chiesto al demanio le proprietà della dimora. Il senatore è stato indagato per aver sottratto i soldi dei rimborsi elettorali in virtù del suo incarico di tesoriere della Margherita, nel corso del quale ha creato una contabilità parallela, che sarebbe sfuggita ai controlli dei revisori dei conti, perché prelevati in piccola quantità. Secondo l’accusa i soldi sono stati trasferiti in Canada, frazionati in novanta bonifici, sul conto di società delle quali era unico proprietario. Infine, approfittando dello Scudo Fiscale, avrebbe fatto rientrare il capitale, investendo in immobili – come la Villa genzanese -,  e depositando il resto sul proprio conto corrente.

“Le motivazioni della sentenza di condanna dell’ex Tesoriere Luigi Lusi e dei suoi complici in Corte d’Appello mettono tutti i punti fermi necessari, fondamentali e fortissimi su questa vicenda, accogliendo pienamente le attese della Margherita-Dl, attraverso il collegio dei liquidatori, il collegio dei garanti e il Presidente Francesco Rutelli”. 

E quanto si legge nel comunicato stampa della Margherita, in merito alle motivazione della sentenza d’Appello del giudizio a carico di Luigi Lusi, ex tesoriere del partito, condannato a 7 anni di reclusione per la sottrazione di milioni di euro di fondi della Margherita. “In modo inequivocabile – prosegue il comunicato – si definiscono le esclusive e gravissime responsabilità del Lusi nelle appropriazioni indebite e l'”accordo criminoso” con i commercialisti suoi complici. Si scolpisce in modo rigoroso e penetrante la gravissima attività calunniatrice a danno di Francesco Rutelli e si conferma che il “danno di immagine”, come da giurisprudenza, andrà definito in sede civile”. In merito alla decisione della Corte, si legge ancora nella nota, “si stabilisce, come auspicato e già deliberato dalla Margherita-Dl, l’immediata confisca del maltolto, già sottoposto a sequestro preventivo ed ora devoluto direttamente allo Stato”.
luigi_lusiLa sentenza di secondo grado, “conforme a quella di primo grado”, è poi definita come “un riconoscimento conclusivo dell’onestà del Partito della Margherita e della determinazione inflessibile nel perseguire l’ex Tesoriere, continuando a perseguirlo anche per il recupero dei beni localizzati in Canada. E’ il pieno successo nel devolvere allo Stato il maltolto, oltre alla donazione già effettuata a beneficio del Ministero dell’Economia di 6,5 milioni di euro dei residui attivi del partito”.

La Corte d’Appello, infatti, “ritiene di disporre la confisca di tutti i beni mobili e immobili sottoposti a sequestro in quanto la Margherita, partito in liquidazione, ha disposto nell’assemblea federale del 16-6-2012 la devoluzione allo Stato delle risorse residue e di quelle derivanti da azioni risarcitorie. La confisca dei beni pare allora in linea con la decisione adottata dal partito e consente che rientrino nel patrimonio dello Stato risorse, all’origine pubbliche, senza ulteriori indugi”.

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