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L’Associazione dei Produttori Agricoli Laziali ancora in piazza per i diritti degli ambulanti. Avvertito il Governo Gentiloni: ‘Ci presti ascolto, altrimenti…’

aspal roma

Dopo l’incontro in Senato nei giorni scorsi, e la manifestazione davanti al consiglio regionale del Lazio, avvenuta alcune settimane fa, l’Associazione Produttori Agricoli Laziali è scesa nuovamente in piazza insieme alle associazioni autonome degli ambulanti, per manifestare contro la direttiva europea Bolkestein. Lo ha fatto in piazza della Repubblica, dove, in contemporanea a tante altre città italiane, come Napoli, Milano, Torino ed Andria ci sono state altre mobilitazioni sempre contro questa direttiva europea, che come detto già altre volte – hanno fatto sapere i manifestanti – rischia di compromettere il futuro di tante piccole aziende a conduzione familiare, che usufruiscono da anni delle licenze di occupazione su suolo pubblico (20mila nel Lazio e circa 200mila in tutta Italia, tra commercianti, esercenti ed agricoltori)”. Hanno partecipato alla manifestazione molti operatori dell’ambulandato del nostro territorio, degnamente rappresentati proprio dall’Aspal Lazio, che attraverso il proprio presidente Stefano Giammatteo, e il consigliere Francesca Papa, è anche intervenuta sul palco, durante la manifestazione, ribadendo la posizione di tutto il movimento autonomo di rappresentanza del settore agricolo e dell’indotto collegato, “che non può più accettare il comportamento di questa Europa, la quale tende esclusivamente a favorire solo le grosse lobby commerciali, a scapito delle famiglie di lavoratori, che sono invece il motore trainante della nostra economia”.

“Nei giorni successivi alla manifestazione – ha aggiunto lo stesso Giammatteo – abbiamo appreso con soddisfazione le dichiarazioni del presidente dell’ANCI, il dottor De Caro, il quale ha evidenziato le criticità contro questa Bolkestein e la necessità di approfondire questa problematica nelle sedi istituzionali preposte, soltanto dopo una proroga da parte del Governo fino a tutto il 2020, con conseguente blocco di tutti i bandi presentati nei vari Comuni italiani, ovviamente compresi soprattutto quelli del nostro territorio regionale. Il governo aveva già preso un impegno con gli ambulanti, per dare questa benedetta proroga fino al 2020, sia prima che dopo la manifestazione del 29 novembre, come hanno già fatto altri governi nazionali dei paesi membri della Comunità europea. Non vorremmo subire per l’ennesima volta la solita beffa dovuta alle promesse pre-elettorali, per prendere voti e poi sparire dalla circolazione lasciando il problema alle solite categorie di lavoratori e ci auguriamo che il nuovo Governo, appena insidiato, presti ascolto a questo nostro grido di dolore. L’Aspal Lazio – ha concluso Giammatteo – comunica a tutto il territorio rappresentato che saremo pronti di nuovo a scendere in piazza insieme agli ambulanti di tutta Italia, in maniera ancor più massiccia e determinata, qualora il Governo Gentiloni non mantenga gli impegni presi da chi lo ha preceduto con tutti gli operatori del settore, nei vari incontri istituzionali che ci sono stati fino ad oggi”.  

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