POLITICA

Castel Gandolfo – I 5 Stelle danno il proprio ‘addio’ all’Uliveto nell’incontro sull’urbanistica partecipata e la cementificazione del suolo

la buona informazione

In una nota i ‘Cittadini per il M5S di Castel Gandolfo’ sintetizzano l’evento andato in scena nella giornata di sabato, al quale ha preso parte anche la senatrice pentastellata, Elena Fattori. “Grazie al nostro evento “Addio Uliveto, cittadini ignorati”, dedicato all’uso consapevole della risorsa suolo e all’urbanistica partecipata, siamo riusciti ad avanzare un passo in più nel farci conoscere dalla comunità castellana, e in oltre 1.900 hanno visualizzato la nostra diretta Facebook. Per parlare di territorio e partecipazione, siamo partiti da un caso concreto, il progetto edilizio Ibernesi a causa del quale perderemo un bel pezzo delle ultime aree verdi rimaste allo stato naturale qui a Castel Gandolfo e grazie ai nostri illustri relatori è stato messo ben in evidenza come senza una cittadinanza attiva e partecipe, senza una comunità che ami il proprio territorio, si lascia carta bianca alle varie amministrazioni di giocarsi a proprio piacimento delle preziose risorse come possono essere ettari del “nostro” Uliveto, che non torneranno indietro neanche per le future generazioni! E’ stato un successo, perché finalmente nel nostro piccolo Castello, si è parlato di urbanistica partecipata, dei costi che determina la cementificazione del suolo, di come il ciclo dell’acqua viene inquinato a causa dell’impermeabilizzazione del suolo, di come i pozzi scavati sempre più in profondità raccolgano acque ricche di arsenico, di come l’Italia è al quarto posto in Europa per consumo di suolo, di come ogni mq di suolo cementificato contribuisca al riscaldamento terrestre”.

“Abbiamo fatto informazione – si legge nella nota diffusa – raccontando anche come funziona all’estero. Fuori dall’Italia, prima di costruire si studia il possibile futuro impatto ambientale del progetto in esame, di un edificio, di un centro commerciale: quanta CO2 generata, quanta acqua utilizzata, quante auto in più, quanto suolo consumato. Si è discusso anche dei progetti compagni di quello Ibernesi, dalle dimensioni faraoniche del progetto al Divino Amore, al progetto alle Mole, dove grazie alla scusa della legge 167 si abbatte un intero uliveto con esemplari secolari per costruire case, peccato che Castel Gandolfo non ha bisogno di altre case popolari vista la natalità zero che caratterizza il nostro territorio. Fortunatamente sia al Divino Amore che alle Mole sono presenti cittadini partecipi che si stanno battendo a forza di ricorsi al TAR per cercare di bloccare la distruzione di intere aree a vocazione agricola. Tutti questi progetti edilizi sono decisi dall’alto e fatti cadere davanti agli occhi dei cittadini, a inizio dei lavori con l’apertura dei cantieri”.

“L’assessore Trinca ha ribadito più volte che per parlare di urbanistica partecipata è necessaria una rivoluzione culturale nelle persone che non devono vedere più gli amministratori come monarchi autoritari in grado di scegliere il destino delle nostre vite e del nostro territorio, ma dobbiamo formare cittadini in grado di aprirsi alla partecipazione, di rispettare le regole condivise e confrontarsi costruttivamente anche con chi la pensa diversamente. Bene, ieri siamo riusciti a mettere un primo tassello verso questo cambiamento culturale anche a Castello. E come dice un grande saggio, “un viaggio di mille miglia comincia sempre dal primo passo” (Lao Tzu) e a Castello – concludono i Cittadini per il M5S di Castel Gandolfo – noi vogliamo fare un bellissimo viaggio di cambiamento insieme a tutti i cittadini”.