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Ciampino scende in strada contro l’emergenza inquinamento: le testimonianze di chi ha partecipato al corteo

ciampino marcia

di Maria Lanciotti

Vento a raffiche e freddo tagliente hanno accompagnato sabato 4 marzo, in mattinata, la manifestazione popolare che si è snodata per le vie cittadine con partenza alle 11 dal Parco Aldo Moro in via Mura dei Francesi diretta in Municipio in Viale del Lavoro. L’iniziativa lanciata da Ciampino Bene Comune e Officine Civiche è stata raccolta da Legambiente ‘Il Riccio’, Città in Comune, RibellArti, CRIAAC – Comitato riduzione impatto ambientale aeroporto – cui si sono aggiunte altre sigle. La presenza di tanti giovani e giovanissimi ha evidenziato l’importanza della manifestazione, tanto pacifica quanto determinata, ma anche esasperata, le cui finalità vertono in sostanza su alcuni punti fondamentali come l’elementare diritto alla salute e le condizioni basilari per un’accettabile vivibilità del luogo che non sia solo sopravvivenza. “La salute non si tocca, la difenderemo con la lotta”.

Scortato dalle forze dell’ordine e ritmato dagli slogan e dai colpi di tamburo di un giovanissimo partecipante, il corteo ha espresso strada facendo la sua ragion d’essere e la vitalità che supporta ogni azione dei Comitati cittadini, tesi a scuotere istituzioni e cittadinanza da un assenteismo sempre più deleterio. Mentre l’emergenza inquinamento si fa sempre più grave e disattesa e sempre nuove minacce si addensano sulla testa dei ciampinesi, pericolose non meno delle polveri sottili.

Cancelli aperti e piazzale vuoto hanno accolto l’arrivo del corteo in Municipio, piantonato da alcuni agenti, e sono partiti gli interventi dei vari esponenti dei Comitati organizzatori. Nessun rappresentante dell’Amministrazione si è fatto vivo, mentre si rifaceva il punto di una situazione al collasso, se non si entra nell’ordine d’idee d’invertire la rotta e correre ai ripari. La gravità sulla questione aeroporto ‘taciuta dai medici e dai politici’.

Perché non si dice la verità? questo è il punto. È ora di finirla!” ma manca evidentemente la controparte. Chiediamo a Guglielmo Abbondati, consigliere comunale fra i relatori più accalorati, perché si sia scelta la giornata di sabato per la manifestazione con il municipio a orario e funzioni ridotti. “La manifestazione è stata promossa di sabato per facilitare la partecipazione dei cittadini che durante la settimana lavorano e non hanno possibilità di partecipare e di coinvolgersi dal punto di vista civico. L’Amministrazione ha il dovere d’incontrare i cittadini che sono venuti a manifestare la grave preoccupazione della crisi ambientale che vive questo territorio e l’Amministrazione, a cominciare dal sindaco, che è la prima autorità sanitaria della propria comunità, ha l’obbligo di riceverli e di stare ad ascoltarli”. Poiché, era stato appena detto al megafono, “Il Municipio è la nostra casa”.

Tralasciando considerazioni su quanto esposto, che non necessita di commenti, chiudiamo riportando alcune voci raccolte alla partenza e durante il percorso del corteo, che offrono informazioni e spunti di riflessione.

Marina Veneri, architetto, fra gli organizzatori dell’evento: “Come risultato di questa manifestazione ci aspettiamo che il sindaco cominci a farsi carico della salute dei cittadini, perché fino ad ora è stato completamente assente. Sulla questione aeroporto, Ciampino è stato l’unico comune che non ha fatto osservazioni alla valutazione d’impatto ambientale depositata dall’AdR al ministero dell’Ambiente. Le centraline sul territorio ci dicono che siamo passati in classe 1 come qualità dell’aria, cioè la peggiore del Lazio. La mattina questo parco è piano di persone che corrono e non sanno cosa respirano perché non c’è informazione. Quindi, prima cosa, l’informazione. Lo studio epidemiologico: sono dieci anni che non sappiamo se a Ciampino c’è un incremento delle morti, che tipo di malattie ci sono. Il sindaco dice che lui l’ha chiesto ma non basta chiederlo, bisogna ottenerlo, perché i dati ci sono, bisogna solo metterli su carta e renderli pubblici. Stiamo rischiando in questa cittadina la perdita definitiva della città di relazione, che non è casa e strade e scuole, ma relazione tra i cittadini. Non ci sono spazi di aggregazione, l’unico spazio disponibile per riunirsi è la sala consiliare per parlare un po’ di tutto. La conoscenza dei fatti poi ti porta a essere più responsabile, più consapevole rispetto all’inquinamento, rispetto ai beni culturali, e quindi stiamo perdendo la capacità di riflettere su tutto quello che ci riguarda”.

Antonella Feligetti, psicologa e psicoterapeuta: “Sono qui come libera cittadina perché le questioni che riguardano l’ambiente sono sottaciute in particolare da questa Amministrazione. Soprattutto negli ultimi mesi c’è stata una recrudescenza; con la scelta di rimanere inerti di fronte a certe disposizioni assistiamo ogni giorno alla più completa assenza da parte delle istituzioni, di anche un’accennata difesa di quello che è il diritto dei cittadini. Da tempo a Ciampino non si riunivano tante persone per manifestare il proprio diritto alla salute. Mi sono sentita costretta a partecipare, come cittadina, per questo immobilismo così preoccupante da far pensare che continueremo ad essere sommersi dalle cause di smog, che a Ciampino sono molteplici e in continua espansione, senza che nessuno faccia nulla. Per cui mi sono detta che per me e per i miei figli è necessario scendere in piazza nonostante la mia non velleità. Per quanto tanti, siamo pochi. Io mi sarei aspettata la partecipazione di tutti i cittadini di Ciampino, soprattutto delle giovani mamme che mettono al mondo bambini che stanno tra un aeroporto che butta cherosene sopra le nostre teste, i fumi del campo rom che continuamente bruciano quel po’ di ossigeno residuo, una ferrovia che comunque con i suoi problemi incide sul territorio, una viabilità nella più completa anarchia. Onestamente, motivi di preoccupazione ne vedo tanti”.

Luigi Zuzzi, storico locale, impegnatissimo nel sociale: “Ieri (venerdì 3 marzo, ndr) il consiglio comunale ha bocciato due delibere d’iniziativa popolare. Una presentata da Città in Comune sul censimento del cemento, l’altra proposta di Officine Civiche sull’iter del regolamento urbanistico. Delibere bocciate da un consiglio comunale di una città che ha la più alta densità abitativa dell’Italia centrale, se si esclude Firenze; il più alto consumo di suolo della provincia Romana, ed è inserita nella categoria con il più alto inquinamento atmosferico nel Lazio. Che altro dire? Spero soltanto che i cittadini, oltre ad essere arrabbiati per il traffico imbrogliato, comincino a domandarsi qualche cosa. E comincino ad uscire di casa e affrontare i problemi che sono di tutti. Questo è quello che bisogna fare”.

Essenziale il commento di Giuseppe Tedeschi, già presidente della Pro Loco, che rileva in pratica come la mancanza di comunicazione e di relazione stia penalizzando la città di Ciampino. Forse questo il primo scoglio da superare per potere guardare avanti con una certa fiducia.