E’ un Gianluca Ercolani ben determinato a tenere fede ai propositi che aveva palesato un paio di mesi fa, allorché si era fatto avanti per rappresentare il volto giovane e credibile di un Partito Democratico chiamato al Congresso che avrebbe rinnovato le cariche, ponendo fine alla lunga gestione commissariale. La lotta intestina all’interno del Pd e il rinvio a data da destinarsi del Congresso non hanno tuttavia fiaccato la sua voglia di porsi alla testa di una nuova stagione, all’insegna di una sinistra riformista. A differenza di chi ha preferito uscire, alla ricerca di nuovi lidi, lui ha deciso di non abbandonare la barca, lavorando ad un rinnovamento interno che ben si sposa con la linea congressuale di Andrea Orlando, fatta propria dal giovane esponente politico genzanese.
Proprio Gianluca Ercolani, insieme a tanti altri iscritti e dirigenti del Pd dei Castelli, ha preso infatti parte alle iniziative che stanno segnando la campagna congressuale per eleggere il nuovo vertice del principale partito italiano. “Abbiamo bisogno di una nuova spinta riformatrice – ha dichiarato – che sappia guardare a chi è rimasto indietro nella globalizzazione, che parli a chi non ce l’ha fatta e fa fatica ad andare avanti, sempre più risucchiato dalla spirale della povertà economica e sociale. La candidatura di Orlando a segretario sicuramente si caratterizza per questa forte attenzione al sociale, a quella fetta di popolazione che non si sente più rappresentata dal nostro partito nel difendere i propri diritti e nell’offrirsi come ancora in un momento difficile”.
“Senza scimmiottare le forze populiste – ha aggiunto – il Pd deve saper rilanciare l’idea di Europa e la sua azione a sostegno delle classi svantaggiate e in questo concerto europeo l’Italia deve saper investire come Paese nella ricerca e nell’educazione per non scendere dal treno dei paesi con la maggiore produzione industriale”.
“Quello che è ancora più importante è che, come purtroppo abbiamo visto anche a Genzano, il Pd deve tornare a dialogare con la società, con il centrosinistra, uscendo fuori dall’isolamento politico in cui è finito, peccando spesso di autoreferenzialità. Solo riaprendoci ai cittadini – ha evidenziato Gianluca Ercolani -, tornando ad essere umili nel confronto con loro e con le altre forze politiche, potremo ritornare ad essere maggioranza e forza di governo nel Paese e nella nostra città. Anche l’esperienza regionale di Zingaretti in questi anni, del resto, ci dice che è possibile rilanciare il nostro territorio guardando al futuro non da soli, ma sapendo creare una comunità politica che va oltre i confini del nostro partito. Come il Presidente Zingaretti, anche noi sosterremo Orlando a segretario del Pd!”.
Un percorso di rinnovamento che si concretizzerà anche con la conferma della sua candidatura a segretario, mai venuta meno, neppure quando alcuni dei suoi più fervidi sostenitori hanno lasciato il Pd per lavorare alla fondazione del Movimento Democratico e Progressista. “Questo conferma che sulla mia candidatura non c’era il cappello di nessuno – evidenza oggi Ercolani -, essendo ben altri gli ideali che smuovono il mio impegno politico e civile. Ho la mia idea di come restituire vitalità e credibilità ad un partito che viene dalla cocente delusione delle Comunali, intorno alle quali è sicuramente mancata una sana autocritica, che desse una lettura fedele delle cause che hanno portato alla debacle. I cittadini hanno bocciato un certo modo di intendere la politica e tutti insieme dovremo ripartire dalla consapevolezza di certi errori, unica condizione per non commetterli più, mettendo al bando prese di posizioni autoritarie e senz’altro poco autorevoli. Nelle posizioni di Orlando – ribadisce Ercolani in un’intervista nella nostra redazione – mi ci ritrovo ampiamente, visto che mi restituisce motivazioni legate ad ideali cui sono profondamente vicino”.
“Un rinnovamento – parole sue – che dovrà partire da concrete risposte alle classi sociali più in difficoltà, quelle a cui in passato si volgeva la nostra attenzione e il nostro sguardo. Proprio a tutto questo guarda Orlando, che vuole dare una sferzata benefica al Pd, dopo che le forze sociali che ci sostenevano, sia a livello nazionale che locale, ci hanno voltato le spalle, come confermato dal voto delle periferie, coi cittadini che hanno bocciato un partito che ultimamente ha preferito fare l’occhiolino ai poteri forti”.
“Il mio impegno continua – ribadisce Ercolani – e la mia candidatura è ancora in piedi, confortata dal processo di rinnovamento che vede convergere tante persone, anche giovani, affinché prevalga la logica di un partito inclusivo, che vada oltre i populismi che albergano in altre forze politiche. Pur nella consapevolezza del bisogno di cambiamento ho trovato terreno fertile in che crede che la soluzione sia in una svolta del Partito Democratico stesso, senza dover necessariamente andare via. E’ per questo – aggiunge – che sto facendo quadrato intorno a chi è rimasto e sto trovando tante porte aperte nel partito stesso, nonchè nel tessuto sociale cittadino. C’è senz’altro voglia di ripartire e di mettere tutti davanti alle proprie responsabilità, e in quest’ottica sono fiducioso che si possa fare bene”.
Dopo aver guardato anche oltre confine (“col gruppo di lavoro con cui stiamo intraprendendo questo percorso a sostegno della candidatura di Orlando, siamo fermamente convinti che anche l’Europa possa rappresentare una grande occasione, se rivista secondo logiche di sviluppo e sostegno ai Paesi che ne fanno parte”) Ercolani è poi tornato a guardare in casa propria: “Intravedo nel lavoro che fa Orlando un avvicinamento a quei valori di sinistra che si erano un pò persi. Il popolo muove critiche e magari si è anche sentito abbandonato, ma ha desiderio di tornare a vedere nel Partito Democratico la sua casa e non credo che frastagliarsi possa essere la soluzione migliore. Certamente bisognerà mettere da parte gli errori commessi nel passato, come quelli di Primarie utilizzate più come strumento per annientare chi perde che non per unire. La macchina della politica si è ingolfata, ma bisogna farla ripartire partendo proprio dalla sezione ed è per questo che ritengo che la linea dell’opposizione andrebbe discussa all’interno, nell’ottica di un partito partecipativo, che non si limiti a sintetizzare il proprio operato in quello di un gruppo consiliare scollato da tutto il resto”.
In agenda, nelle prossime settimane, non mancheranno incontri ed iniziative a sostegno della candidatura di Andrea Orlando, che farà da preludio a quella per lo stesso Congresso cittadino, nel quale l’alfiere del cambiamento sarà proprio il 41enne genzanese, ben determinato a porsi a capo di chi desidera ricreare un partito che torni ad essere un punto di riferimento della vita sociale di Genzano, “mettendo al centro del dibattito le questioni sociali e i principi di una forza progressista realmente vicina ai problemi dei cittadini”.
Daniel Lestini