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Grande partecipazione al corso ‘Piani di emergenza comunali’, promosso dall’Ordine dei Geologi del Lazio

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La sequenza sismica che ha colpito e devastato il Centro Italia ha riacceso i riflettori mediatici sulle delicate questioni della sicurezza dei nostri territori, della prevenzione e del ruolo delle istituzioni. La legge numero 225/1992 e successive modifiche ed integrazioni, ha introdotto per la prima volta l’obbligo per i comuni di dotarsi di adeguata pianificazione di emergenza, coordinata con i contenuti del Piano Regolatore Urbanistico Generale e approvata con deliberazione del consiglio comunale.

“Un Piano di emergenza adeguato certo – spiegano dall’Ordine dei Geologi del Lazio – non fermerà l’evento catastrofico, ma sicuramente ne potrà ridurre gli effetti. Il Piano di Emergenza Comunale (PEC) infatti è un documento articolato e strategico, con ricadute su aspetti anche sociali, afferenti la sicurezza e la pubblica incolumità da considerare come risposta all’emergenza dell’Ente Locale”. In caso di eventi calamitosi, dunque, tutta la comunità deve saper contribuire alla gestione dell’emergenza, per far si che questa sia il più efficace possibile. Questa pianificazione, a vario livello – dal comunale al sovra comunale -, richiede per la sua stesura un grado di approfondimento crescente e il supporto tecnico di diverse figure professionali che, per la loro specifica competenza in materia, possono fornire utili elementi conoscitivi atti alla migliore definizione della pericolosità di un territorio e, conseguentemente, affinare la definizione dei possibili “scenari” che meglio corrispondano alla reale situazione attesa.

Di tutto questo se ne è parlato in un apposito evento, promosso dall’Ordine dei Geologi del Lazio e svoltosi nella giornata di venerdì 24 marzo, a Roma, presso la Sala Valdese di via Marianna Dionigi. Durante il corso di aggiornamento professionale “Piani di Emergenza Comunali: casi reali, anomalie e richieste di integrazioni”, sono stati resi noti numeri chiari e precisi: al 5 dicembre scorso, i comuni laziali che hanno provveduto all’adeguamento dei Piani di Emergenza Comunale alle Linee guida che la Regione Lazio ha redatto allo scopo (DGR 363/14 e DGR 415/15), sono poco più del 90%. Infatti alla suddetta scadenza sono pervenuti i Piani di 352 amministrazioni comunali su un totale di 378. La Regione Lazio per questo ha stanziato un contributo pari a poco più di 2 milioni e 800 mila euro per i PEC consegnati entro la suddetta scadenza: importo che sarà erogato solo alla fine della valutazione di conformità dei piani presentati alle suddette linee guida. “Molti comuni però si sono organizzati troppo a ridosso della scadenza di presentazione e per questo l’Ordine dei Geologi del Lazio – ricorda il presidente Roberto Troncarelli -, aveva chiesto alla Regione Lazio e alla giunta Zingaretti un atto di proroga di 90 giorni del termine del 5 dicembre 2016 per la trasmissione dei PEC, essendo quest’ultimo un documento molto importante e dunque da redigere in maniera approfondita”. La proroga non è stata tuttavia concessa e “l’Ordine dei Geologi del Lazio ha pertanto organizzato il presente corso – sottolinea il vicepresidente e coordinatore della Commissione di Protezione Civile dell’Ogl, Marina Fabbri -, proprio per illustrare alcuni casi reali e le anomalie riscontrate fino a ora durante il controllo da parte dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile, nonché per discutere delle integrazioni richieste. Docenti del corso sono stati i geologi Marco Incocciati e Antonio Colombi, funzionari dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile della Regione Lazio”.

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