POLITICA

Velletri – Il Consiglio comunale si scontra e confronta sull’abusivismo edilizio 

casa

di Michela Emili

Il Consiglio comunale veliterno ha affrontato, con una discussione lunga e serrata, il delicato tema dell’abusivismo, che per l’occasione ha riempito ben presto i pochi posti a disposizione del pubblico, toccato da vicino dalla questione imperante delle demolizioni ed acquisizioni delle abitazioni al patrimonio pubblico. In merito alla questione, che a Velletri riguarda circa 160 abitazioni segnalati dalla Procura di Velletri, in base al protocollo di intesa firmato congiuntamente alla Regione Lazio, i consiglieri di minoranza Salvatore Ladaga, Giorgio Greci, Gianni Cerini,  Dario di Luzio, Carlo Quaglia, Antonietta Dal Borgo e Andrea D’Agapiti hanno richiesto un consiglio comunale specifico (chiedendo tra l’altro all’Amministrazione di esprimere parere sfavorevole alle contestate acquisizioni e di sollecitare gli uffici nell’adottare il criterio cronologico nella trattazione delle pratiche, per evitare discriminazioni), ma ad avere la meglio, dopo una lunga discussione, è stato l’ordine del giorno stilato dalla maggioranza, che impegna l’Amministrazione a dare mandato agli uffici di effettuare una ricognizione puntuale dei casi di abusivismo, per vagliare la possibilità di procedere alla sanatoria, di esaminare le richieste di sanatoria già effettuate e potenzialmente procedibili, di dare contezza dei disagi che le demolizioni creerebbero sul piano sociale ed infine di chiedere alla Regione Lazio di estendere il condono introdotto con la legge 326 del 2013 anche alle zone vincolate come quelle dei Castelli romani. “Bisogna dire le cose come stanno – ha dichiarato il capogruppo del Pd, Giorgio Fiocco -. La questione non si può addebitare a questa Amministrazione perché le decisioni sono state prese dal Procuratore. Abbiamo richiesto un Consiglio straordinario ma non dobbiamo dare false speranze. Se necessario ci metteremo davanti alle ruspe per difendere le case, nella maggior parte dei casi realizzate per scopi abitativi – ha sottolineato ancora Fiocco -, ma cerchiamo di non giungere a questo mediante un attento lavoro dei nostri uffici, che devono cercare in tutti i modi di ostacolare le demolizioni e le acquisizioni”. 

consiglio velletriLa diatriba  è procedura tra richiami agli anni della ricostruzione post guerra, per alcuni nefasti (Fiocco li ha definiti un “secondo bombardamento”)  per altri il frutto delle esigenze di quei tempi, ai richiami all’assunzione di responsabilità.  Roberto Leoni (Pd) ha parlato di una mancata programmazione del territorio in base alle esigenze dei cittadini, mentre Gianni Cerini (Pdl) si è soffermato su procedure e politiche edilizie, alla ricerca unanime di una linea amministrativa comune – poi disattesa – per dare risposte ai cittadini su cui gravano pesanti minacce.

Polemica è stata espressa dai banchi della minoranza anche per l’assenza del Primo cittadino Fausto Servadio, che ha  lasciato all’assessore all’urbanistica, Orlando Pocci, l’onere di affrontare la complicata questione del contrasto all’abusivismo.  “L’Amministrazione di centrosinistra doveva intervenire prima – ha detto Alessandro Priori -. Il sindaco, in qualità di presidente di Anci Lazio e da qualche mese vice presidente della Città Metropolitana di Roma Capitale – ha aggiunto – aveva il dovere di intervenire prima presso le istituzioni del suo stesso colore, invece di limitarsi a mettersi in posa col presidente Zingaretti in occasione delle inaugurazioni organizzate a Velletri. La nostra città è la più grande della provincia e il Comune doveva essere capofila e promotore di un’azione congiunta tra tutti i Comuni coinvolti”.

Sulla stessa linea il consigliere Carlo Quaglia, di Fratelli d’Italia, che ha sottolineato come il Comune, il più diretto rappresentante sul territorio, sia stato escluso dal Protocollo stilato tra Procura e Regione Lazio. “Bisogna assumerci le proprie responsabilità – ha aggiunto Quaglia. Non c’è controllo. Siamo sicuri che quello che sta accadendo sulla via dei Laghi sia tutto regolare?”. E in merito alle acquisizioni ha aggiunto: “Sono assolutamente da scongiurare perchè una volta acquisita una casa al patrimonio pubblico poi non è detto che debba essere assegnata agi ormai vecchi proprietari”.

“Mi aspetto una reazione dura da parte dell’Amministrazione verso i vertici regionali – ha dichiarato Giorgio Greci, capogruppo della Lista Live -. Ciò dovrà accadere in particolar modo in riferimento ai fondi che dovrebbero arrivare dalla Pisana per sostenere le demolizioni”. Proprio Greci, riprendendo le parole di altri colleghi, ha inoltre sottolineato come l’auspicio e il sentore sia quello che alla fine si giunga ad una soluzione che non preveda né demolizioni né acquisizioni, “che a Velletri non farebbero altro che appesantire l’emergenza abitativa esistente”.

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