Arriva dai Cittadini per il Movimento 5 Stelle di Albano l’espressione di una preoccupazione circa quelle che definiscono “le palesi contraddizioni e i continui sprechi nell’ambito dell’illuminazione pubblica locale. Il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile del 2013 – si legge in una lettera aperta, indirizzata al Sindaco Nicola Marini – spiega che i punti luce dell’illuminazione pubblica ad Albano sono 4.700. Nella sua relazione di fine mandato del 2014 i punti luce sono addirittura passati da 4.700 a 5.200. Nel 2015, il Documento Unico di Programmazione, smentisce tali numeri riportando che i punti luce sono in realtà 4.500. Delle due l’una: o l’amministrazione non ha conoscenza di quanti punti luce ci siano nel territorio comunale oppure i collaboratori del Sindaco redigono relazioni e documenti ufficiali con molta leggerezza. Come si può affermare di aver “controllato a tappeto” tutti i pali e sostegni e di aver effettuato “manutenzione e cambio lampade” ogni anno, se non si sa nemmeno quanti punti luce ci sono veramente? La sostituzioni delle 12 lampade a vapori di sodio con quelle a LED in via Finlandia nel 2016 e i 12 lampioni LED di ultima generazione posizionati in vicolo Torretta nel 2017 – aggiungono i Cittadini per il Movimento 5 Stelle – sembrano tutt’al più interventi palliativi. Tradotto in percentuali significa che sono stati apportati interventi migliorativi soltanto allo 0,53 % dei punti luci dell’illuminazione pubblica locale. E’ da quando il Comune di Albano ha aderito ai Patto dei Sindaci nel 2010 che si sente parlare di “abbattimento dei costi energetici oltreché nelle strade, anche negli edifici pubblici” come peraltro risulta scritto nella relazione di inizio mandato. Purtroppo siamo nel 2017 e si è fatto poco e niente ed è inutile ricordare che nella suddetta relazione il Sindaco ha promesso la realizzazione dell’illuminazione a LED su tutto il territorio comunale.
Sarebbe il caso di sbrigarsi. Le contraddizioni non riguardano soltanto i numeri, ma anche i fatti. Il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile del 2013 dava conto dell’imminente partecipazione del Comune di Albano al progetto Votiva+, che avrebbe consentito la sostituzione delle 10.000 lampadine votive a costo zero e che avrebbero portato ad una riduzione dei consumi del 90%. Siamo andati a controllare e non risulta che il Comune di Albano partecipi o abbia partecipato a tale progetto. La realtà è diversa da come la si racconta: con la Delibera 931 del 2016 sono stati stanziati € 580.000 per l’energia elettrica dell’illuminazione pubblica locale. Cosa aspetta per mettere i LED sulle nostre strade? Cosa aspetta per ridurre del 40% il costo della bolletta della luce? Quanti soldi pubblici si sarebbero potuto risparmiare e magari impiegare per la costruzione di nuovi asili nido oppure per la manutenzione delle Ville Comunali che, come tutti sanno, cadono a pezzi? Inutile ricordare ulteriormente che esistono non solo incentivi nazionali per la sostituzione dei sistemi di illuminazione di interni e delle pertinenze degli edifici esistenti con sistemi efficienti di illuminazione: vi sono anche i fondi europei dell’European Energy Efficiency Fund per le infrastrutture locali, compresa l’illuminazione efficiente di strade e semafori. Inoltre ci sono forme di partenariato pubblico e privato che avrebbero sicuramente consentito all’amministrazione comunale di trovare le risorse finanziarie necessarie per illuminare di più, inquinare di meno e risparmiare – in tempi di vacche magre – parecchi soldi alle nostre famiglie”.
“Restiamo in attesa di un suo riscontro” hanno concluso i portavoce Gianni Maggi e Daniele Pelosi, insieme al responsabile della comunicazione Francesco G. Leone.