Cultura

Lanuvio – Il museo diffuso selezionato dalla nota rivista ‘Forma Urbis’. Soddisfatto il direttore Luca Attenni

luca attenni

 di Giulia Banfi

Ancora un traguardo per il museo diffuso di Lanuvio e il lavoro del Direttore Luca Attenni: dopo l’introduzione nell’audioguida in app gratuita Izi.Travel, eccolo approdare direttamente nella prestigiosa rivista mensile ‘Forma Urbis’ dedicata interamente all’archeologia. Tra i musei della regione Lazio solo sette sono stati selezionati per il numero di Gennaio, tra questi proprio il museo diffuso di Lanuvio illustrato a 360° dal Direttore che da anni si occupa della sua valorizzazione. Una rivista nazionale rivolta agli addetti ai lavori che in questo numero oltre a Lanuvio ha selezionato il museo di Monte Porzio Catone, Albano Laziale, Artena, Segni, Alatri e Cicolano. 

È un onore poter raccontare il lavoro svolto per la realizzazione del museo diffuso nella rivista specializzata ‘Forma Urbis’ – ha dichiarato soddisfatto Luca Attenni – perché c’è stata una rigida selezione. Abbiamo cercato di descrivere a 360° i siti archeologici del nostro territorio che non si riducono solo alle mura del museo civico, ma comprendono la Stipe di Pantanacci, la nuova apertura della Torre e il Santuario di Giunone Sospita, che ora stiamo collegando con Villa Sforza Cesarini. È un motivo di orgoglio questa selezione perché siamo stati premiati per le nostre attività, la collaborazione con la Soprintendenza e con le università“.

Un traguardo raggiunto dopo quattro anni di intenso lavoro, con la nuova Amministrazione Galieti, anche se “il museo civico è stato inaugurato nel 2001. Il resto, ovvero la Stipe di Pantanacci come anche la Torre, come è ben evidente sono realizzazioni nuove. L’incremento culturale c’è stato, anche se il percorso parte da prima“.
Ad oggi il museo civico conta sulle mille visite annue, grazie anche alla collaborazione con le università e i loro tirocinanti: “Nella comunità di Lanuvio la presenza del museo è sentita e già questo è un buon punto di partenza. Oltre i Castelli Romani, le nostre collaborazioni arrivano fino in Germania con l’Università di Rostock che invia i loro studenti Erasmus qui da noi. Nel territorio lavoriamo agli scavi anche con i tirocinanti delle università di Roma, La Sapienza e Roma Tre. Goccia dopo goccia siamo riusciti a costruire tutto questo e continuiamo su questa strada“.

Ma i lavori di valorizzazione culturale di Lanuvio non si fermano qui, a spiegarlo è ancora il Direttore Attenni: “Ora stiamo lavorando al Santuario nel Parco della Rimembranza, di cui ho anche parlato in un convegno a Roma di grande interesse. Inoltre, il 25 Febbraio presenteremo tutti i lavori con la mostra fotografica realizzata attraverso un drone“.