Attualità

Velletri brinda, ora è certo il ‘no’ al Biogas/Biometano. Hanno vinto i cittadini, ma festeggia anche chi quell’impianto lo avrebbe voluto

no biogas

no biogasdi Daniel Lestini

E’ una Velletri con la schiena dritta e le ossa intatte, quella che può finalmente alzare i calici al cielo e brindare con più serenità al suo futuro. Non mancheranno certo altri pericoli (tra antenne di qualsiasi natura e progetti calati dall’alto tra i malumori di tanti e gli sghignazzamenti di pochi) ma almeno un risultato è stato raggiunto: l’Impianto di Digestione Anaerobica dei Rifiuti, che da ormai qualche anno pendeva sulla testa di un’ampia porzione del territorio veliterno, e degli abitanti dei Comuni limitrofi, non si farà! Salvo sconquassi, infatti, quello che volgarmente è stato definito Biogas, prima che qualcuno, proprio per far vedere quanto ci teneva, ha declinato il tutto nel più redditizio Biometano (della serie ‘se non è zuppa è pan bagnato‘). Per una volta non è stata la montagna a partorire il topolino, ma il topolino a spostare la montagna e la tanto temuta Conferenza dei Servizi, andata in scena nella mattina di martedì 6 settembre presso gli uffici di Via del Giorgione a Roma, sede dell’assessorato Urbanistica e Territorio della Regione Lazio, convocata su richiesta della Volsca Ambiente e Servizi e del Comune di Velletri, ha avuto un epilogo che ha fatto felici in tanti, generando persino il miracolo di costringere persino chi felice non lo era a dover far finta di esserlo, fino a provare a girare a proprio vantaggio l’esito di un incontro che, va detto, se tutto fosse andato come doveva, non avrebbe avuto alcuna ragion d’essere. 

Il tutto è accaduto quindi nel singolare paradosso di un’amministrazione comunale i cui vertici (Sindaco e Assessore all’Ambiente) nel pomeriggio hanno sorpreso tutti affrettandosi a gridare ‘vittoria’, di colpo immemori di quanto seminato affinché si arrivasse a ben altro epilogo. E’ parso quindi palese, a chi dell’argomento non era digiuno, che una volta che la vicenda ha preso pieghe ben diverse, si sono smosse tutte le vie della propaganda, spacciando per proprio un successo che è invece stato di tutti i cittadini veliterni che per settimane, mesi ed anni hanno lottato contro quel che non si doveva fare e che pure qualcuno, ostinatamente, ha provato a fare, ritenendolo a torto o a ragione la chiave per lo smaltimento in proprio della frazione organica dei rifiuti. Facendo la tara alle comunicazioni di giubilo dei vertici comunali e al netto della demagogia di chi ha provato in questo modo a depotenziare la vittoria altrui, è chiaro a tutti che i volti saranno stati tirati per chi ha sperato, a lungo, di costruire a Velletri un impianto di digestione anaerobica dei rifiuti. Prima biogas poi biometano, è stato chiaro, e nitido, il volere dell’Amministrazione Servadio, capeggiata dall’assessore all’ambiente Luca Masi, che insieme ai vertici della Volsca Ambiente confidava nel buon esito del progetto. Progetto che non ci sarà, perchè finalmente in un 6 settembre ‘qualsiasi’, in cui qualcuno ha tentato l’ennesimo colpo di coda, in Regione, anche grazie alla Asl e all’arcigna battaglia portata a termine da Fabio Taddei in rappresentanza del Comitato No Biogas e del consigliere comunale Giorgio Greci, già presidente dell’apposita Commissione Rifiuti, è passata finalmente la linea di chi da anni propendeva per un impianto aerobico. E quanto la posizione di Masi e, per bocca sua, di Servadio, espressa in quella nota, non sia stata poi così condivisa dal resto di una maggioranza tutt’altro che felice di come sono andate le cose, o forse, chissà, in dissenso coi vertici del partito, lo si è intuito facilmente dal fatto che quella nota, diffusa in fretta e furia attraverso la Pagina Facebook del Comune di Velletri, non sia stata condivisa sul proprio profilo Facebook da alcun consigliere di maggioranza o membro dell’Amministrazione comunale. Un aspetto piuttosto singolare, ma forse non casuale, in un periodo storico in cui si fa così in fretta a condividere qualcosa sui social o piazzarvi sopra il più classico e scontato dei ‘mi piace’. Facile desumere che o nessuno di loro fosse d’accordo con alcune di quelle frasi (peraltro facilmente smentibili) o, al contrario, è parso così felice dell’epilogo (e ci piace senz’altro pensare che tra le ipotesi prevalga la prima).

Aldo Garofolo

Aldo Garofolo

QUANTO E’ ACCADUTO – Per una sommaria cronaca della giornata, così come sintetizzato da alcune autorevoli fonti presenti all’appuntamento, il primo a prendere la parola ed esprimere la propria contrarietà all’Impianto Biogas è stato Aldo Garofalo, esperto del settore e ‘mente’ dei ‘NO-INC’. A seguire lo show dell’ex consigliere comunale del Pd, Fabio Taddei (oggi in forza alla neo formazione civica ‘Patto Popolare Velletri’), presente in qualità di rappresentante del ‘Comitato No Biogas No Discarica’, che ha letteralmente fatto pendere la bilancia dalla parte di chi è si è sempre opposto all’impianto, con un’arringa che ha certamente lasciato il segno, se non altro perchè ha ‘costretto’ la dirigente presente a fare la conta sui documenti pervenuti in Regione, tanto che, sembrerebbe (ci teniamo il beneficio del dubbio, utilizzando il condizionale), non fosse neppure mai pervenuta la sintesi di quanto prodotto dalla Commissione Rifiuti (cosa che ci risulta difficile credere), come neppure la delibera con la quale il consiglio comunale veliterno, nel dicembre del 2015, si oppose all’unanimità al progetto di biogas, prendendo per buone le tesi cui era arrivata la Commissione presieduta dal dottor Giorgio Greci, capogruppo della lista Laboratorio Idee per Velletri, cui in tanti hanno dato il merito di aver mostrato temerarietà nel tenere i fili dei lavori commissariali, con pazienza e voglia di trovare la soluzione migliore per Velletri.

Fabio Taddei

Fabio Taddei

Nel suo intervento Taddei ha bollato come ‘del tutto inutile’ la Conferenza (concetto che peraltro era stato espresso per primo dal capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Giancarlo Righini, che aveva persino scritto in Regione per chiedere l’annullamento della ‘tavola rotonda, ndr – LEGGI QUI), ritenendo addirittura superflua, in un eccesso di foga, la presenza dell’assessore all’Ambiente, Luca Masi, e del neo presidente della Volsca Ambiente e Servizi, Mauro Midei. “Che sono venuti a fare qui se c’è una delibera del consiglio comunale?” ha dichiarato Taddei, così come riferito a caldo appena uscito dall’aula. “Cos’abbiamo lavorato a fare un anno in Commissione se il sunto di quanto prodotto non è mai stato trasmesso?” ha aggiunto stizzito, prima di elencare le tante criticità per le quali, a suo dire, quell’impianto li non si poteva fare: dai terreni permeabili, tali da mettere a rischio la tenuta delle falde acquifere, alla vecchia discarica mai bonificata, sino alla presenza di allevamenti di cavalli di razza e di tante aziende agricole di zona, senza dimenticare il canile comunale, il carcere e una popolazione – ha dichiarato proprio l’esponente di Patto Popolare Velletri – che così esigua non è, visto che quella zona abbraccia ben 3 sezioni elettorali. “Quali informazioni avete avuto?” ha quindi aggiunto Taddei in un’escalation di impeto, rivolgendosi ai funzionari regionali, che a quel punto non hanno potuto far altro che prendere atto di quanto stava accadendo, come peraltro fatto dal neopresidente della Volsca, che ha preso la parola per ricordare come il suo incarico lo porti a dover tutelare anche gli interessi degli altri Comuni coinvolti, prima di concludere il suo intervento sposando in toto l’impianto aerobico. Tra i presenti, in rappresentanza del Comune veliterno, anche l’architetto Maurizio Sollami, in qualità di dirigente facente funzione all’urbanistica. Assente, e non può sembrare affatto un caso, essendo ben nota la sua distanza sull’argomento rispetto al duo Servadio – Masi, l’assessore all’urbanistica e all’agricoltura, Orlando Pocci. In prima fila, invece, il consigliere delegato ai rifiuti del Comune di Albano, Luca Andreassi, apparso ben disponibile ad accogliere il compost verde e di qualità, nonchè il capogruppo veliterno di Fratelli d’Italia, Dario Di Luzio, che non ha mai fatto mistero della sua contrarietà all’Impianto targato Volsca, con una battaglia ai fianchi che ha avuto i suoi risultati. Particolarmente soddisfatto anche Lamberto Trivelloni che dal letto della sua convalescenza ha visto premiata la sua quotidiana battaglia in favore di un epilogo che fa ‘scopa’ con quanto, invano, provò a promuovere sin dal lontano 2002, quando propose un impianto di digestione ‘verde’, per la creazione di fertilizzanti di qualità, “che ricalcassero – parole sue – il sistema utilizzato dai nostri nonni, che utilizzavano lo ‘stabbio per i propri campi” (un pò la posizione poi fatta propria anche da Paolo Trenta e i 5 Stelle).

Una seduta della commissione rifiuti presieduta da Giorgio Greci, che bocciò il biogas in favore del Compostaggio Domestico

Una seduta della commissione rifiuti presieduta da Giorgio Greci, che bocciò il biogas in favore del Compostaggio Domestico

Tra i tanti i cittadini presenti anche una folta rappresentanza di agricoltori, come quelli dell’Aspal, arrivati con un apposito bus partito da Velletri. La stessa tempistica della conferenza, convocata in un periodo insolito, al ritorno dalle ferie agostane, lasciava presagire brutte sorprese, quasi fosse tutto apparecchiato per servire alla millenaria città volsca una polpetta insalubre. Decisivo, e merita una menzione particolare, il ruolo di un funzionario della Asl Rm 6, che ha confermato quanto assurto da Fabio Taddei, esaltando le criticità di un impianto anaerobico in una zona con particolari vincoli e specificità agricole-ambientali.  

Alla fine della fiera il Comune e la Volsca sono stati invitati, entro 6 mesi, a presentare un progetto diverso da quello originariamente congegnato, di tipo essenzialmente aerobico. E chissà se, a questo punto, dal cilindro non venga tirato fuori il sunto dei lavori commissariali, visto che poco meno di 1 anno fa la Commissione presieduta da Giorgio Greci concluse la sua ‘mission‘ indirizzando il consiglio comunale verso la pista del Compostaggio domestico obbligatorio per le abitazioni di campagna (magari con uno sgravio in bolletta superiore al francamente ridicolo 1% di oggi, ndr), trattando invece l’umido dei veliterni di città tramite l’adozione di Minicompostaggi aerobici di Comunità

La ricostruzione del punto sul quale sarebbe dovuto sorgere l'Impianto di Biogas

La ricostruzione del punto sul quale sarebbe dovuto sorgere l’Impianto di Biogas

In un contesto del genere ad alcuni sono parse stucchevoli, e hanno fatto certamente riflettere, le dichiarazioni messe in bocca al sindaco Fausto Servadio, che nella nota diffusa dalla pagina del Comune di Velletri ha rivendicato la primogenitura della proposta aerobica, facendola risalire addirittura al 2014, non prima di aver colpevolizzato gli altri per una strumentalizzazione politica che, a suo dire, avrebbe fatto perdere tempo prezioso. Ancor più singolare che possa aver dichiarato che “la nuova proposta avrà anche il vantaggio di smascherare tutti coloro che si nascondevano dietro al biogas per interessi personali”. In attesa di eventualmente conoscere  l’identità di coloro che si nascondevano dietro al biogas per interesse personale – visto che tranne lui stesso, Masi e il vecchio presidente della Volsca, il valente avvocato Guidaldi (per alcuni persino spendibile alle Primarie, dopo la meritoria opera di risanamento apportata in azienda, se la ‘carta’ Masi dovesse dare poche garanzie alla corrente Servadio), nel tempo quasi tutti si sono mostrati fermamente contrari all’impianto in questione – avremmo consigliato chi ha imbeccato il Primo cittadino di optare piuttosto per dichiarazioni più miti e sagge, esprimendo magari quella fermezza, invece, per diramare una nota di condanna e solidarietà nei confronti del vicino Sindaco di Lanuvio, Luigi Galieti, vittima del secondo atto vandalico ed intimidatorio in pochi giorni (LEGGI QUI). Da presidente dell’Anci Lazio una sua dichiarazione in merito sarebbe stata sicuramente più opportuna che non quella piuttosto strumentale sul biogas, peraltro facilmente smentibile da dichiarazioni della primavera del 2015, quando proprio Servadio ribadì la necessità di un Impianto a Biometano, facendo ‘neri’ quelli della Commissione rifiuti, bollata come una mera ‘vetrina politica’ (LEGGI QUI). Che sia o meno stato folgorato sulla via di Damasco o abbia scelto di fare come la volpe, che una volta constatato di non poter arrivare all’uva prese a dire che era acerba, qualcosa ci dice che quelle dichiarazioni siano stata l’ennesima occasione persa di una storia con molte ombre, che però, dopo tante traversie, come in una favola della Disney parrebbe aver raggiunto il sospirato lieto fine, guadagnando a tutti il diritto all’agognato ‘…e vissero tutti felici e contenti…’.

Più informazioni
commenta