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Velletri – Senza fine il degrado della Fontana di piazza Cairoli

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Una panoramica della fontana in una foto di Alberto Mariani

Una panoramica della fontana in una foto di Alberto Mariani

E’ un grido asciutto quello che si eleva dalla fontana monumentale di piazza Cairoli a Velletri. In una città che negli ultimi mesi ha puntato forte sulla cultura, sull’inaugurazione di musei e luoghi storici di prestigio, come la Casa della Cultura e l’Area archeologica delle Stimmate, al centro della piazza svetta un monumento che sembra finito nel dimenticatoio. La fontana monumentale, realizzata nel 1622 dallo scalpellino Pasquale Desideri su disegno dell’architetto Giovanni Battista Rainaldi, ma da qualcuno attribuita addirittura a Gian Lorenzo Bernini, versa oggi in condizioni di degrado e necessita in un adeguato restauro che ne restituisca il giusto decoro.

Le vasche della fontana come ricettacolo di rifiuti (foto Alberto Mariani)

Le vasche della fontana come ricettacolo di rifiuti (foto Alberto Mariani)

La storia vuole che la fontana di piazza Cairoli sia andata a sostituirsi ad un’altra fontana, posta dal lato opposto, iniziata nel 1618 per il progetto dell’architetto Massimiliano Bruni e mai compiuta, tanto che venne rasa al suolo. Simbolo della piazza principale della città di Velletri, la fontana non sembra più essere tale, dal momento che l’acqua, che giunge dall’acquedotto comunale, realizzazione ingegnosa dell’ingegnere Giovanni Fontana nel XVII secolo, è un lontano ricordo.

Non c'è acqua nella fontana di una delle principali piazze di Velletri (foto Alberto Mariani)

Non c’è acqua nella fontana di una delle principali piazze di Velletri (foto Alberto Mariani)

Ad oggi le vasche sono vuote e percorse da fili scomposti, quando non usate come posaceneri, e le realizzazioni in pietra sono corrose dal tempo, oltre a presentare evidenti spaccature che destano molta preoccupazione. Il grido dei cittadini è quello di attivarsi per rivedere risplendere un monumento veliterno che appartiene alla storia della comunità e che si configura sicuramente come biglietto da visita per gli avventori della piazza.

M.E.

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