POLITICA

Velletri – La ‘cacciata’ di Ilaria Usai finisce in Consiglio. Ma l’assenza del Sindaco fa esplodere i consiglieri

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E’ finalmente approdata nell’aula consiliare del palazzo comunale veliterno la vicenda legata al ritiro delle deleghe dell’ormai ex assessore alla cultura, Ilaria Usai. Nel calderone della discussione andata in scena nella mattinata di venerdì 24 febbraio la decisione presa nei giorni scorsi dal Sindaco, Fausto Servadio, comunicata in anteprima proprio a ‘Castelli Notizie’. A pesare, però, è stata proprio l’assenza del Primo cittadino, che ha indispettito non poco tanti dei convenuti.  A farne le veci il vicesindaco, Marcello Pontecorvi, che si è ritrovato a dover sbrogliare da solo la matassa, prima di essere subissato da richieste di chiarimento. 

Nel suo intervento il vicesindaco ha comunicato la “riassunzione da parte del sindaco delle deleghe a suo tempo affidate alla dottoressa Ilaria Usai, che lascia la carica di assessore alla cultura. Tale scelta rientra in un contesto di piena titolarità da parte del sindaco – ha dichiarato Pontecorvi – visto che deve garantire l’applicazione del programma su cui ha ricevuto l’investitura da parte dei cittadini e, allo stesso tempo, avere intorno persone di sua piena fiducia. Questa variazione e ritiro di deleghe viene fuori da una valutazione relativa all’apporto fiduciario, che è soggettivo, e che il Sindaco, facendo un discorso di carattere reale e concreto relativamente all’operatività della Giunta ha ritenuto opportuno fare. Al momento le deleghe sono ritornare di competenza del Sindaco in attesa di valutare come potersi muovere nell’immediato futuro”.

Quanto comunicato dal vicesindaco ha scatenato tutta una serie di reazioni, che quasi integralmente riproponiamo. A prendere per primo la parola (prima di intervenire ancora) è stato il consigliere comunale del Pd, Roberto Leoni, i cui dissapori col Primo cittadino sarebbero per molti all’origine dello strappo, essendo notorio come l’ormai ex assessore fosse afferente alla corrente dello stesso Leoni. 

“Vorrei sapere se l’intervento del vicesindaco corrisponde in maniera autentica al pensiero del Sindaco” ha esordito Leoni, prima di aggiungere: “Credo sia irrispettoso ed irrituale che comunicazioni relative a modifiche dell’assetto assessorile vengano riferite in aula non dal Sindaco. Non mi trovo soddisfatto in merito alle motivazioni e aspetto che tali comunicazioni vengano riferite dal Sindaco, al quale chiederò  se le sue motivazioni sono corrispondenti a quelle ascoltate stamattina”.

“Mai come adesso concordo con  Leoni, sulla totale mancanza di rispetto per l’aula” ha invece esordito Dario Di Luzio, capogruppo di Fratelli d’Italia, che è andato ben oltre, accusando il Primo cittadino di assenteismo: “Sapeva come noi del consiglio comunale e degli importanti punti all’ordine del giorno. Ultimamente non è mai venuto in Consiglio ed è irrispettoso utilizzare queste modalità per una comunicazione così importante dal punto di vista politico ed amministrativo. Tengo a rimarcare che ha allontanato la giovane Usai, una professionista, per i motivi inqualificabili che ha adotto, e poi in aula non è presente. Se i suoi impegni sono legati all’Anci mi dispiace ma vengono prima gli interessi del Comune di Velletri. Se aveva altri impegni personali, invece, poteva dirlo prima e si spostava data. In conclusione – ha terminato Di Luzio – confermo solidarietà personale ad una ragazza che potrebbe essergli figlia, che è stata attaccata per non essere presente quando è lui che non è mai presente e sono mortificato per quanto fatto”. 

Di altro tenore l’intervento di Giorgio Fiocco, capogruppo del Partito Democratico, che ha tenuto a rimarcare l’estraneità del Pd rispetto a quanto avvenuto: “Il gruppo del Partito Democratico – ha premesso – non ha partecipato a questo tipo di valutazioni. Le questioni vanno affrontate sia dal punto di vista amministrativo che politico e in questa fa se la politica è certamente mancata, anche se giova sottolineare come sia nei poteri del sindaco dare o togliere le deleghe”.

Anche il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Paolo Trenta, ha ribadito come “sarebbe stato più corretto se fosse venuto il Sindaco. Non è il primo assessorato alla cultura che salta – ha evidenziato Trenta – ed è emblematico come sia stata gestita la cultura, con spostamenti continui di uffici e stanze. Quanto accaduto in questi anni dimostra come sia stato l’assessorato più sacrificato e come tale epilogo fosse inevitabile, anche se è evidente che non c’è stata una forza politica che abbia saputo difendere un assessore che aveva idee”.

A contestare il merito della comunicazione è stato anche il capogruppo del Pdl, Gianni Cerini: “Ritengo nulle queste comunicazioni, in quanto il vicesindaco non è l’organo che ha il potere di dare e togliere le deleghe. Mentre il Sindaco è sempre assente – ha aggiunto Cerini – l’assessore Usai l’ho vista sempre presente e nel suo ufficio c’era sempre la fila, a dispetto di quanto accade negli altri assessorati, spesso vuoti. Forse l’assessore Usai era una di quelle che in Giunta voleva capire cosa le veniva sottoposto” ha tuonato Cerini, non senza una spiccata vena di polemica e con un chiaro parallelismo rispetto a quanto accaduto a lui durante l’era cesaroniana. “Si certifica che Servadio non è meglio di Cesaroni – ha aggiunto stizzito il fondatore di Rinascita Veliterna: “Anche io fui cacciato perchè non firmavo affidamenti diretti ed incarichi. La verità è che a noi il Sindaco ci considera zero, siamo un peso, un intoppo, il nulla e diamo fastidio”. 

Al solito riflessivo e pungente Stefano Pennacchi, capogruppo di Sinistra per Velletri: “C’era un filosofo che diceva la storia si vive sempre due volte, la prima come farsa la seconda come tragedia. La cultura in città non decolla e tutti gli assessori hanno fatto una brutta fine: non amo scendere nel personale, ma prendo atto che la Treggiari prima e la Usai dopo hanno puntualmente capitolato, o in un modo o nell’altro. Il Sindaco ha tutto il potere di scegliere la sua Giunta, considerando valenza, fedeltà e capacità, ma è stato chiaramente un atto politico e ribadisco una battaglia che Sinistra per Velletri ha portato avanti sin dalla primissima ora ed è insita nella contrarietà nei confronti della Fondazione, che noi ritenevamo sin dall’inizio che avrebbe spogliato l’assessorato del suo ruolo. Guarda caso all’assessore sono state ritirate le deleghe proprio nei giorni di presentazione del Direttore Artistico. Nonostante siamo stati, nostro malgrado, profeti in patria ritenevamo comunque d’obbligo la presenza del Sindaco, finalizzata a riferire il perché di una sua decisione politica”. “Stiamo discutendo in 10 su una platea di 24 consiglieri – ha poi aggiunto ancora Pennacchi, riprendndo la parola -. Capisco gli inconvenienti e gli impegni, ma la presenza in questi momenti non solo è doverosa ma anche necessaria”.

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