Come se non bastasse l’escalation di voti degli italiani all’estero (notevolmente più elevati delle votazioni precedenti), che ha già alimentato particolari polemiche, anche per le modalità di quel tipo di voto, un altro aspetto rischia di caratterizzare in negativo il Referendum popolare cui sono chiamati decine di milioni di italiani, con uno strascico che si preannuncia consistente, se non altro per la portata di quanto starebbe accadendo in diverse zone dello Stivale, da Nord a Sud.
Non solo a Roma le matite impiegate dagli elettori per esprimersi su un importante modifica Costituzionale risulterebbero essere state in alcuni casi “cancellabili”, in violazione di quanto disposto dalla legge. Tale anomalia, infatti, sarebbe stata riscontrata e segnalata ai presidenti di seggio, anche da alcuni cittadini dei Castelli Romani, a partire da Ariccia. A renderlo noto il Comitato Equi Diritti, che ha dichiarato in una nota: “Sin dalle prime ore, numerose segnalazioni sulla non conformità delle matite impiegate per esprimere il voto referendario sono pervenute a questo comitato da parte dei cittadini aderenti in pressocchè tutti i centri dei Castelli Romani.
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Giudichiamo scandaloso ed inquietante come, in un importante quesito referendario, su quella che sarà la carta fondamentale dei diritti delle generazioni presenti e future, possano avvenire episodi del genere. Se questi fenomeni, avvenuti anche a Roma, dovessero continuare a trovare cosi largo riscontro, sarebbe forse il caso di ripetere il quesito referendario”. Così si è espresso Marco Milani, responsabile della Comunicazione del Comitato Equi Diritti, che ha fatto menzione specifica di un caso denunciato proprio in un seggio ariccino.
In tanti hanno provato a far notare che sui normali fogli bianchi non è un’anomalia poter cancellare, ma sembrerebbero essere tante le testimonianze, molte delle quali fatte mettere a verbale dai presidenti dei seggi, in cui i segni si sarebbero cancellati anche sulle stesse schede elettorali, come accaduto ad Acilia, e raccontato da un vigile urbano, che ha testimoniato di aver provato 7 matite diverse davanti al presidente di seggio.
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