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Rocca Priora – Continua il braccio di ferro tra Equi Diritti e il Comune: ‘Insistere con le demolizioni è un abominio sociale’

equi diritti rocca priora

Non si placano le polemiche e le battaglie di EQUI DIRITTI sul tema delle acquisizioni e delle demolizioni dei nuclei sorti spontaneamente. Oggi il Comitato diffonde un caso limite che non esita a definire “pasticcio”: “ovvero – si legge nella nota di Equi Diritti – un’acquisizione di un immobile effettuata sulla base di un’inottemperanza a demolire, probabilmente mai notificata. Singolare infatti come un Ordine di Demolizione che si presume essere stato emesso dal Comune di Rocca Priora nel marzo 2003, venga poi notificato il 15.12.2016 con un “lieve ritardo” di “soli” 13 anni. Probabilmente questo esempio di efficienza della Pubblica Amministrazione non deve essere sfuggito ai tecnici del Comune i quali provvedono a notificare un nuovo Verbale di Inottemperanza alla Demolizione in data 09.02.2017, successivamente ad una Acquisizione dell’immobile sulla cui leggimità a questo punto nutriamo forti dubbi. E pensare che, il Comune di Rocca Priora, a differenza dei Comuni limitrofi ha pensato bene di stipulare una convenzione con un Ufficio Legale per seguire il braccio di ferro posto in essere nei confronti dei propri cittadini. Una convenzione esosa per l’erario e gli stessi contribuenti, dal momento che come possiamo apprendere dal sito del Comune stesso, ha un costo “inizale” per il contribuente di soli 40.000 euro”.

“Apprezziamo la trasparenza del Comune di Rocca Priora, che rende reperibili online le delibere con l’affidamento dell’incarico anche se in questo caso potremmo parlare di “opaca trasparenza” dichiara Cristina Milani, presidente del Comitato, riferendosi al piccolo giallo che vede l’assoluta mancanza sul sito dei termini della convenzione stipulata dal Comune con l’Ufficio Legale, sebbene sul sito stesso venga indicata come presente in allegato. “Spendere 40.000 euro per resistere in giudizio e dichiarare di non aver denari per procedere alla presentazione delle richieste di variante di recupero delle rimanenti 7 perimetrazioni copiosamente finanziate nell’ultimo decennio dalla Regione Lazio al fine di recuperare ed urbanizzare i nuclei abitativi sorti spontaneamente, ci appare esercizio di cattiva politica e di discutibile ove non ostile amministrazione” insistono ancora dal Comitato ove aggiungono: “Delle sole e fortunate 4 richieste di variante presentate in Regione, sembra che due siano state dalla Regione stessa inviate in verifica; auspichiamo che ciò non dipenda dalla eccessiva richiesta di nuove cubature edilizie. Trasformare il territorio nella “Tor Bella Monaca” dei Castelli ed insistere nel acquisire o demolire prime abitazioni già esistenti ci appare francamente un abominio sociale”.

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