POLITICA

Albano – Cuccioletta (Fdi): ‘Pacificazione sociale? Esistono persone che continuano a fomentare odio e rancore’

cuccioletta foto ufficiali1

Roberto Cuccioletta con Giorgia Meloni

E’ un Roberto Cuccioletta inviperito quello che commenta quanto accaduto il 10 febbraio nella sua Albano, cittadina nella quale è portavoce della locale sezione di Fratelli d’Italia. A pesare la coincidenza col ‘Giorno del Ricordo’, durante la quale, parole sue, “al silenzio assoluto del sindaco di Albano nel giorno del ricordo fa eco la pubblicazione sulle pagine Facebook, da parte di un segretario politico di un partito della maggioranza consiliare, di un post negazionista in cui si definisce l’eccidio delle Foibe un “falso storico che attraverso una legge dello Stato ripropone un mito della destra fascista”. Vale la pena ricordare che la Repubblica Italiana riconosce il 10 febbraio quale Giorno del Ricordo al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale, come previsto dall’art. 1 della legge 92 del 30.03.2004. Evidentemente – ha aggiunto Cuccioletta – chi è demandato a rappresentare le istituzioni, nella nostra città, è anche il primo a non riconoscere e a non rispettare le leggi dello Stato. Non mi spreco a richiedere le scuse pubbliche da parte di un personaggio politico che neanche nomino per non dare a lui l’occasione di ottenere pubblicità gratuita in un giorno in cui avrebbe dovuto tacere. Evidentemente ha ragione chi sostiene che la pacificazione sociale non potrà mai avvenire per il semplice fatto che “gli altri” hanno troppo da perdere. Dopo quasi un secolo in cui la destra di questo paese reclama un tavolo di confronto dove i due ex contendenti si possano confrontare esponendo le proprie ragioni e ammettendo i propri rispettivi crimini, oggi dobbiamo ancora scontrarci contro una cultura di sinistra che non vuole porre la parola fine a quelle vicende di guerra civile i cui protagonisti, oggi, non sono più tra noi. Evidentemente ad Albano ancora esistono, purtroppo per i nostri figli, persone che vogliono continuare a fomentare l’odio e il rancore, perché probabilmente sono gli unici sentimenti che gli consentono di rimanere in vita e di giustificare una parvenza politica. Chiudiamo questa parentesi annuale triste, e ricominciamo a parlare dei veri problemi di Albano, una città abbandonata e mortificata, obnubilata dalla messa in scena di una improbabile raccolta differenziata, ed in cui i commercianti devono prendere atto che l’amministrazione neanche a Carnevale riesce ad immaginare una iniziativa che possa dar vita ad un centro storico avvilito”.

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