Attualità

Fibra ottica e linea veloce, Italia resta indietro in Europa

fibra ottica

È un’Italia a due facce quella che emerge dalle ultime rilevazioni sulla diffusione della fibra ottica per la navigazione e sulla effettiva velocità di connessione: nonostante l’aumento dei dati infatti non si riesce a colmare il gap con le altre aree d’Europa, che continuano a viaggiare a un passo molto più spedito.

La tartaruga d’Europa sul web

Italia tartaruga d’Europa per navigazione in Internet, nonostante delle performance positive. Ancora una volta, e nonostante i piccoli passi in avanti compiuti nel corso degli ultimi dodici mesi, l’indagine di Akamai relega il nostro Paese sul fondo delle graduatorie sulla velocità di connessione al Web in Europa, con una forbice che continua a non essere colmata.

Zona bassa in classifica

Sono i dati a inchiodare l’Italia sul fondo della classifica europea e mondiale: l’ultimo “Rapporto sullo stato di internet” elaborato dall’azienda specializzata americana, aggiornato a fine 2016, non fa che confermare la generale “lentezza” delle connessioni nostrane, che in media toccano gli 8,7 Megabit al secondo (Mbps), a un abisso di distanza dalla Norvegia, che con i suoi 23,6 Mbps segna il record di velocità in Europa, e ancor di più dalla “lepre” Corea del Sud, il Paese al mondo in cui Internet funziona alla velocità più elevata, grazie a connessioni fisse che viaggiano in media a 26,1 mega per secondo. A livello complessivo, l’Italia scende al 58esimo posto al Mondo e 28esimo in area Emea (ovvero Europa, Medio Oriente e Africa).

Un ritmo lento

Soltanto guardando all’Europa, ci sono 27 Paesi sui 31 esaminati che in media superano la velocità di 10 Mbps; il valore italiano, invece, è superiore soltanto a quello di tre Paesi, ovvero Croazia, Grecia e Cipro. E dire che la situazione nel nostro Paese sta migliorando, visto che negli ultimi 12 mesi la velocità è salita di mezzo punto percentuale: un ritmo troppo basso per tenere il passo di nazioni più tecnologiche o forse più decise a non perdere il treno della competitività.

Poche connessioni veloci

Anche sul fronte della banda larga l’Italia ha dati contrastanti: secondo l’indagine, solo il 78% delle connessioni risulta superiore ai 4 Mbps, un dato che conferma vale la 28esima posizione in zona Emea ma che significa addirittura posto numero 63 a livello mondiale. E preoccupa il fatto che la percentuale italiana sia addirittura in calo, pari all’1,8% sul trimestre precedente e allo 0,7% rispetto al pari periodo del 2015.

Cambiamenti all’orizzonte?

A Malta, per fare dei paragoni diretti, le connessioni sopra i 4 mega sono il 98%, in Bulgaria il 96% e in Spagna il 90%: questo significa anche che lo standard per valutare lo stato della connettività sta diventando ormai la banda larga a velocità superiore ai 10 mega. E anche le principali aziende del settore stanno adeguando le proprie offerte, come mostra il caso di successo di Eolo, operatore privato che consente di installare Internet senza linea fissa a casa a una velocità fino a 30 Mbps in download.

Alzare l’asticella

La diffusione di questi pacchetti potrebbe offrire una spinta importante all’intero Paese, portando più in alto anche l’asticella delle connessioni più performanti, che al momento appare ancora penalizzata rispetto ad altri stati europei: se in Italia, infatti, solo il 23% delle linee supera i 10Mbps, in Svizzera si raggiunge il 73% e in Romania il 69%. Ancora peggio per le velocità superiori: il Belpaese conta appena un 10% di connessioni sopra i 15 Mbps contro il 30% di media dei Paesi Emea.