POLITICA

Genzano – Il Sindaco ‘scorta’ gli scolari in piazza Frasconi. Il Pci insorge sull’ordinanza di sospensione delle attività didattiche

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prima-dei-landiSono stati ‘scortati’ direttamente dal sindaco Daniele Lorenzon gli scolari della materna ed elementare dei Landi, arrivati lunedì mattina con lo scuolabus in piazza Frasconi, per fare il proprio ingresso nella temporanea sede scolastica dell’ex edificio “Locatelli”. “Terminati la pulizia, i lavori e la sistemazione delle suppellettili – ha dichiarato lo stesso Primo cittadino – nella giornata di domenica la squadra all’opera si é allargata: agli amministratori del Comune, gli attivisti e gli operai – ha svelato Lorenzon –  si sono aggiunti anche i genitori degli alunni del plesso, a dimostrazione di quanto la gestione della ‘Cosa Pubblica’ sia affare di tutti e che il senso di comunità sia ben radicato nella nostra città.  Ringrazio tutti per la spontanea generosità”.

Non sono parsi in vena di ringraziamenti, però, i Comunisti genzanesi, appartenenti alla sezione ‘Luigi Longo’ del Pci. Tramite una nota, difatti, il Partito Comunista ha ritenuto fuori luogo la sospensione delle attività didattiche. “All’inizio abbiamo avuto difficoltà a capire l’abnorme decisione che è stata presa – hanno premesso – e il quadro ci è sembrato più chiaro solo dopo aver letto l’Ordinanza sindacale di sospensione. Quanto avvenuto è secondo noi di una gravità inaudita e quella presa è stata un’assurda decisione. L’istruzione è uno dei principali diritti garantiti dalla Costituzione Italiana e per sospendere l’attività didattica occorrono cause di una gravità tale che ne impediscano il rispetto costituzionale, anche se solo temporaneamente. Fermo restando il fatto che dobbiamo ancora capire quali siano le cosiddette ‘…problematiche rilevanti di natura edilizia…’, di cui si accenna nell’ordinanza, è possibile che non via sia stata una diversa soluzione rispetto alla sospensione? In tale situazione di emergenza, in collaborazione con la dirigenza scolastica, si sarebbe potuto, ad esempio, tamponare il problema con l’inserimento in altre classi, verificando la presenza di aule libere all’interno di altre scuole, valutando la possibilità di effettuare doppi turni in altre strutture scolastiche e verificando la presenza di spazi utilizzabili nella stessa zona . Tutto – hanno aggiunto dalla sezione dedicata a Luigi Longo – pur di impedire l’interruzione del servizio educativo, tenendo poi conto dlle difficoltà che i genitori hanno dovuto affrontare per gestire lavoro e scuola chiusa, con una comunicazione arrivata solamente il giorno prima”.

Perplessità, da parte dei comunisti, sono state espresse anche nella scelta di utilizzare l’ex istituto professionale: “E’ vero che sono stati previsti lavori ‘…per il temporaneo utilizzo dell’edificio…’ ma ci sembra un inutile sperpero di denaro pubblico, in quanto non risulta che quella struttura abbia la necessaria accessibilità pratica per inserirvi una scuola materna ed elementare. Ciò in presenza, in futuro, di un più rilevante intervento complessivo per renderlo fruibile, che annullerebbe quello attuale”. Dal Pci, infine, un inquietante sospetto, secondo “un ipotesi che, se confermata, potrebbe avere sviluppi ancora più gravi, cioè che dietro tutta questa operazione si possa nascondere la volontà di occultare delle inadempienze da parte dell’Amministrazione attuale, relativamente all’impianto di riscaldamento e del necessario Certificato di Prevenzione Incendi. L’assenza di questo certificato, infatti, impedirebbe l’attivazione dell’impianto e, quindi, la presenza dei bambini nel plesso scolastico, tanto che, guarda caso, la data del 15 novembre, per la chiusura, è proprio la data canonica per l’accensione obbligatoria dei riscaldamenti pubblici”.  “Così facendo – hanno aggiunto dal PCI – i  lavori edilizi potrebbero, quindi, non essere così urgenti da ordinare la sospensione dell’attività didattica. E che, quindi, l’ordinanza possa non avere i presupposti di legge. Vorremmo che il sindaco smentisse, carte alla mano, questa eventualità; e che gli organi preposti al controllo verificassero eventuali responsabilità. Ci auguriamo, ovviamente, che questa ipotesi non risponda alla realtà e che si tratti solo di una nuova prova di incapacità amministrativa da parte dell’attuale sindaco. Resta il fatto che, comunque, la chiusura della scuola dei Landi e la sospensione dell’attività didattica – hanno concluso senza pietà i comunisti – sono scelte gravissime che stanno arrecando danni ai nostri bambini ed alla nostra città”.

Genzano – Lunedì la scuola ‘Landi’ si sposta al centro. Operai, attivisti e primo cittadino sistemano l’ex istituto Locatelli

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