Il detenuto recatosi in infermeria, mentre attendeva il proprio turno per essere visitato dai medici, per togliersi dei punti alla ferita della gola che si era provocato pochi giorni fa con una lametta, si è lanciato addosso all’assistente capo, aggredendolo con calci e pugni.
L’agente è stato trasferito in un primo momento all’ospedale “Colombo” di Velletri, per varie tumefazioni all’occhio sinistro e con un forte trauma facciale, per poi essere trasferito all’Ospedale “San Camillo” di Roma per gli approfondimenti del caso.
L’aggressore, invece, dopo la colluttazione e dopo essere stato riportato in sezione, ha minacciato nuovamente un altro agente, questa volta brandendo una lametta da barba con la quale ha tentando di entrare in possesso del telefono di servizio, non riuscendovi solo grazie alla professionalità del personale ivi operante.
Ricondotto in infermeria lo stesso detenuto ha continuato a minacciare tutto il personale sanitario rifiutando qualsiasi visita.
La situazione, più che critica, ha fatto eco ad altri due episodi verificati presso la Casa circondariale veliterna, dove un altro detenuto si è autolesionato ed un altro ha ingerito delle lamette.
Nota è la carenza di personale di Polizia Penitenziara presso il carcere di Velletri, dove il DAP, Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, in questi mesi ha inviato unità in distacco al fine di dare supporto per espletare al meglio il proprio compito .
La Fns Cisl lazio, che ha espresso solidarietà al personale coinvolto, ha dapprima manifestato davanti al DAP per sollecitare l’invio di unità nell’Istituto di Velletri e successivamente ha richiesto al DAP e Prap Lazio, Abruzzo e Molise di rivedere la pianta organica dell’Istituto .
“Occorre – conclude la nota – inasprire le pene per i detenuti che si rendono partecipi di tali aggressioni”.