Attualità

Albano – Presidio a Roncigliano: ‘i rifiuti gettati nel VII Invaso un’ulteriore mazzata alla salute dei cittadini’

PRESIDIO INCENERITORE

PRESIDIO INCENERITOREdi Maria Lanciotti

Evviva, sabato 30 luglio 2016 ancora un presidio davanti ai cancelli della discarica di Roncigliano, dove a un mese esatto dall’incendio che ha devastato senza rimedio l’impianto di Trattamento Meccanico Biologico, si sprigionano ancora i fumi velenosi che vanno a spasso per i cieli, e non solo castellani, mentre già si parla di riattivare la decrepita discarica e il suo più recente, bulimico VII invaso. L’ultimo, questo è certo.

PRESIDIO INCENERITORESEVESO II, il nuovo striscione che ti blocca lo sguardo e il respiro, e ti riporta indietro di quarant’anni ma come se nulla fosse cambiato da quel 10 luglio 1976 che segna il primo vero impatto con una catastrofe ambientale d’immani proporzioni, la cui notizia apparve sui giornali solo dopo una settimana che la nube tossica viaggiava a capriccio del vento, contaminando tutto ciò che sfiorava al suo passaggio. Nessuno morì sul colpo, case distrutte e centinaia di sfollati, ma tutto fu risistemato in breve e passato nel dimenticatoio. Oggi riscappa fuori Seveso e la nube tossica, e il silenzio dei colpevoli sempre più rumoroso, ma l’assuefazione è una brutta bestia sguinzagliata dagli addomesticatori di turno per togliere velleità e scomode resistenze che intralcino progetti e programmi di sicuro rendimento, a scapito della salute e della vita dell’ambiente e della gente comune.

PRESIDIO INCENERITORETorneremo presto a parlare del presidio di stamattina 30 luglio alla discarica di Roncigliano, ma ora vorremmo subito riportare le ultime notizie sul sopralluogo effettuato da Aldo Garofolo e Giuliano Tripolini – come delegazione del Coordinamento No Inc – che hanno ottenuto intorno a mezzogiorno il permesso dalle forze dell’ordine di valicare i cancelli della discarica, scortati dal responsabile del sito ingegnere Montanari e polizia, per una effettiva valutazione della situazione interna.

E questo l’immediato resoconto del chimico Aldo Garofolo:

“Sul piazzale d’ingresso di fronte al TMB staziona ancora un grosso cumulo di rifiuti indifferenziati semi bruciati in corso di bagnatura e caricamento. Secondo l’ingegner Montanari, responsabile attuale del complesso, saranno definitivamente eliminati presumibilmente entro martedì 2 agosto – però sono giorni che si sposta in avanti la data – e attualmente sono inviati a Viterbo. All’interno i vigili del fuoco stavano lavorando con le pale meccaniche per portare fuori i residui finali del rogo, a vista nostra poca roba. Altro discorso per un altro enorme cumulo nero che compare sul lato posteriore sinistro del capannone del TMB, zona cosiddetta di bio-stabilizzazione”.

PRESIDIO INCENERITORE“A domanda precisa l’ingegner Montanari ha confermato che ambedue i bacini di bio-digestione erano pieni di residui organici. Le dimensioni da lui fornite sono 3000 mq di superficie totale –1500 mq per 2 per un’altezza media di 2,7 metri – che corrisponde alla enorme quantità di 8100 metri cubi di residui organici che stazionavano nei due bacini di “stabilizzazione” – a cui sono sommati altre 800 tonnellate di rifiuti indifferenziati e imprecisate quantità di CDR, secondo quanto ha ammesso l’ingegnere Montanari – tutti interessati dall’incendio del 30 giugno e da una combustione lenta che ha continuato a covare nei due bacini ed è stata evidentemente sottovalutata dopo i primi giorni.

C’erano intorno pale meccaniche che rimuovevano il cumulo producendo fumo bianco, un misto di ceneri e vapore; ad ulteriore domanda Montanari ha confermato che quella massa niente affatto stabilizzata e molto puzzolente – ci siamo dovuti tenere a oltre 50 metri e con le maschere di protezione – viene sversata direttamente nel VII invaso e questo è gravissimo, perché  questi cumuli sono ancora altamente instabili e suscettibili di aggravare la situazione igienico sanitaria del sito e dei dintorni.

Montanari a domanda ha confermato che i rifiuti indifferenziati andati in fumo e posizionati all’interno del TMB erano compresi tra 750 e 800 tonnellate, circa corrispondenti al conferimento di due giorni. Solo quanto resta delle 800 tonnellate di rifiuti indifferenziati sta andando a Viterbo, tutti gli 8000 (ottomila) metri cubi di organico altamente instabile spalmati dentro il VII invaso daranno una ulteriore mazzata alla salute e alla qualità della vita dei residenti. Una situazione incredibile, che va ben oltre le più funeste ipotesi.