L’operazione di decoro urbano scattata nei giorni scorsi a Genzano, che ha portato ad elevare svariate sanzioni alle attività commerciali che non rispettavano il divieto di esposizione della merce fuori dagli spazi consentiti, ha suscitato un concitato dibattito nella vicina Velletri, dove pure sono diversi i casi di esercenti che vanno ad occupare il suolo pubblico per esporre quanto è in vendita. E’ il caso, ad esempio, di alcune frutterie, come quelle su viale Roma, proprio a pochi passi da piazza Garibaldi, e quella in via delle Mura, nei pressi di piazza XX Settembre. Posto che, ad onor del vero, risultano diversi casi di sanzioni già elevate da parte degli organi deputati, quel che balza agli occhi, e sta facendo inviperire i cittadini che si sono trovati a commentare alcune foto, è che gli esercenti sembrano farsi beffe persino dei richiami e delle sanzioni, continuando ad agire indisturbati, in barba persino alle più elementari norme igieniche.
Quanto alla frutteria di via delle Mura dal gruppo Facebook ‘SOS Cittadini Velletri’, tramite le fotografie di Alberto Mariani, si è posta anche l’attenzione sulla vicina buca, che da tempo, ormai, fa da corollario al marciapiede, sino a trasformarsi in un ricettacolo di rifiuti. Eloquente, tra i tanti messaggi di sdegno, quello di una cittadina veliterna, il cui pensiero non merita ulteriori commenti: “Io commercio lo stesso prodotto ma faccio dei mercati fuori. La mattina parto alle 3.30 e rientro verso le 16.30. Poi c’è tutta la preparazione per il giorno successivo. Intanto vorrei capire chi le rilascia queste licenze, poi come fanno a dargli tutti questi diritti. Io per fare i mercati mi sono dovuta accollare un leasing di 5 anni per comprare un autocarro frigorifero, visto che la legge questo impone. Loro non lo hanno! Poi mi chiedo: ma la lavorazione dove la fanno? A casa ho dovuto fare un magazzino, tutto rigorosamente in perfetta lucidità, maiolicato, con vasca per lavare le verdure, scarichi e quant’altro; bilance bollinate e chi ne ha più ne metta. Tutte le norme per l’igiene da rispettare e solo allora ho potuto aprire, e per completare mi sono fatta un corso a mie spese per maneggiare la merce. L’Italia, purtroppo, è la vergogna dell’Europa”.