POLITICA

COMUNALI 2017 – Ben 7 i Comuni castellani che rinnoveranno i vertici amministrativi: C.Gandolfo, Frascati, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Nemi e M. Compatri

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di Michela Emili

Quello che è appena cominciato, almeno dal punto di vista politico, sarà un anno scoppiettante per i Castelli Romani, visto che ben sette  Comuni andranno al voto in primavera per rinnovare la propria compagine amministrativa. Si tratta dei Comuni di Castel Gandolfo, Lanuvio, Lariano, Nemi e Monte Compatri, giunti al naturale termine del quinquennio amministrativo, cui si sono aggiunti in corsa i Comuni di Frascati e Grottaferrata (gli unici due in cui si andrà al voto col doppio turno) dove i governi, di centrosinistra il primo e centrodestra il secondo, sono falliti lasciando spazio  al traghettamento dei commissari fino a nuove elezioni. Quindi una bella carica di candidati sindaci e di liste in loro supporto animeranno i Comuni castellani da un versante all’altro, in un clima che si farà via via più frizzantino con l’avvicinarsi della primavera.


FRASCATI
La città di Frascati è al momento retta dal commissario Bruno Strati, sopraggiunto dopo l’addio di Spalletta del luglio scorso, stretto in una maggioranza di governo fin troppo lacerata. Sopraggiunto a capo di un Municipio allo sbando, tra conti in rosso e grandi tematiche da gestire, dalla raccolta rifiuti all’utilizzo del patrimonio comunale (non ultime le strutture sportive), Strati sta portando avanti la parentesi commissariale in maniera più marcata rispetto a quanto avviene solitamente. Con un’apertura sostanziale alla cittadinanza e al mondo della comunicazione locale, il commissario frascatano sta mettendo mano a questioni da troppo tempo lasciate insolute, sollevando le critiche delle parti politiche che vedrebbero certamente più giusto lasciare ad un Sindaco democraticamente eletto la gestione di importanti e delicate questioni amministrative.
Intanto l’agone politico è già agitato da tempo, in realtà già all’indomani dell’addio di Spalletta, quando Mirko Fiasco, candidato sindaco di “Frascati Futura”, aveva tenuto un comizio in passeggiata di sabato sera, dando di fatto l’avvio ad una danza politica che non si arresterà fino al giorno del silenzio elettorale. Sullo scacchiere frascatano ha già preso posto, da diverso tempo, anche Lucia Santoro, medico esponente del Movimento Cinque Stelle, che tenta il colpaccio prendendo il testimone dall’ex consigliere comunale Emanuele Dessì. Più incerta la situazione all’interno delle compagini di centrosinistra con un fronte che ad oggi si presenta lacerato in tre parti, con Roberto Mastrosanti da un lato, in veste civica, probabilmente supportato da Franco D’Uffizi, il Pd con i probabili nomi di Vincenzo Conte, Claudio Cecchini, Claudio Boazzelli e Francesca Sbardella, e ultima la frangia afferente all’ex sindaco Franco Posa, sempre in chiave civica, con l’apporto di un altro ex, Roberto Eroli.


GROTTAFERRATA
Anche nella città dell’Abbazia il governo del sindaco Giampiero Fontana non ha retto, lasciando il posto al commissario Giacomo Barbato. Qui il Movimento 5 Stelle sceglierà il suo candidato a breve (Maurizio Scardecchia, Edmondo Livio Milano e Roberto Maoli i nomi quotati), mentre manca ancora la benedizione per Stefano Bertuzzi da parte del Partito Democratico.  Luciano Andreotti si sta inserendo nell’agone con un fronte trasversale civico, mentre Rita Consoli è già blindata per “La Città al Governo” e Gianluca Paolucci per ”Gente Libera”.  Nel centrodestra si brancola ancora nel buio, con l’asse Forza Italia-Fratelli d’Italia che può apparire scontato ma per molti addirittura insufficiente per arrivare al ballottaggio. Per la coalizione i nomi spendibili sarebbero Francesca Maria Passini, Marco Bosso o Luigi Spalletta. Intanto hanno fatto la loro comparsa anche i “Moderati italiani”, il cui apporto sulla scena è ancora in divenire.

CASTEL GANDOLFO
Nel paese gandolfino lo scenario è assai agitato. Tutti e cinque gli anni di governo del sindaco Milvia Monachesi sono stati un succedersi di crisi, abbandoni e defenestramenti, che ad oggi hanno cambiato profondamente il volto della maggioranza eletta democraticamente dai cittadini. Ovviamente il Primo cittadino punta al bis, ma a tallonare c’è il grande ex, Giacomo Moianetti, ex assessore e vicesindaco che staccatosi dalla maggioranza si è unito al Presidente del Consiglio, Maurizio Colacchi, nei “Democratici per Castello”. La coalizione della Monachesi potrà contare sull’apporto di Alberto De Angelis, passato dai banchi della minoranza in quota centrodestra diritto in Giunta, ma pronti a dire la loro sono anche i grillini, da tempo attivi nella Città dei Papi, e con tutta probabilità anche Marta Toti, altra consigliera di opposizione che si era avvicinata alla maggioranza salvo poi tornare sui suoi passi e lanciare la sua “Pesca 2.0”. Da verificare anche le intenzioni dell’altro consigliere di minoranza, Paolo Gasperini, fino ad oggi mantenutosi sempre in una posizione terza rispetto agli apparentamenti e ai divorzi via via intercorsi.

 

LANUVIO
Anche il Sindaco Luigi Galieti è pronto a buttarsi nella mischia elettorale e rimettersi al giudizio dei cittadini dopo i primi 5 anni di governo della sua Giunta a cromatura civica. Dal fronte opposto, quello del centrosinistra, il nome che sembrerebbe poter mettere tutti d’accordo è quello di Rodolfo D’Alessio, al vaglio proprio in questi giorni, figlio di quel Romeo D’Alessio che fu sindaco lanuvino dal 1975 al 1992. Da verificare anche la posizione dei meetup lanuvini, a lungo divisi su più fronti e impegnati nel tentativo di creare un gruppo unico in grado di ricevere la certificazione da parte del Movimento 5 Stelle, mentre non si esclude il sorgere di altre componenti lungo il percorso che porterà al rinnovo dei vertici amministrativi in primavera.

MONTE COMPATRI
Dopo dieci anni di governo del Sindaco Marco De Carolis si attendono veri e propri scossoni. Determinare chi sarà il successore dell’attuale primo cittadino è una scelta che lascerà strascichi importanti,  anche se ad oggi l’ago della bilancio sembra pendere per  l’assessore Fabio D’Acuti. Il Pd da parte sua deve necessariamente puntare sul nome giusto, dopo la disfatta del 2012, con in testa  quel Celestino Martorelli che era espressione più del centrodestra che dell’anima democratica. Il nome spendibile ad oggi potrebbero essere quello della giovane consigliera Serena Gara, che dalla sua avrebbe anche la componente rosa. A questi si aggiunge la candidatura di Massimo Quaranta, assessore dimissionario, con la sua lista civica “Alba Nuova” ed il Movimento 5 Stelle, che ancora deve ufficializzare la propria candidatura.
LARIANO
Niente sorprese, a Lariano per il centrosinistra, che viaggia verso la ricandidatura del sindaco Maurizio Caliciotti. Tra gli sfidanti il consigliere di minoranza Gianluca Casagrande Raffi, che ufficializzerà a fine mese la sua candidatura a capo di una lista civica, mentre il meetup locale “Amici di Beppe Grillo” ha già scelto in via segretissima il proprio candidato sindaco tra Emanuele Cervini e Sabrina Taddei, ma la comunicazione ufficiale alla cittadinanza arriverà solo con la certificazione da parte del Movimento. Si attendono invece altri posizionamenti in quota centrodestra, con l’incognita Claudio Crocettta (FdI) o civici, tra cui quello del consigliere comunale Emiliano Astolfi, che nella passata tornata elettorale, come Crocetta del resto, si presentò agli elettorali in qualità di candidato a sindaco.

NEMI
Nella piccola Nemi il sindaco Alberto Bertucci è pronto a lanciarsi verso il secondo mandato, ma il fronte dei possibili sfidanti è ancora avvolto da una coltre di fumo. Con tutta probabilità farà capolino una lista afferente all’ex sindaco  Biaggi, mentre il Partito Democratico già da tempo ha avviato un percorso di rinnovamento interno che potrebbe sostanziarsi in una coalizione ben più ampia della spaccatura mostrata 5 anni fa. Incognita 5 Stelle, con un meetup che stenta a farsi vedere sulla scena politica del paese meno popolato dei Castelli