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Nemi (FOTO e VIDEO) – Si cerca la terza nave romana nei fondali del lago. Il sindaco Bertucci: ‘Poniamo fine alla leggenda’

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di Michela Emili

La terza nave dell’Imperatore Caligola non solo esiste ma potrebbe a breve essere riportata alla luce. E’ questo lo spirito della giornata organizzata oggi dal Comune di Nemi sulle acque dell’omonimo lago, dove Arpa Calabria ed il Nucleo Carabinieri Subacquei di Roma hanno illustrato ai giornalisti l’imminente attività di ricerca che nel giro di qualche giorno scandaglierà tutto il fondale alla ricerca del leggendario tesoro archeologico.

“Nei documenti storici sono riportati evidenti indizi dell’esistenza di una terza nave romana – ha detto il Sindaco Alberto Bertucci -, oltre le due che sono state rinvenute nel 1930 grazie ad uno straordinario dispiegamento di forze dell’ingegneria italiana, che ha permesso il prosciugamento del bacino. Ora, grazie alle ricerche e alle ricostruzioni storiche dell’architetto Giuliano Di Benedetti, abbiamo focalizzato su quanto riportato dall’architetto Francesco De Marchi (1504-1576), che aveva messo nero su bianco le misure di una nave, che ad oggi manca all’appello. Quindi abbiamo voluto porre fine alla leggenda sulla presenza o meno di una terza nave nel lago di Nemi, mettendo in rete più soggetti: l’Arpa Calabria, con il dott. Luigi Dattola – che supervisionerà le ricerche ed elaborerà i dati -,  la Soprintendenza, la Protezione civile ed il Nucleo Carabinieri Subacquei di Roma, che sono ormai nostri validi collaboratori sia per la tutela del territorio che per il supporto alle attività sportive e turistiche di cui abbiamo arricchito  il lago”.

“Le operazioni di ricerca avranno una doppia valenza – ha concluso il Primo cittadino -, sia verificare la realtà che giace sotto i fondali, sia avere una mappatura del lago, per conoscerlo più approfonditamente e verificarne la salute. Un lago che, lo ricordiamo, da decenni riceve il certificato di balneabilità”.

E’ stato poi Luigi Dattola, di Arpa Calabria, a spiegare in che modo verranno condotte le ricerche. Per i primi due giorni sarà calato in acqua uno strumento, denominato Inside Scan Sonar, un sonar a scansione laterale, che riproduce in acqua una ripresa fotografica del fondale, tramite la quale verranno cercati indizi della presenza o meno dell’imbarcazione. Nel contempo lo strumento permetterà di rilevare la presenza di corpi estranei e procedere quindi alla bonifica. Al termine di questa prima fase, che durerà l’arco di due o tre giorni, verrà utilizzato un ulteriore strumento, denominato Sub Bottom Profile, con il quale si andranno a ricercare resti ad una profondità di circa 4 metri dal fondale.

Interessante a riguardo sono state le spiegazioni elargite dall’architetto Di Benedetti, fiero conoscitore del territorio e della sua storia – in parte condensate in questo video (CLICCA QUI) – il quale si dice sicuro dell’esistenza della terza nave di Caligola, documentata ampiamente in molti scritti risalenti al 1500. La nave, stando alle evidenze storiche, dovrebbe essere sepolta sotto il versante ovest, praticamente alle pendici del Comune di Genzano. E potrebbe essere sfuggita alle ricerche del 1930, quando il lago fu prosciugato, perchè il livello del mare fu abbassato di soli 21 metri e non totalmente; in aggiunta alcune frane che hanno interessato quella parte del costone potrebbero aver contribuito a celarne i resti.

“Possibile che Francesco De Marchi e l’architetto Leonardo da Udine si siano sbagliati a misurare la nave?” Si chiede Di Benedetti. I due, infatti, testimoniano l’esistenza di una nave lunga 60 canne e larga 35, che tradotto in metri equivale a 134 metri per 78. Le altre due navi rinvenute misurano 70 metri per 20. “Dunque – dice Di Benedetti – non c’è possibilità di errore, si tratta di una terza nave, ossia la prima, quella più grande, ma terza perchè non ancora trovata dopo le prime due”.

“In aggiunta – ha detto Di Benedetti – le navi erano simbolicamente dedicate alla dea Iside, che come Diana è una e trina, quindi ho ipotizzato che dovevano essere per forza tre, di cui una, già ritrovata, senza remi, che quindi era collegata alle altre due”.

Le operazioni di ricerca dureranno una decina di giorni – stando alle previsioni del Maresciallo Capo del Nucleo Carabinieri Subacquei di Roma, Scolaro Santi – forse quelli necessari per fare una delle scoperte più sensazionali della storia di Nemi, dei Castelli romani e del Mondo intero.

https://www.castellinotizie.it/2017/04/06/video-nemi-partita-la-ricerca-della-terza-nave-romana-bertucci-ora-conosceremo-la-verita/

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