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Albano – (Report da Roncigliano) La gente è stufa: ‘La discarica va chiusa subito e bonificata’

discamping

 

foto di Filippo Uccheddu

foto di Filippo Uccheddu

di Maria Lanciotti

Commento e voci dalla terra dei fumi. Il resto è cronaca già riportata (clicca qui: Albano – Presidio a Roncigliano). Il VII invaso va chiuso immediatamente. La discarica di Albano Laziale va chiusa e bonificata. Punto e basta. Le chiacchiere stanno a zero, i fatti fanno paura. “Questa discarica non deve continuare a vivere. Occorre una seria bonifica, mettere i lucchetti e chiudere per sempre”.

discampingSaltato il Discamping programmato dal Coordinamento Non Inc per sabato 30 e domenica 31 luglio 2016 in una vigna del Villaggio Ardeatino di fronte alla discarica, rinviato a settembre a causa dell’aria irrespirabile e dei fumi velenosi che ancora attanagliano la zona dopo un mese dall’incendio che ha devastato il TMB e provocato danni ad ambiente e persone che nessuno per ora – e forse mai – si prenderà la briga di quantificare, nella mattinata di sabato 30 luglio presidio e assemblea ai cancelli della discarica per fare ancora una volta i conti con una realtà allucinante che si vorrebbe spacciare per ordinaria amministrazione. Le parole hanno fatto il loro tempo, eppure ancora si cade nel tranello dei parolai prezzolati al servizio di chi tace e acconsente. La verità? “I TMB sono pericolosi e vanno archiviati, il VII invaso in tale condizione non può essere più utilizzato, l’Autorizzazione Integrale Ambientale è di fatto decaduta. La Regione Lazio ne prenda atto!”

discamping Panoramica della situazione, fra i lunghi sonni di sindaci e assessori, rassicurazioni da burletta dai piani alti e irresponsabilità diffusa, mentre qui, su questa terra segnata dalle malefatte di un sistema tanto illecito quanto accreditato, la gente monta la guardia notte e giorno scordandosi di vivere per tentare di sopravvivere.

Riportiamo qui le parole di alcuni residenti:

Remo: “Spero che tutto ritorni come prima, quando al posto di questo deposito di veleni c’era la vigna. La speranza di tutti è di uscirne: oggi è così, e domani? La puzza che si respira porta malattie”.

foto di Filippo Uccheddu

foto di Filippo Uccheddu

Rina: “Siamo venuti qui quando non c’era niente. All’inizio eravamo tre famiglie. Poi cominciarono i lavori per fare le strade. Una sera si sentì una forte puzza ma non si vedeva niente. Di fronte avevamo una vigna che era una meraviglia. Poi non la potarono più, dissero che lì ci sarebbe venuta una buca. La vigna fu tagliata e sorse la collina piena di fiori. I sindaci non hanno protetto i cittadini, tutti hanno fatto accordi per interessi personali”.

Santino: “Vivo qui dal 1990. Il vigneto era una bellezza. Non si vedeva quello che c’era dietro. È ora di finirla, ci sono bambini: dove possiamo andare? Abbiamo fatto sacrifici, qui abbiamo buttato il sangue e i soldi per il Comune di Ardea”.

Elvira: “Siamo nel 2016 e si vive in condizioni da terzo mondo. La buca zero della discarica abusiva, non a norma, senza autorizzazioni, era solo per sfalci e potature. Poi diventa discarica intercomunale. Qui ho comprato nel 2000: nessuno mi aveva avvisato della discarica. Me ne sono accorta quando è stato fatto il VII invaso. Poi è venuto il depuratore intercomunale dei Castelli. Il Sindaco di Ardea ci ha fatto una marea di promesse. Ci ritroviamo con puzze e rumori e senza allaccio per acqua e fognatura. Ora sembra che la Regione Lazio abbia deliberato, speriamo. La gente è sfinita”.  

vigili del fuoco ronciglianoPatrizia: “Non so che succede, di notte improvvisamente la casa si riempie di odore di plastica bruciata, più che un sonno sembra un coma, la mattina mi sveglio col mal di testa, la bocca impastata, fatico a respirare, fino a mezzogiorno mi sento come ubriaca. Vorrei andarmene ma sto qui. Abbiamo venduto tutto per venire a vivere in campagna. Ho il mutuo da pagare, e qui la proprietà è invendibile”.

Filippo: “Dopo l’incendio è cambiato poco: di notte si dormiva con le finestre chiuse per la puzza della discarica e adesso per la puzza di plastica bruciata. Mia suocera chiama la Asl tutte le mattine, risposte zero. Siamo sempre qui di guardia, uno lavora, ha una vita… ho due figli, di 12 e 9 anni, che ho mandato dai nonni al paese. Se potessi me ne andrei”.

foto di Filippo Uccheddu

foto di Filippo Uccheddu

Filippo ha pure scritto una lettera al sindaco Marini, che riportiamo integralmente: “Apprendo dal sito del comune che i dati Arpa non hanno rilevato criticità nella qualità dell’aria, allora vorrei porre la sua attenzione sulla situazione che si presentava stamani 20/07/2016 alle ore 6.45 circa dove al Villaggio Ardeatino una coltre di fumo rende l’aria irrespirabile tanto che le guardie giurate all’ingresso della discarica indossano delle utili mascherine che purtroppo a noi non sono state fornite.Come e chi ha deciso che la situazione è rientrata nella normalità se per normalità si intende aver sostituito i miasmi dei rifiuti con i densi fumi dell’incendio? In allegato le foto che ho scattato stamani e che riportano quanto descritto”. Naturalmente, nessuna risposta: parlano le foto.