Cultura

Velletri – Col nipote Fabio Taddei alla scoperta delle poesie dell’artista contadino, al secolo Umberto Zaottini

UMBERTO ZAOTTINI

Umberto Zaottini nasce a Velletri nel 1937 in una famiglia contadina. Dopo le scuole elementari già disagiate a causa della guerra, è costretto ad abbandonare la scuola di avviamento professionale senza terminare gli studi, per aiutare finanziariamente la famiglia lavorando e ritrovandosi contadino già all’età di tredici anni. A diciotto lavora per un anno a Roma nei restauri del Colosseo, che oltre al servizio militare allora obbligatorio, restano le sue due uniche parentesi lontano da Velletri, per poi tornare all’agricoltura nelle campagne veliterne che lo accompagnerà per tutta la vita anche dopo il matrimonio e la nascita dei figli. Nel corso degli anni acquisisce grande professionalità nel settore agricolo divenendo un esperto di quella che lui chiama “chirurgia agricola”, termine che racchiude tecniche di innesti, cambi di sesso delle piante, conoscenza delle loro compatibilità e dei diversi periodi primaverili in cui la corteccia e la linfa degli ulivi e di altre specie favoriscono il tutto. L’amore e la passione per la natura, vivendo da sempre nella campagna di Velletri lo hanno accompagnato per tutta la vita fino a creare con lui un connubio inscindibile.

Il questo ultimo decennio la natura e la cultura contadina lo hanno ispirato per la realizzazione di vari lavori artistici che vorrebbe far conoscere ai giovani per non far dimenticare un mondo contadino che sta scomparendo: dapprima nel 2010 la scrittura del libro “Un cane randagio di nome Vulcano e le sue bravure in una azienda agricola”, dove racconta la storia vera di un ex cane randagio intelligentissimo, dal mantello color lava, delle difficoltà per conquistare la sua fiducia e la sua fedeltà, fino ad istaurare con esso un rapporto di complicità e di reciproca comprensione, che lo hanno ripagato dello sforzo per esserci riuscito; successivamente nel 2013 la realizzazione del un lungo video dialettale “Dialetto e usanze dei contadini di Velletri anni ‘50” da lui ideato dove insieme ad altri interpreti ricorda le usanze, i lavori ed i modi di vivere della Velletri contadina degli anni ’50 e ’60, del quale è stato anche autore della musica di accompagnamento chiamata “La Sibilla” realizzata con armonica a bocca; ed infine nel 2016 Umberto Zaottini, come Autore della poesia “La Contadina”, da molti apprezzata, si è sentito di dare un grande significato a questo scritto dedicato alle donne contadine, le quali meriterebbero di essere più valorizzate per le fatiche dei lavori svolti nei campi agricoli, senza dimenticare però anche le altre donne.

Fabio Taddei

 

La Contadina

“E’ bella la donna contadina
lei è abbronzata dal sole
perché lavora nei campi
i suoi capelli ondulati dal vento
e delle volte il suo sguardo un pò violento
e se poi ti rimane a guardare
è il momento che ti fa innamorare
e anche bello se cadono le piogge
perché delle volte
ti viene incontro con l’ombrello
e in quel momento si posso
dire tante belle cose
come i tanti colori di tutte le rose
non mi vogliano a male tutte le donne
che non sono contadine
perché anche loro
sono molto carine”

Umberto Zaottini 2016

Più informazioni