CRONACA

Chiuso un altro Centro di massaggi cinese a luci rosse: 2 anni fa i casi di Velletri e Genzano

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centriCRONACHE CAPITALI – Ancora un caso di un Centro di massaggi cinese finito per diventare un centro a luci rosse, un pò come successo a Velletri e Genzano 2 anni fa e a Cecchina lo scorso anno. Questa volta è successo nella Capitale, dove una cittadina cinese di 32enne gestiva un centro massaggi ubicato in un bel palazzo in stile umbertino nel cuore di via Merulana, lungo il percorso Giubilare a metà strada tra le Basiliche di Santa Maria Maggiore e quella di San Giovanni, aperto giorno e notte ma in realtà, a differenza di quanto pubblicizzato con annunci online, era una vera e propria casa a luci rosse. Per questo è stata arrestata dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia e della Stazione Roma piazza Dante con l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Le indagini sono partite, a seguito di una lettera anonima ricevuta da una donna preoccupata per il marito, scoperto essere un frequentatore del centro, che aveva segnalato proprio come all’interno in realtà si facesse tutt’altro che massaggi terapeutici o rilassanti. Da qui i Carabinieri hanno iniziato una serie di appostamenti che hanno in effetti dimostrato come i clienti, uomini di ogni età ed estrazione sociale, molti anche passeggeri in transito a Roma, in attesa del treno a Termini, ricevessero prestazioni sessuali concordate a pagamento con ragazze che cambiavano di volta in volta.  La tenutaria è stata ammanettata e sottoposta agli arresti domiciliari in attesa del processo. I Carabinieri hanno anche provveduto ad apporre i sigilli ai locali del centro massaggi che è stato sequestrato in attesa delle decisioni dell’Autorità Giudiziaria.

ce-ntroTornando ai due centri di Velletri e Genzano, chiusi nell’estate del 2014, all’esterno apparivano regolari centri in cui poter trascorrere momenti rilassanti ma, in realtà, al loro interno, clienti più esigenti potevano fruire di altro genere di prestazioni; gli affari andavano così a “gonfie vele” al punto da richiedere l’espansione del mercato sul territorio dei Castelli Romani e del litorale romano, con l’apertura di cinque “succursali del piacere”. Dopo indagini durate diversi mesi, dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri, i Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno fatto piena luce su un giro di “squillo” ideato e gestito da cittadini di nazionalità cinese, favoriti dalla copertura di due donne italiane – una di Velletri e l’altra di Roma – che hanno posto a disposizione del sodalizio la propria licenza di esercizio dell’attività di estetista. Gli accertamenti, basati anche su indagini tecniche, hanno anche evidenziato le modalità con cui venivano reinvestiti i proventi illecitamente conseguiti grazie allo sfruttamento di decine di ragazze cinesi.

arresto cinesiIl giro d’affari dell’organizzazione era considerevole, come dimostrato dal rinvenimento, durante le dieci perquisizioni domiciliari, di contanti per circa ventimila euro, posti sotto sequestro unitamente ai cinque locali disseminati tra Velletri, Genzano di Roma e Nettuno. Il capo dell’organizzazione, di 35 anni, riscuoteva settimanalmente gli incassi dei diversi centri massaggi gestiti da tre connazionali.

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